12 mag 2016

Era di maggio

Ero così preso dalle cose della vita che stavo dimenticando di festeggiare maggio, il risveglio, il trionfo della natura, le fave col pecorino. Purtroppo siamo così amareggiati dalla nostra misera esistenza da non saper godere dei miracoli che la natura generosa ci offre in questo mese. Particolarmente io che abbondantemente dotato dalla stessa e vanitoso della mia condizione mi son sempre preoccupato di analizzare le espressioni, i comportamenti delle persone che mi circondano e con cui mi relaziono, specialmente se dell'altro sesso. Una cosa che mi inorgogliva era il fatto che molto spesso, nei mezzi pubblici o in strada, delle perfette sconosciute, alcune discretamente belle si voltavano al mio passaggio, colpite dal mio aspetto esteriore, senza nemmeno conoscere lo spessore della mia spiritualità: adesso non si voltano più e questo mi addolora e mi allontana dalle piccole gioie della vita: il sole le stelle, la luna le lucciole, la figa col cespuglietto. Eh' sì, noi siam della vecchia scuola, per noi il cespuglietto è parte integrale della cosa, ché il  labbro glabro ci ricorda  l'ospedale, l'appendicite, il parto, la retroversione, insomma momenti dolorosi.  
Quest'anno il clima fa i capricci, però col maglione son sceso in giardino per la solita verifica che ripeto fin da bambino e le lucciole a dispetto del freddo son tornate puntualmente, l'ulivo stà gettando via i suoi fiori e il rincospermo della siepe  emana il suo intenso profumo che copre tutti gli altri odori. 
Tutto è al suo posto, la luna che vedo dal nord della casa è la stessa che vedo da sud e da bambino mi sembrava strano che lo fosse e, pur se mio nonno me lo rassicurava, continuavo a correre attorno a casa per accertarmene.
Ora non mi resterà altro che verificare se alla festa della prima comunione del solito bimbetto parente, il parroco continuerà a raccomandare gli astanti di raccogliere gli occhi, tanto da portarsene a casa ciascuno il proprio sacchetto o se cambierà, raccomandando di spegnere sti cazzo de cellulari .

 
solo per coloro che erano scettici sui benefici che avrebbero avuto le donne dalla parità 

4 commenti:

Granduca di Moletania ha detto...

Siamo già a maggio: il mese in cui si risvegliano i sensi ed i relativi ciuffetti. E' per questo che in passato i preti lo indicavano come il mese della madonna: le donne venivano invitate a recitare una sfilza infinite di Ave Maria per non sentire il richiamo della bella stagione.
Anche in Moletania è arrivato maggio, ma non ancora le lucciole: manca ancora un mesetto. Penso sia per colpa dell'altitudine: ad andare in salita ci si impiega più tempo.
La depilazione però è severamente punita con infusi al peperoncino sulla ricrescita.

Un abbraccio.

Sara ha detto...

Qua ci sono le lucciole, ma mi sembrano poco. Gli autoctoni, dimentichi delle loro radici agricole, irrorano di veleni ogni pianta.

nonno enio ha detto...

quest'anno il mese di maggio è staranamente e abbondandemente piovoso da me! spera finisca sta solfa e torni il sospirato sole che devo d'annà al mare!

pasqualedimario ha detto...

a Frà, come tu ssai una rondine non fa primavera ma con il concerto del 40° compleanno de radio subbasio che tu ssai anche da noi abbiamo visto che ce la possiamo fare. o di riffa o di raffa. le vie del cielo sono infinite ( vedi post con Gilberto ). per ogni resoconto dall'umbria ferix piena de cioccolate ma senza caramelle rossana, si segnala ai teleaspettatori l'apertura del blogghe disoccupatiorgperugia ( una parola )che siamo noi. i fratelli caponi che tu ssai