22 giu 2007

Li studi di settore

20/6/07 . Sono mesi che litigano il governo e le controparti sugli studi di settore per vedere quanto obolo deveno versare le categorie autonome. Ma se c’è l’indice Istat per l’inflazione, non si dovrebbe aumentare ogni anno il prelievo al massimo della percentuale stabilita dall’Istat? Per torchiarli basterebbe poi inventarsi qualche altro adempimento, qualche bollino blu, qualche corsetto sulla sicurezza alla modica cifra di 600 € a partecipante, qualche certificato che dia lavoro ai vari uffici e perdita di giorni lavorativi per il produttore di reddito,  etc. etc..  Sono sicuro che se il governo uscisse con una proposta di versamento unico annuale (licenza da rinnovare annualmente) in base all’attività, la locazione geografica ed al numero dei dipendenti, affrancando tutti i produttori di reddito dai commercialisti, fiscalisti, avvocati, agenzie di certificati, notai, sindacalisti, camere di corporazione, certificati (basta la licenza timbrata annualmente)  etc. tutti l’accetterebbero. Per quanto riguarda l’IVA ci si potrebbe accontentare di reintrodurre una tassazione all’uscita della merce dalla fabbrica o dalla dogana. Il produttore di reddito non gliela fa più a tenesse tutta sta gente sur groppone.

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