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10 giu 2021

Piantare alberi per lavoro, ovvero: la strozzatura

 Questo sulla sinistra era un pino piantato su un marciapiede signorile, fatto con un bel gioco di mattoncini e non con una misera spalmata di asfalto, quando ancora si usava il cerchio di ferro per delimitare l'aiuola in cui piantare qualcosa. 
Il cerchio ha fatto il suo dovere ed il pino dopo una quarantina d'anni, non riuscendo a romperlo si è strozzato, poco male, perchè non si debbono piantare pini lungo i bordi delle strade.  Quella sulla destra invece è la foto di tutti i suoi colleghi che ancora resistono lungo la strada, ancora hanno la corteccia, ma è chiara la lotta con il cerchio di ferro, la loro chioma mostra l'agonia della lunga impari lotta e speriamo che crepino al più presto, così il comune li farà tagliare, distribuendo lavoro alle ditte che lavorano con gli alberi.  Poi camminando più avanti si giunge in Largo del Casale degli Inglesi qui nel parcheggio furono piantati alberelli per ombreggiare e questi li ho segnalati direttamente a Virginia, perché non sono stronzi come i capoccioni. 
Questi furono imbracati per farli crescer dritti, ma poi nessuno si ricordò di togliere le legature fatte con fili di ferro attorcigliati che anno dopo anno stanno compiendo il loro dovere di strozzare i poveretti e dare lavoro a chi ne ha il diritto, però visto che i denari son finiti da un pezzo, si dovrà accontentare solo della loro eliminazione.       





Per questi mi piange il cuore vederli morire visto che la segnalazione a Virginia non ha avuto effetto, ma di certo non posso rischiare la galera qualora mi mettessi a tagliare i fil di ferro, con tutti i buonpensanti che circolano nelle città, dal dito verde sdraiato sul divano, magari mi prendono per uno zincaro e pensano che mi sto fregando il ferro.






Voi però, che siete molto intelligenti perché mi seguite da tantissimi anni ed avete a cuore la sorte di questa palla di merda da lasciare vivibile ai Vostri discendenti e volete esser certi di aver piantato almeno un albero nella Vostra vita per annegare quel senso di colpa per le tonnellate di sigarette che vi siete fumati, siccome la mia campagna è già tutta occupata, fate click qui e state certi che il vostro albero non finirà strozzato come quelli gestiti dal pensiero immaginifico dei nostri amati caporioni.

bevete più latte, me arriccomanno, ché il latte è salute


15 gen 2019

Come è possibile?

Come è possibile, dico io, che ci sono bobboli così evoluti che a furia di bolli, permessi, timbri e autorizzazioni possono permettersi il lusso di bloccare tutte le attività praticate dai loro padri e vivere di rendita o sussidi governativi ed altri bobboli invece che si rifiutano di uscire almeno ufficialmente dal medio evo?
E poi non è che le due correnti di pensiero portino alla ricerca del bene dei vari strati di mortidifame che compongono i due schieramenti. Pensiamo alla circoncisione nello schieramento conservatore, pratica ormai obsoleta e del tutto superata dai tanti mezzi a disposizione dei vari caporioni per obnubilare (meglio circonvenzionare in questo caso) i cervelli dei loro sottoposti da cui continuano a trarre il loro crasso sostentamento. Sicché quando ci scappa la morte della tenera sfortunata creatura possiamo solo esternare la Nostra pietà e la rabbia di non aver avuto la possibilità di provvedere con il nostro partito degli under 70.000 che come ben sapete è l'unico che risolve alla radice tutti i problemi degli under. Che poi andando nell'aldilà da infante cosa se ne fa delle 46 vergini o del paradiso come da contratto firmato 5000 anni orsono dai suoi avi? Certo a quei tempi era pure concepibile l'asportazione del prepuzio per sopravvivere in quei torridi territori senz'acqua e poi raramente la vita dei maschi superava gli odierni 60 anni, ma oggi se sei senza prepuzio quando cominci a non avere più le erezioni mattutine, sei costretto a ricorrere alle pilloline blu e fortuna per loro che le hanno inventate quei pervertiti degli evoluti. Non è che nello schieramento degli evoluti, la vita per i mortidifame sia meno tribolata, a parte il fatto dei bolli e delle autorizzazioni, i morti per la grande emancipazione del pensiero sono all'ordine del giorno ed infatti noi qui a roma siamo soggetti allo schiantamento dei pini o dei loro rami o pigne per i motociclisti e siamo sempre in attesa che venga messa in opera la soluzione che udii in un talk show televisivo dopo l'ultimo morto (quella di monitorare ogni albero con telecamere per la rimozione immediata dei rami pericolanti e delle pigne mature) mentre nel più evoluto nord dove i pini non sono alberi protetti  ora c'è scappato er primo morto perché dei cinghiali passando sotto le reti si immettono in autostrada nei loro spostamenti e senza pagare il pedaggio.
Almeno noi qui a roma i cinghiali ce li godiamo nei viali, sono stanziali, non hanno bisogno di spostarsi in autostrada e contribuiscono al decoro, consumando tutta la monnezza commestibile che generosamente lasciamo in terra vicino ai cassonetti stracolmi.
Siamo così progrediti che ancora ci sono contadini che muoiono schiacciati dal trattore, quando NOI del partito degli under 70.000, anni orsono mettemmo nel programma che ogni trattore deve avere ai lati del sedile due barre d'acciaio alte almeno mezzo metro di più del sedile stesso ed il guidatore deve avere la cintura di sicurezza sempre allacciata   

catzo ma ve volete decide a provallo e poi fateme sapé

8 nov 2018

Strategie e giustizia terrena

Questi giorni son tornati in auge i coniugi Olindo e Rosa che i media ci descrissero come mostri anni orsono per via della strage di Erba da loro confessata e per la quale entrambi si presero l'ergastolo mentre oggi alcuni dei suddetti media ce li descrivono solo come innocenti e sprovveduti, vittime della giustizia terrena, da sempre inadatta agli umani poco abbienti. 
Certo risulta difficile ora, almeno per me, dopo che me li hanno fatti catalogare come mostri, rivederne il giudizio e riconsiderarne la posizione, però con la lunga parentesi vissuta sotto queste stelle ho provato a farlo per via della loro strategia da morti di fame (i coniugi si autoincolparono per il grande amore che li spingeva a scagionare l'altro, infatti dalle intercettazioni emerge come Olindo decide di confessare sperando di ottenere benefici di pena e non l’ergastolo e di lasciare la moglie in libertà. Rosa però non ci sta: confessa per prima. Olindo prova allora a scagionare lei, sostenendo di aver fatto lui tutto da solo. Hanno confessato potendo vedere le foto della strage fornite da chi li interrogava e conoscendo man mano le dichiarazioni dell’altro). Strategia che, purtroppo per loro, li spedì per sempre al gabbio al contrario della famosa strategia da profescional suggerita dai principi del foro in cui ciascun coniuge incolpò l'altro creando dubbi nelle coscienze, tali da farli assolvere entrambi pur se uno di loro era sicuramente colpevole. 
Ora, a proposito di strategie, visto che si continua a morire ammazzati da alberi d'alto fusto o rami che si staccano dagli stessi, la migliore che ho sentito nei vari talk show passati dalla TV è stata quella di un tizio che ha aggiunto alla solita potatura ed analisi dell'apparato radicale annuali anche l'applicazione di sensori su tutti i rami e le pigne che trasmettano i dati dell'albero ad una centrale di pronto intervento ed ho capito il perché NOI del partito degli under 70.000 siamo così poco apprezzati dal nostro caro amato generoso immaginifico bobbolo, capirai, NOI risolvemmo 10 anni orsono il problema con una legge che obbligava i proprietari di alberi d'alto fusto a rimuoverli in un raggio di 15 metri dai bordi delle pubbliche strade. Lungo le strade si possono piantare solo oleandri, siepi ed altri alberelli che non vadano oltre i 4 mt di altezza.

 ecco uno del nostro partito che vi assicuro c'ha veramente 2 palle così

30 mar 2017

El cinghiale 1^ all'ombra del pino 3^

  A scanzo de equivoci e perché Voi che mi leggete non abbiate a credere che il mio pensiero possa essere influenzato dalle chiachiere e le lacrime di coccodrillo sparse a pioggia dai mezzi di comunicazione per la felicità ed il benessere interiore del nostro amato generoso immaginifico bobbolo, debbo esternare anche sulla ennesima caduta du' pinuzzu qui a Roma sulla ennesima sfortunata auto di passaggio e per confermarvi che non sto baggianando vi metto la solita historia giù in fondo. Ma come mai questi stucchevoli mezzi di informazione non si rendono conto che  è troppo facile riportare la notizia così, senza almeno aggiungere una proposta per la soluzione definitiva al problema pini qui a Roma?
Anni orsono, molti, Roma faceva 300 mila abitanti, sulle strade noi bambini ci giocavamo a pallone perché passavano solo carretti e biciclette, così un brav'uomo di grande levatura mentale e testa disse e deliberò che l'albero del pino qui, da nojos, a Roma era buono e salubre, anzi, piantato lungo le strade faceva ombra ai carrettieri che andavano ai mercati generali, come mio nonno contadino, a vendere i loro prodotti, pertanto decretava la sua protezione definitiva ed assoluta, cioè per tagliarlo sarebbero occorsi almeno almeno 10 timbri sul pezzo di carta arricchiti da tantissime marche bollate.
Nessuno oggigiorno può giustificare queste vicende che accadono ormai annualmente, perché basterebbe una semplice delibera comunale che obblighi a piantare questi alberi così instabili e dai rami facilmente schiantabili almeno a 20 metri dai bordi delle strade, stabilendo che a bordo strada vanno messi solo alberi stabili e le cui radici non spacchino l'asfalto, come potrebbero essere gli oleandri. E vabbé che ce volemo fa, mo' ce saranno inchieste, analisi tanto pe' perde tempo e rimannà l'esborso dell'assicurazione con la quale si risolvono oggi i problemi salvo ogni tanto versare lacrime di coccodrillo e tirare avanti. Ci risentiamo al prossimo schianto. Per quanto riguarda i cinghiali, prima che si trasformino in un nuovo fenomeno pino, visto che per i giovani non c'è lavoro invece di assurde decretazioni riconducibili a fiabe per teneri bambini di una volta o allocchi cresciuti col gingilletto acceso in mano, sarebbe bene liberalizzare la cattura di questi saporiti animali che ad occhio e croce potrebbero fruttare anche più di 150 euri ognuno se abbattuti e venduti al norcino. Siate più collaborativi, interfacciatevi con i vostri caporioni, date suggerimenti, battetevi non fate come me che da solito disfattista in questo clima così favorevole a chi je scorre l'acqua pe' ll'orto continuo a frignarci sopra e risolvo i problemi creando 2 nuove tag: pino e cinghiale
  
   historia:    el pinu 1^
                    el pinu 2^

14 nov 2011

Er capoccione

Pè passà alla storia, definì l'albero del pino sacro ed intoccabile qui a Roma, dimenticandosi almeno di porre una fascia a salvaguardia, diciamo un 10 metri di distanza dalle strade e dalle case. Così ogni volta che il vento fa i capricci e ce dovesse da scappà er morto, tutti gridano alla fatalità, al degrado ed all'inefficienza dei caporioni perchè non hanno fatto controllà le radici. Per non parlare poi di tutti gli artarini che addobbano i tronchi sulla Cristoforo Colombo, da Roma ad Ostia, tutti i rifacimenti delle strade dal manto sollevato dalle radici e le bestiemme dei condomini che si sono ritrovati questi doni, quando je tocca da rifà i cortili condominiali. Qui nel paese tajoto ben si sà che le norme si aggiungono alle norme e come puoi pensare che qualche capoccino oggi possa abrogare l'idea di un capoccione od emendarla, neanche con un referendum, perchè dovrebbero da fà votare solo le parti lese, le mamme dei ragazzi schiantatisi sulla Colombo, quelli che pagano le tasse per risistemare i manti stradali rovinati dalle radici, i condomini che ce l'hanno nel cortile etc..
Er capoccione lo volle a imperitura memoria, tanto era a sua immagine e somiglianza, vuoi per la grande chioma che per il valore intrinseco, che dopo che l'hai potato o de nascosto lo hai abbattuto rischiando pesanti sanzioni,  devi pure da pagà er cammion per poter portà via la legna, neanche buona per il focolare domestico. Come ben si sa, il capoccione tajota poco si preoccupa dei danni che possono derivare dai suoi comportamenti alle generazioni future (in effetti questi regali quando vengono piantati sono di dimensioni modeste) ed è per questo che occorre decretare d'urgenza, assieme a tutti gli altri provvedimenti a salvaguardia del territorio il taglio immediato di tutti i capoccioni che si pavoneggiano in bella mostra lungo le strade della penisola.


10/06/2013     altra povera vittima

19 feb 2009

Condoglianze

Le mie più sentite condoglianze ai familiari dello sventurato motociclista ucciso dalla caduta di un ramo di pino.
Ora come tutte le altre volte ci saranno le scuse dei vari caporioni, le giustificazioni, la mancata potatura... tutte parole di incompetenti incapaci di risolvere anche il più semplice dei problemi di questa ingessata amata patria.
 I rami dei pini si stroncano al vento, anche se sono belli verdi: è questa la loro natura!
Potare i pini tutti gli anni non è possibile, in quanto il pino non è un albero che "ri-caccia" nuovi germogli sulle potature, ma è un albero che va sempre più in alto.
A che servirebbe allora avere dei pini con una misera corona solo apicale di 2 o 3 rametti??????
Il problema si risolverebbe definitivamente con una delibera comunale, con obbligo di tagliare i pini a distanza minima di 7 - 8 metri dalle strade e reimpiantare alberi più adatti e sempreverdi, di altezza maxima 4 o 5 metri.
Qualcuno di grande capacità mentali ha invece dichiarato protetto il pino qui a Roma e quindi per il futuro aspettatevi altri innocenti vittime e le finte lacrime dei vostri caporioni.