26 gen 2016

Un altro punto del programma

Si torna ancora a parlare di fannulloni, di gente che timbra per cinque, di gente che se ne va al mare.
Sono anni ormai che quando non si hanno cose da fare o da dire, si piazzano le telecamere nascoste di fronte agli orologi marcatori e giù con le tonnellate di ore televisive, con le indignazioni, con le promesse di risoluzione.
Nessuno che spieghi al bobbolo che se queste persone se ne vanno a spasso o a fare qualche lavoretto al nero significa che non hanno nulla da fare in quei palazzi privilegiati e quindi se non vanno a perdere tempo sul luogo di lavoro è un bene per la collettività in quanto si risparmiano, acqua, luce, carta igienica, sapone, asciugamani, computers ed accessori, telefonate e cancelleria.
Ma allora, perché NOI del partito degli under 70.000 abbiamo messo nel programma la soluzione definitiva al problema? Ma perché noi siamo precisetti, ci piace dare soluzioni possibilmente definitive, perchè abbiamo in odio le chiachiere, i talk show e tutte quelle manifestazioni che invece affascinano le menti immaginifiche del nostro amato bobbolo. Inoltre, in questo caso specifico, essendo la nostra una soluzione semplice e rapida da applicarsi, possiamo dare la possibilità a tutti i cittadini di procurarsi un posto di lavoro a rotazione dimostrando che anche noi siam capaci di generare migliaia di posti di lavoro superando di certo il famoso milione procurato a chiacchiere da uno dei migliori chiacchieroni e quelli del suo principale imitatore uscito dal cilindro magico dei veri caporioni. Con la nostra legge, qualsiasi cittadino che a sue spese, usando mezzi ed attrezzature di registrazione riesce a dimostrare inevocabilmente che un qualsiasi dipendente pubblico truffa lo stato, ha la facoltà di recarsi da qualsiasi ente preposto alla pubblica sicurezza, carabinieri, polizia, finanza, forestali ed ottenere la rimozione del truffatore e la instantanea sostituzione con se stesso purchè sia fornito dello stesso titolo scolastico del truffatore.
Con noi purtroppo c'è poca trippa pe' gli avvocati ed è per questo che siamo invisi al bobbolo.

il resoconto dell'ultima fine d'anno 

19 gen 2016

Il riconoscimento ufficiale

C'era una volta una nazione popolata prevalentemente da piccoli mafioncelli beneficiati dal condono prima confessionale e poi eucaristico. Tutti avevano cognizione del loro status anche se non ufficiale e sapevano come muoversi, l'amico al comune, il parente preside scolastico, il compagno d'infanzia infermiere all'ospedale e tiravano avanti accontentandosi, riuscendo addirittura a portare la loro nazione tra le prime della terra, nonostante gli elenchi telefonici dei ministeri o delle università contenessero decine di persone con lo stesso cognome. Poi di colpo il meccanismo si ruppe, la globalizzazione spezzò le catene di S.Antonio ed i sogni dei piccoli mafioncelli, anche perché gli statisti politici che pensavano alle generazioni future furono sostituiti da morti di fame perecottari che pensavano ai fatti loro ed alle successive elezioni, sfacciatamente tracotanti, sicuri di farla sempre franca per via delle leggi che si facevano per il loro tornaconto tanto che nonostante eclatanti casi simili a quelli der batman de anagni o dei timbratori compulsivi di cartellini, i comportamenti non cambiavano.
Si era giunti al punto che gli addetti alla sicurezza di questa nazione conoscevano per nome e cognome tutti i personaggi evoluti dallo stato di piccoli mafioncelli a quello di pericolosi soggetti mafiosi senza che, non dico venissero tolti dalla circolazione, ma almeno togliendo loro il diritto di voto, posti nella condizione di non condizionare la vita degli onesti.
Ma come fai a dire che tizio e caio vivono lavorando per le cosche e poi non intervieni?
Ma come fai a dire che hanno votato per un tizio, quando tutti lo sanno che il voto è segreto oppure chi è che stabilisce che tizio non può ricevere voti da caio, nonostante si sia candidato e la sua candidatura è stata avallata?
Probabilmente questi mafiosi hanno la loro funzione ed il potere se ne serve quando gli fa comodo, scatenando bagarre televisive farcite di chiachiere e paroloni utili alla circonvenzione degli incapaci, i quali alla fine della circonvenzione saranno persino felici di pagare un'altra tornata elettorale, magari aumentandosi la tassazione sui loro miseri salari, senza porsi nessuna delle domande e senza richiedere una soluzione definitiva al problema.
E' chiaro che anche in quella nazione dei piccoli mafioncelli esiste un partito, quello degli under 70.000, che non ha riscosso alcuna simpatia tra i residenti, proprio perché ha nel programma un punto fondamentale per evitare tutte queste chiachiere e spreco di danaro dei lavoratori, quello di concedere il diritto di voto solo ai cittadini residenti che versano contributi sociali all'inps od altro ente previdenziale autorizzato, escludendo tutti gli altri in quanto non partecipanti alla formazione del benessere della nazione.

evitate di uscire disarmati, perché loro agiscono sempre in gruppo 

11 gen 2016

La fognetta


Quella der sor Santini era la migliore: una vita dedicata la sua e quella di sua moglie, persone d'altri tempi, che con il ricavato ci sponsorizzavano persino una squadra di calcio, i cavalieri del sud, il nome della loro società sportiva sede dell'amata fognetta. Di quei tempi magri, le fognette raccoglievano tutta la gioventù esclusivamente maschile (ancora la donna non si era liberata) che per via dell'età rifiutava l'oratorio. L'appellativo derivava dal fatto che in genere questi locali si collocavano ai piani terra dei palazzi, con annesso piano interrato dove c'erano i servizi igienici ed i giochi ingombranti quali ping-pong e biliardo e l'aria condizionata ancora non si usava. Al piano terra dal sor Santini c'erano i flipper, i biliardini, le mangiasoldi americane o slot machines (poi abolite), i tavolini per le carte ed il frigo rifornito dalla pepsicola ed è qui che ci si vedeva per due chiacchiere, una partita a ramino ad una lira al punto o dieci lire al punto per la briscola a chiamata o il quadrilatero, tanto per aspettar l'ora di cena, per la quale inderogabilmente mamma Lavinia pretendeva il rientro. Si parlava della scuola, del futuro sognato, si vedevano in giro le prime chitarre, i capelli lunghi ma non ho più rivisto nessuno di quei ragazzi nel mio lungo cammino, molti credevano alla mitica Joan alle parole dell'amata "we shall overcome" con le quali lottammo per far si che libertà, uguaglianza e dignità non restassero parole vuote. Con la realtà che ci circonda se vado a rivedermi quel viso magicamente bello della Joan, preferisco ascoltarmi qualcos'altro di suo per restare dignitosamente giovane almeno nel pensiero, così come auguro a tutti voi che mi leggete.

   
Ragazze fate attenzione a non ingoiare i semi di cocomero

4 gen 2016

Ricominciamo 2016

Piano piano, pacatamente, come piace a noi, anche quest'anno abbiamo ripiegato il nostro alberello, incartato le palle e i 5 pupazzetti del presepe ed abbiamo riposto il tutto in cantina per ripresentarlo il prossimo anno, sperando sempre di esserci e sì, perchè anche noi qui in convento, pur supportati da quella tenue fiammella  spirituale che ci prospetta qualcosa di migliore, siamo terribilmente attaccati a questo nostro tristo sacco.
Voglio ringraziare tutti voi vecchi e nuovi passanti che avete lasciato un augurio di speranza sotto il mio alberello e spero di ritrovarceli il prossimo anno, anche se, specie per i più giovani sarei felice di sapervi volati via dal web perché impegnati in cose più importanti per la vostra vita od addirittura alle prese con la frustrazione del menage di coppia e diventare genitori.
Duro è il mestiere di genitori, la vita di coppia, duri i sacrifici per chi vive di lavoro, ma è una sfida che abbiamo ereditato geneticamente a dispetto delle varie mode egoisticamente imposte dai media.
Auguro a tutti salute, benessere e serenità interiore:
pronti a ricominciare allora? 
Via.