30 set 2021

IL benefattore

  Se messo a frutto, anche un solo talento, può valere più di tanti altri lasciati infruttiferi.
  Spesso le più umili origini hanno prodotto grandi Nobel dell'umanità e certamente accadrà ancora.
  Chi coltiva l'amicizia è un grande testimone di pace.  
  Chi vive costantemente nell'amore conquista ogni giorno un pezzetto della sua felicità.
  Chi, infine, è capace di riversarlo spontaneamente sul suo prossimo, merita, con diritto, il titolo di benefattore. 

© Mario C.

8 commenti:

blogredire ha detto...

Sono completamente daccordo.

Sara ha detto...

Le persone che hanno bisogno di aiuto, spesso sono vicine a noi.

Filippo ha detto...

Nel greco platonico benefattore si traduce con 'demotikè', urbano, uno che fa del bene alla città. Erano chiamati così uomini che mettevano a disposizione i loro beni per qualche opera.

UnUomo.InCammino ha detto...

Prima bisognerebbe mettersi d'accordo su ciò che dovrebbe essere bene, messer Fracatz e su quali tempi esso si possa/debba compiere.
Penso ai benefattori scafisti che stanno banlieueizzando l'Europa, convinti e fanatici preparatori di moschee, mille Atoxha, Bataclan, i benevoli caronti che ti mettono il clandestino egiziano xhe ti stupra sottocasa mentre torni dal lavoro.
È tutto un salameccare di tributi e onori arcobalenghi a questi "benefattori".
Poi ci sarebbero i benefattori delle schiave subumane e dei loro uteri in affitto per la fabbricazione di bimbi giocattolo per cos*sessuali.
Etc. etc. .
Davvero benefattori?!

fracatz ha detto...

quando c'era Lui, i residenti, per esser esentati dalle tasse mettevano al mondo 7 criature e così mio zio, come Filippo, approfittò dell'educazione offerta aggratiss nei seminari, salvo poi dire di no all'ultimo e tornare a casa istruito ed in buona salute.
Era molto più semplice fare i benefattori a quei tempi, oggi occorre stare con gli occhi sempre aperti e tener le chiappe strette

Alidada ha detto...

Pianamente d'accordo! Ci mancherebbe...

MaratonetaGiò ha detto...

I benefattori sono esisti in tempi remoti. Genova è praticamente viva grazie ai lasciti dei nobili come: la duchessa Galliera e il marito De Ferrari. Ci hanno lasciato ospedali, case trasformate in musei(I Rolli) piazze con fontane, ville con giardini meravigliosi, la diga del porto e case di riposo per anziani. Potrei andare avanti in eterno. Oggi nessuno è in grado di dare senza pensare al ricevere. Serena domenica.

Il Vetraio ha detto...

In un'epoca dove i confini tra il bene ed il male sono spesso evanescenti, anche essere benefattore lascia spazio ad interpretazioni.
Un'indagine condotta da uno dei massimi guru del terzo settore italiano aveva lanciato un allarme anni fa, quando tutto sembrava rose e viole: attenti, perché tra le motivazioni principali che muovono il terzo settore c'è il protagonismo! (non propriamente una caratteristica positiva...)
E di conseguenza applicando lo stesso concetto a destra e a manca, ne possiamo trarre le doverose considerazioni.

Francamente, come insegna la natura, non esistono gli assoluti.
Essi sono spesso contaminati dall'ingrediente opposto.
È triste ma vero.
Ora vado a fare il benefattore per la vaginetta del giorno.