Anche quest'anno ci siam potuti spalmare i classici oli solari con la consorte per una quindicina di giorni a luglio, nonostante la grossa crisi che attanaglia la nazione. Dopo lunghe trattative abbiamo accettato vitto ed alloggio in cambio di animazione durante i pasti in una ridente località pugliese: il solito trucchetto, organizzare trenini, canti, interviste per distogliere la massa affamata dei villeggianti dai cabaret colmi di cibo, scadente ma pur sempre di un certo valore.
Distrarre tutti quei vecchietti, pensionati dello stato ed ex suoi servitori, quei "personaggietti" complici del disfacimento attuale usi a colmarsi il piatto in ogni circostanza, rompere il cazzo in poche parole: la parte più dura ed ignobile dell'animazione. Non è che gli altri animatori fossero poi un granché, una decina di giovani disoccupati con a capo un padre di famiglia ormai ampiamente brizzolato. L'unica che ho notato per l'impegno e lo zelo nel lavoro è stata Luna, la fotografa ufficiale, che non ha voluto confidarmi il suo compenso per ogni foto rifilata agli ospiti che rincorreva da tutte le parti, apprezzata, come potete immaginare, per quel mio carattere emotivo, passionale che mi porta ad immedesimarmi nelle situazioni delle persone specialmente se dell'altro sesso e nel range d'età dai 20 ai 30, anche se senza speranza come questa volta essendo Luna felicemente fidanzata con un ragazzo del suo paesino, tanto che il tutto è ben comprensibile nell'ode breve scaturita dalla mia condizione e per lei composta:
Ah Luna, Luna
Luna Lunetta
beato chi te s'inchiappetta
Se ripenso alla gioiosa spontaneità dell'ode ed alla mia di gioventù e a come arrossivo se per caso in qualche lento qualcosa sotto la forza degli ormoni si ergeva mettendomi in grosso imbarazzo, mi rendo conto che il mio destino non poteva che sfociare nella condizione felice del ragazzo padre e lì terminarsi. Per questo ricordate ragazzi che la timidezza è una dote dei forti, però non bisogna esagerare, cribbio, ché la femmina su certi aspetti non transige.
Son finiti i tempi delle grandi animazioni nei villaggi accessibili ai morti di fame, quelle grandi e costose sbruffate di nebbia artificiale ed è meglio così, almeno quel poco che resta lo si spende per il cibo. Penso che quest'anno in Sardegna dovremo allungare il giro almeno a 15 giorni e partecipare a più feste e sagre paesane per rientrare delle spese ed accettare pagamenti in natura di qualsiasi genere, perché poi se l'inverno sarà lungo e freddo le provviste di cacio e filuferru potrebbero non bastareQuello che ha inginocchiato l'italia è la mancanza della certezza del diritto, la lungaggine delle procedure che ingrassano i caporioni, quelli che le producono e coltivano in abbondanza. Insomma se non paghi quanto pattuito dopo 15 giorni c'è il cambio della serratura nei paesi seri ed il buonismo francescano, questo continuare a fare i froci cor culo degli altri viene lasciato ai padri spirituali. Io però sarà meglio che cambi aria per un po' e che non mi faccia più sentire, cosa che consiglio anche a voi ed ai vostri cari fino a che la stagione lo consente e le acque son calme.