31 gen 2013

Tecnici

Già, si fa presto ad autonominarsi quando non esiste un apposito albo, ma come si fa a stabilire se uno appartiene o no alla categoria con diritto ?
La regola prima, applicata nei secoli e tutt'ora valida, è che il tecnico contrariamente al teorico o parolaio, quando va al bagno ad orinare, prima si lava le mani e poi adempie alla bisogna, mentre il parolaio procede inversamente.
Sarebbe però facile fare il tecnico avendo risorse illimitate, ad esempio invece di sostituire una candela, cambiare tutto il motore o stampare moneta come faceva Totò o procurarla indiscriminatamente estorcendola a chi è più facile estorcerla come fanno i picciotti.
Il tecnico esperto controlla tutti i processi senza fidarsi di furbi collaboratori  i trouble finders in quanto poi deve essere lui il trouble fixer, quello che ci mette la faccia, travestendosi ed appostandosi senza farsi riconoscere, beccando, isolando e poi buttando via le mele marce, estirpando i bubboni, ma soprattutto ricucendo le ferite sanguinanti lasciate da astuti malversatori.
Altro che decretare aumenti o nuove tasse senza eliminare di persona il marcio generato da privilegi di amici e compari, bisogna sporcarsi continuamente le mani ed esserne orgogliosi. A meno che si sia sempre vissuto tra cazzari ed allora basta una nomina, una piattonata sulla spalla e si diventa tecnici, però a mio avviso tecnici de sto cazzo od in subordine marchettari, indegni di qualsiasi attacco satirico, perchè in questo caso ci verrebbe da dire al bobbolo, cazzo ridi, oppure ridi su sto cazzo, perchè questi sono i risultati delle tue risate.
Basterebbe che uno di questi favolosi tecnici passasse una settimana dentro un'agenzia di certificati e capirebbe la ragione che piano piano sta spegnendo qualsiasi iniziativa dei valorosi residenti talici.
Quindi spero abbiate tutti capito la possanza ed il sacrificio del tecnico tajota, capace persino in diretta televisiva, di individuare il motivo per cui l'operaio tajano in catena di montaggio quatambia meno del collega tedesco in quanto si ostina a voler fare una settimana in più di ferie retribuite, mentre lui da tecnico, con spirito patriottico lavora 24 ore su 24 e si accontenta di quatambiare solo il doppio della cancelliera Anghela che ne lavora solo 8, mentre invece dovrebbe quatambiare 3 volte, però se si riprende la produzione, qualche altra leggina per aumentarsi lo stipendio e per recuperare tutto lo straordinario regalato per il bene del bobbolo vedrai che ce la infilerà.


24 gen 2013

La bicicletta

 Nonno Peppe aveva la bici, una Bianchi nera anni 20 ma già col fanale anteriore e la dinamo, pesantissima, aveva anche una carriola di quelle artigianali, tutte in legno, da contadino,  che ora fanno bella mostra come portafiori nei giardini dei romantici. Mai che mi avesse portato in carriola né che io avessi visto salirci lui; la teneva quasi come un ricordo o forse per supportare il detto del nonno in carriola.
Nonno Peppe mi portava in canna ed oltre a me era capace di portare 2 borse una per ogni lato del manubrio per riempirle quando si andava nei campi oppure a funghi e non avevamo bisogno di mettere il caschetto. Quell'odore di porcini di macchia Somaini che mi è entrato nelle narici quando avevo tre anni e che poi non è più uscito, mi basta chiudere gli occhi per sentirlo ancora, anche se nella realtà da 25 anni per via degli accampamenti extracomunitari ho dovuto rinunciarvi. 
Non tutti gli altri anziani del luogo avevano la bici, alcuni si spostavano ancora con l'ingombrante carrettino o qualche calesse di seconda mano, rare le automobili, solo ai più facoltosi la balilla o la lancia aprilia.
I lavoratori pendolari si concedevano un po' di riposo con il solex ed i loro pargoli potevano ritenersi fortunati, infatti, siccome si giocava perennemente in strada, sentivano da lontano quel classico rumore e sparivano di botto per farsi trovare a casa, magari a studiare, dall'affannato genitore. Si diventava ben presto motorumoristi, c'era un grande silenzio le strade servivano per i giochi e potevi contarci sulla punta delle dita le auto che passavano nell'arco della giornata. 

Oggi quella stessa strada di circa 5 metri di carreggiata è inserita nei percorsi internazionali dei tomtom installati nei tir, così sono anni che percorrerla in bicicletta, seppur col casco, significa rischiare la pelle, perchè i tir ti passano sfiorandoti, specialmente quando ci si rallenta per affrontare la salitella che mio nonno arrancava fischiettando con due borse ed un bimbo in canna.
Mi raccomando, non abboccate, non ingrossate le statistiche, quando vi dicono di tornare ai sani mezzi di spostamento di una volta, lasciate queste stronzate ai verdi facoltosi che vivono nei centri storici al sicuro dal traffico e mi rivolgo particolarmente a quegli stronzi che tutte le mattine nel momento di punta pretendono di piazzare la loro bici, anche se pieghevole sul pianerottolo del treno proprio davanti la porta così, tanto per continuare a farci del male tra di noi. 
Tutto si modifica, evolve e non ci sarà mai più un radiocronista che all'apparire del gruppo in fondo al rettilineo, griderà estasiato nel microfono "èssuli, èssuli, li biciclettistuli dalle rote di tappule...    

solo per chi ha un partner molto esigente e pignolo o troppo timido 

16 gen 2013

Prof. Ciompi 7 ( mafie )

Come al solito, non appena posso permettermelo economicamente, ho potuto raccogliere con gran piacere il parere e riporto integralmente l'intervista rilasciata ad una mia collaboratrice dal prof Sellone Ciompi De Petris, insigne economista e mio grande maestro
- prof Ciompi cosa ne pensa dell'attuale lotta alle mafie ?
- Il fenomeno mafioso è così sviluppato che mi fa pensare non si sia mai voluto sradicarlo, perché si continua a rispondere ad azioni terroristiche con argomenti riservati alla gente onesta. Non ha senso liberare dall'isolamento 160 mafiosi per interrompere i loro attentati bombaroli. All'attentato terroristico, quando si è in guerra si risponde con la rappresaglia nel sano rapporto di 10 a 1 come fanno da sempre i paesi civili, ma senza farlo sapere ai media, agli animalisti ed agli ambientalisti.

- prof Ciompi perchè lei dice che non si sia mai voluto sradicarlo ?
- Vede, più si scende a sud e giù giù fino all'equatore, più la mentalità della gente diverge da ciò  che sono i parametri considerati portanti di una qualsiasi civiltà occidentale anzi qualche esegeta una volta definì il limite della coltivazione della palma (prima del punterolo) come il confine per la democrazia e la civiltà occidentale. Sono restii a pagare le tasse ed il canone tv e preferiscono essere rassicurati-confortati dal padrino locale piuttosto che dal caporione lontano ed è per questo che lasciamo proliferare i loro boss fino ad un certo patrimonio di miliardi, dopodichè li becchiamo,  sequestriamo tutto, un po' come il bestiame da macello e lasciamo che la base si rielegga altri boss per poter andare avanti.
Insomma è un modo come un altro per governare, la gente paga il pizzo contenta e noi poi sequestriamo tutto in nome dello stato e se ogni tanto ce scappa qualche bombetta rientra nei canoni classici della gestione del popolo latino. 

8 gen 2013

2 0 1 3 i numeri giusti

a me li occhi, suuu,   
0.....1......2......3  Ooops  cresci taja......
a me li occhi, daaii, 
0.....1......2......3  Ooops   cresci taja......

i numeri sono quelli giusti 2013, da bravo tecnico li ho ben programmati, riproviamo:

a me li occhi, suuu,   
 0.....1......2......3  Ooops   aricresci taja....
a me li occhi, daaii,  
                                                      0.....1......2......3  Ooops   aricresci taja.....

eppure co' sta nuova legge, una legge che costringa qualsiasi amministrazione pubblica a lasciare inalterati i bilanci di spesa (certificati da società specializzate), salvo ripianare eventuali perdite di tasca loro o con la galera, dovremmo aver risolto. Ah, dite che questa era la legge di quer cojoncello di fracatz, e vabbè, anche noi ci abbiamo provato, qui invece è tutto quello che son stati capaci de sfornà i nostri amati caporioni ora tecnici. 
Non vorrei fossimo tornati al tempo di Lui, quando avevamo l'Asse, il Tre (noi, i crucchi e i giapponesi), il Re pure se piccoletto c'era, praticamente tutte le briscole erano le nostre, come potevamo perdere la partita a primavera?  Così ho deciso di lasciarvi alle vostre briscole e, visto che fortunatamente all'estero esistono immense opportunità per gente qualificata del mio calibro, ho accettato l'incarico di dirigere la commissione esterna per l'esame di maturità, in alcune scuole di specializzazione russe, un paese dove ancora la scuola conta ed insegna qualcosa di utile per la vita. Continuerò comunque a seguirvi anche se con meno tempo a disposizione. 

  

3 gen 2013

Ricominciamo 2013

Piano piano, pacatamente, come piace a noi, anche quest'anno abbiamo ripiegato il nostro alberello, incartato le palle e i 5 pupazzetti del presepe ed abbiamo riposto il tutto in cantina per ripresentarlo il prossimo anno, sperando sempre di esserci e sì, perchè anche noi qui in convento, pur supportati da quella tenue fiammella  spirituale che ci prospetta qualcosa di migliore, siamo terribilmente attaccati a questo nostro tristo sacco.
Voglio ringraziare tutti voi vecchi e nuovi passanti che avete lasciato un augurio di speranza sotto il mio alberello e spero di ritrovarceli il prossimo anno, anche se, specie per i più giovani sarei felice di sapervi volati via dal web perchè impegnati in cose più importanti per la vostra vita od addirittura alle prese con la frustrazione del menage di coppia e diventare genitori.
Duro è il mestiere di genitori, la vita di coppia, duri i sacrifici per chi vive di lavoro, ma è una sfida che abbiamo ereditato geneticamente a dispetto delle varie mode egoisticamente imposte dai media.
Auguro a tutti salute, benessere e serenità interiore:
pronti a ricominciare allora? Via.