30 mar 2017

El cinghiale 1^ all'ombra del pino 3^

  A scanzo de equivoci e perché Voi che mi leggete non abbiate a credere che il mio pensiero possa essere influenzato dalle chiachiere e le lacrime di coccodrillo sparse a pioggia dai mezzi di comunicazione per la felicità ed il benessere interiore del nostro amato generoso immaginifico bobbolo, debbo esternare anche sulla ennesima caduta du' pinuzzu qui a Roma sulla ennesima sfortunata auto di passaggio e per confermarvi che non sto baggianando vi metto la solita historia giù in fondo. Ma come mai questi stucchevoli mezzi di informazione non si rendono conto che  è troppo facile riportare la notizia così, senza almeno aggiungere una proposta per la soluzione definitiva al problema pini qui a Roma?
Anni orsono, molti, Roma faceva 300 mila abitanti, sulle strade noi bambini ci giocavamo a pallone perché passavano solo carretti e biciclette, così un brav'uomo di grande levatura mentale e testa disse e deliberò che l'albero del pino qui, da nojos, a Roma era buono e salubre, anzi, piantato lungo le strade faceva ombra ai carrettieri che andavano ai mercati generali, come mio nonno contadino, a vendere i loro prodotti, pertanto decretava la sua protezione definitiva ed assoluta, cioè per tagliarlo sarebbero occorsi almeno almeno 10 timbri sul pezzo di carta arricchiti da tantissime marche bollate.
Nessuno oggigiorno può giustificare queste vicende che accadono ormai annualmente, perché basterebbe una semplice delibera comunale che obblighi a piantare questi alberi così instabili e dai rami facilmente schiantabili almeno a 20 metri dai bordi delle strade, stabilendo che a bordo strada vanno messi solo alberi stabili e le cui radici non spacchino l'asfalto, come potrebbero essere gli oleandri. E vabbé che ce volemo fa, mo' ce saranno inchieste, analisi tanto pe' perde tempo e rimannà l'esborso dell'assicurazione con la quale si risolvono oggi i problemi salvo ogni tanto versare lacrime di coccodrillo e tirare avanti. Ci risentiamo al prossimo schianto. Per quanto riguarda i cinghiali, prima che si trasformino in un nuovo fenomeno pino, visto che per i giovani non c'è lavoro invece di assurde decretazioni riconducibili a fiabe per teneri bambini di una volta o allocchi cresciuti col gingilletto acceso in mano, sarebbe bene liberalizzare la cattura di questi saporiti animali che ad occhio e croce potrebbero fruttare anche più di 150 euri ognuno se abbattuti e venduti al norcino. Siate più collaborativi, interfacciatevi con i vostri caporioni, date suggerimenti, battetevi non fate come me che da solito disfattista in questo clima così favorevole a chi je scorre l'acqua pe' ll'orto continuo a frignarci sopra e risolvo i problemi creando 2 nuove tag: pino e cinghiale
  
   historia:    el pinu 1^
                    el pinu 2^

23 mar 2017

El guru 3^

Ari-contrordine compagni, el guru si riprende e continua ad averlo duru, quindi mi corre l'obbligo di ripetermi. Questo perché come sempre il nostro amato generoso immaginifico bobbolo è di memoria corta, non legge, non si informa ed i suoi giusti caporioni che hanno in mano tutti i mezzi d'informazione a lui graditi, nulla fanno per tenerlo sempre pronto, aggiornato, recettivo. Continuano a tenerlo in guardia sulle persone come il Salvini o il Grillo che di guru non hanno nulla, anzi cercano di battersi per alleviare le sofferenze dei più miseri, almeno con le idee, tipo "prima gli italiani" che già per noi terruncielli è una grande conquista, perché una volta prima venivano i padani oppure la grande idea del reddito di cittadinanza, ormai purtroppo bruciata dal lavoro di cittadinanza. Quindi, visto la funzione sociale svolta dal mio blog, care mamme aricordateve di predicarlo ogni sera ai vostri pargoli, prima di metterli a letto, ve ne saranno grati:
el guru ce l'ha sempre più duru
El guru, poverello, è un essere umano all'incirca come tutti noi, può nascondersi sotto moltissime vesti, perchè è carismatico e sa circondarsi  di fantomatico mistero.
Il guru promette felicità e gioia a tutti, all'inizio quasi sempre in maniera gratuita, ma poi si ricorda inevitabilmente che anche lui ha le sue necessità fisiologiche.
Allora mamme, direte voi, ma come posso riconoscere il guru da un leghista, visto che dalla patta è impossibile?
Il leghista ha sempre qualcosa di verde e prima o poi dirà che roma è ladrona, parlerà di federalismo ai vostri pargoli che ne resteranno estasiati, mentre un guru per essere più convincente mette strani abbigliamenti, copricapi costosi e recita coreografie adattate alla fantasia bobbolare.
Anche lui però svolge la sua brava funzione sociale nell'alleviare il cammino dei più miseri in questa valle di dolore, ma spesso si monta la testa, supera i limiti della decenza dà fuori di cervello ed allora poi tocca sempre al bobbolo pagargli vitto e alloggio nelle patrie galere.
El guru, qualunque veste indossi, andrebbe evirato e con palla di piombo al piede, rieducato nei campi di lavoro adeguatamente predisposti, per restituire alla comunità un minimo di tutto ciò che da lei ha avuto. Così mi esprimevo quando ancora adolescente avevo grandi velleità e potete costatarlo Voi stessi se leggete la historia, ma oggi cosa volete che dica contro queste fregnacce con l'esempio di pace e serenità che ci viene dall'alto? Oggi in questo clima di felicità e fratellanza ho creduto opportuno creare solo una nuova etichetta "guru" per facilitare la lettura dell'argomento ai miei numerosi lettori che mi seguono con disinteressato genuino amore.


  
historia:     el guru 1^
                    el guru 2^


16 mar 2017

Prìncipi del foro

Sembra che ultimamente la malavita stia rivolgendo le proprie attenzioni ai vip, ai veri caporioni, i quali avendo la possibilità di apparire sui media, possono frignare, lamentarsi pubblicamente e minacciare la ricorsa alle armi individuali. Sarà proprio vero? Percentualmente parlando credo proprio di no: noi mortidifame costituiamo almeno il 75% dei residenti e non c'è giorno che qualcuno tra gli amici, i conoscenti o i vicini non riceva in casa il solito derelitto magari estero disposto a tutto pur di arraffare qualche cosa, perché qui da nojos, si è sparsa la voce, che il delitto paga e conviene ai ladri trasferirvisi. Ben vengano quindi questi armamenti dei vip e speriamo che si dia inizio alla mattanza, magari si allevierebbe anche la nostra situazione, ma ormai nojautri di una certa esperienza siamo abituati a questo tipo di boutade. Certo loro vorrebbero che il bobbolo, particolarmente quello dei pensionati di una certa età, seguisse l'esempio, contribuisse alla eliminazione fisica, però son sempre mediamente bastardi perché nelle loro esternazioni televisive non danno chiare istruzioni ai derelitti per evitare loro tristi conseguenze. Come prima cosa occorre liberarsi di tutte le proprietà donandole agli eredi e solo quando si è nullatenenti allora si può combattere ad armi pari coi delinquenti, a quel punto sempre con l'aiuto dei vip occorre acquistare l'arma ed inscriversi al club di tiro a segno. L'aiuto dei vip deve essere concreto, perché mantenersi allenato costa, per via dei proiettili che debbono essere di buona qualità. Io personalmente suggerisco l'allenamento a braccio sciolto, come si faceva nel far west, perché poi nella realtà non si ha il tempo di prendere la mira né di tenere l'arma con le due mani. Si deve raggiungere quel minimo di confidenza con l'arma scelta se se ne vuole trarre i vantaggi di possederla, altrimenti sarebbe meglio non usarla, occorre allenarsi sparando molti colpi e calcolando lo spostamento della traiettoia per il rinculo, ad esempio sparare alla gamba destra del malvivente per esser certi di beccarlo al petto verso sinistra, cosa che per molti sembrerebbe assurdo in quanto non potrebbe esserci l'appello come avviene nelle aule dei nostri tribunali: "per fortuna che il nostro ordinamento prevede l'appello" diceva il mio caro prof Ciompi, come me da sempre poeta della legge, altrimenti per i prìncipi del foro sarebbe dura la sopravvivenza.     

 Intanto per il gentil sesso è di già molto più facile difendersi

9 mar 2017

Il commercio equo è anche solidale?

Avrete appreso anche voi la conclusione della vicenda del nostro caro Antonio figlio del proletariato in questa patria di immaginifici eroi, santi, navigatori, artisti, trasmigratori, (colonizzatori mi sembra un po' eccessiva) meglio e più attuale dispensatori di influenze. Orbene il bravo ragazzo è rimasto vittima del suo smisurato ego, come tutti i bravi giovani d'oggi sempre con la smania di apparire, di inselfarsi ed autopubblicarsi nella relativa pagina dedicata, come faccio io qui da anni. Voglia di protagonismo, in questo caso accompagnata anche dalla necessi di tirarci fuori qualcosa derivata dal modesto stato sociale di appartenenza, come quei youtubers di periferia che continuano a seminare in rete le loro cazzate da mane a sera. Noi tutti siamo stati studenti ed abbiamo affrontato serenamente la vicenda della merendina quotidiana senza necessità di urlare urbi et orbi i nostri peccatucci, i nostro affarucci, quelle belle merende di paese che facevamo sparire a quei burini che si alzavano alle cinque del mattino nei loro borghi sperduti per venire a studiare qui a Roma. Per cui sparisci oggi e sparisci domani poi ci si accordava su una cifra riparatrice e si diventava clienti fissi: vuoi mettere quelle belle fette di pane casereccio farcite co' tutta robba genuina e di stagione in confronto ai nostri panini cittadini! Per non parlare delle vendite fatte a partire dalle elementari, certo io avevo a disposizione una nonna scrupolosa che puntualmente mi preparava la merendina, mentre molti altri non avevano nessuno ed erano pronti a scambiare figurine, liquirizia  per averne una parte ed una volta il mio migliore scambio in assoluto: una bella fionda per l'intera pagnottella.  Tutte piccole stupidaggini che ti riconciliano coi grandi interrogativi sull'esistenza terrena, inezie se le si paragona alle varie vicissitudini ed alle difficoltà superate giorno dopo giorno nelle nostre misere esistenze di lavoratori specie le mie, costretto fin dall'infanzia a pensare al futuro ché allora non c'erano neanche i grandi pensieri tipo reddito di cittadinanza migliorato poi nel lavoro di cittadinanza a sostentare le nostre speranze così vicine alle tue Antò. Non te la prendere non ti crucciare non cominciare ad odiare la società e le sue assurde burocrazie che la sostengono e ne nutrono i legittimi proprietari.
 Per le mie care affezionate lettrici non più adolescenti

2 mar 2017

Tra il dire ed il fare

Quante ne son passate di parole nelle mie orecchie e quante ancora ne passeranno, ricordo con passione le arguzie giovanili su divorzio ed aborto, le marce i referendum le conquiste di civiltà: vuoi mettere invece di ammazzare il coniuge ti puoi rivolgere ad un avvocato ed oggi puoi persino risparmiartene la spesa nonostante le alte grida della casta. E poi l'aborto, un business riservato alle cliniche private, quelle gestite dalle monache, finalmente concesso anche alle mortedifame del bobbolo e tolto alle loro mammane, anche se la casta in questo caso più potente di quella degli azzeccagarbugli è scesa subito in campo gridando alle discriminazioni, alla violazione dei diritti dei dritti ormai troppo storti per essere difesi ed allora si invoca la praivasi conquistata e l'obiezione per un grumo di cellule, figuriamoci se un domani si trattasse di eutanasia.
Il diritto di essere obiettore nell'ospedale pubblico per poter continuare ad agire secondo scienza e coscienza in quello privato, probabilmente codesti caporioni son così certi della loro potenza che possono permettersi il lusso di questo ed altro, come fecero a suo tempo quelli addetti ad arbitrare sulla corretta applicazione delle regole del gioco nel 1995 quando il nostro amato generoso immaginifico bobbolo si pagò un referendum dove stabilì che la rai doveva essere tutta privatizzata, ma si dimenticò di aggiungere la data in cui dovesse essere applicata la sua volontà. Che poi, con la giustizia thajana che ben ci rappresenta, sarebbe meglio prendersela con uno degli ultimi diritti concessi, quello sulla libertà di cremazione e spargimento delle ceneri che magari farebbero comodo da analizzare nella ricerca del DNA almeno entro i 50 anni dalla dipartita del de cuius.
Dire che è discriminante un concorso riservato solo a laureati desiderosi di applicare la legge 194 rilasciata al bobbolo nel 1978 può strappare un sorriso perché oggi la rabbia è contenuta dal movimento dei grillini, ma potrebbe sembrare un'offesa per tanti che ignorano l'esistenza del movimento e continuano ad alimentare questo sistema che in un modo o nell'altro è destinato ad un'amara conclusione.

 Con solo 20$ cambiatele stile e forma (un carino fai da te per lei)