19 ott 2017

Che sia benedetta


Che pozzi esse sempre benedetta
l'anima santa de chi ha inventato
'sta racchetta
che me po' fa sta in giardino a rilassà
e fumamme tranquillo quarche sigheretta.
Che tu sii benedetta.......
Alla faccia della ciquicugna e della malarietta
e benedetta pure la pancia che per nove mesi
 se la tenne stretta 
che tanto a me la sera è lunga e nessuno mi aspetta, 
per quanto assurdo Vi sembri, neanche per una misera birretta.
Ma io te tengo stretta......
speciarmente mo' che c'hanno arripulite le piste p'annà in bicicletta
lungo l'argine der sacro fiume de 'sta città sacra e maledetta
regno assoluto de 'a zanzaretta   


Piccoli ma bboni

6 commenti:

The strange Barbara ha detto...

Oh, Vate!
Quest'ode alla racchetta è cagion di riso e piacevole diletto imperocché compone la veritade et lo dialetto!


:D Barbara

fracatz ha detto...

Grazie Barbara, solo l'animo puro di NOI poeti riesce ad apprezzare ed orimai siamo rimasti in pochi qui nel webbe

Sara ha detto...

Sempre creduto nella tua vis poetica!

happysummer ha detto...

Ma ti riferisci alla racchetta racchetta, cioè proprio alla racchetta con cui si gioca a tennis?... Cercavo di capire il suo profondo significato simbolico ma dai commenti precedenti pare non ci sia :D

happysummer ha detto...

Comunque la tua ode rivela un'ispirazione profonda, i tuoi versi non teno affatto il confronto con quelli di Gioacchino Belli o di Trilussa, complimenti!!

CirINCIAMPAI ha detto...

Perché non ce l'ho qui, sul mio comodino, 'sta racchetta?
E invece c'ho 'sta zzzo, scusate, 'sta zanzara che mi ronza sul cuscino?