26 apr 2018

O' Sarracino

Sarracino è una delle cose che ti colpiscono e poi restano indelebilmente nella memoria fino alla morte. Era un professore d'italiano di origine chiaramente sicula, questo per accontentare i più curiosi sul titolo del post, il suo cognome e mi accompagnò per ben due anni nelle superiori. Il Sarracino non spiegava, ma la sua lezione consisteva nel leggere i libri di testo di italiano e storia tra una sigaretta e l'altra, ché allora tutti fumavano anche in aula seduti in cattedra (evito di dire sulla cattedra per non confondere chi legge) fermandosi e sbuffando ogni tanto per via dell'ossigeno scarseggiante. Con lui il mio voto maximo era il sei, strappato a grande fatica e siccome già a quei tempi avevo capito quale doveva essere il mio comportamento tra i banchi scolastici, assumevo sempre un atteggiamento remissivo e di basso profilo, chissà, forse aveva in odio le persone diversamente intelligenti o era uno di quelli che ti prendono in antipatia solo al primo sguardo. Insomma non avevo mai avuto problemi in italiano nella mia carriera scolastica, addirittura ricordo, anche questo in maniera indelebile, che la professoressa del primo anno mi regalò un Diario di Anna Frank solo a me in tutta la classe di adolescenti a sottolineare che per lei ero l'unico di quella età a poter apprezzare i pensieri della sfortunata ebrea. A volte si dice il caso, la fortuna, fatto sta che nella classe c'era un ragazzo che impiegava sempre due anni per superarne uno, erano sei anni che frequentava e si trovava ancora al terzo (a quei tempi la scuola era selettiva, così i più bravi poi accedevano alle università senza dover affrontare l'enigma dei quiz di accesso e gli altri non perdevano anni per scegliersi un mestiere ed iniziarne quanto prima possibile il praticantato) e siccome questo ragazzo abitava vicino casa mia, mi chiese di aiutarlo e di studiare assieme a lui, perché temeva di esser bocciato per la seconda volta nella terza classe ed esser costretto ad uscire dalla scuola pubblica. Io fin d'allora già trattavo gli affari altrui meglio di come tratto i miei e quindi da buon samaritano dopo tanti anni di oratorio acconsentii e non sapevo proprio come tirarmi fuori ed uscirne senza troppe ossa rotte. Per fortuna il Sarracino vegliava su di me, così una mattina in cui aveva due ore fece consegnare a tutta la classe i quaderni e si mise a correggerci il riassunto di un racconto che avevamo come compito casalingo. Il ragazzo ripetente veniva prima di me in ordine alfabetico e si prese un bel sette, quando fu il mio turno mi alzai ed andai a ritirare il mio quaderno, con un bel quattro come voto. Al che feci notare al prof come poteva esser stato, in quanto aveva valutato lo stesso compito prima con sette e poi con quattro. Gli spiegai che il ragazzo aveva lo stesso mio compito in quanto studiavamo assieme e lui copiando da me cercava di superare l'anno scolastico. Lui prese i due quaderni e rileggendoli mi disse che il mio quattro derivava dal fatto che avevo usato il verbo avere in maniera inappropriata, scrivendo "ha piovuto", mentre il mio amico aveva scritto correttamente "è piovuto". Al che io soprassedei, dicendo che in tutti i telegiornali e nelle previsioni del tempo gente pagata profumatamente usava il verbo avere ed io erroneamente pensavo che ormai fosse entrato nel parlare quotidiano. Grazie al Sarracino potei sfilarmi quel terribile coso che mi era entrato nel di dietro facendogli persino un cazziatone perché lui copiava e se ne  fregava di correggermi gli errori. Così oggi ogni volta che sento in TV l'uso improprio degli ausiliari specialmente con tutti i terribili eventi atmosferici odierni mi ritorna in mente il purista, il terribile Sarracino....
- ha tremato, la terra ha tremato ancora
ma che cazzo ha tremato, 
- è tremata , la terra è tremata di nuovo            
nngggnnuurraaaannttt..............

Solo per chi desidera crescere e migliorarsi

19 apr 2018

Attenti ai buchi neri

Ecco se è questo il problema, sappiate che, se finite in un buco nero, non dovete aver paura, si può uscirne, invece vanno sempre più alla grande i truffatori che si appropriano delle identità altrui e creano danni irreparabili agli esseri umani residenti nei paesi delle banane. Ho appena rinnovato la carta di identità alla modica cifra di 20 euro, un tagliandino di plastica con foto irriconoscibile di 1 centimetroquadro, ma con chip elettronico che conterrà chissà quali notizie utili a chi le può leggere, tipo le impronte digitali, etc. Ora, dico io, con quale criterio nascono le vie burocratiche? Che vantaggio ha il cittadino, che difesa maggiore gli viene offerta? Perché le anagrafi di tutti i comuni che rilasciano carte di identità non le mettono in rete con grande foto del titolare come quella di una volta, cosicché con un cellulare chiunque possa verificare che il truffatore che ha di fronte sia proprio lui? E' chiaro che con NOI del partito degli under 70.000, tutto ciò sarebbe realizzato, perché NOI risolviamo i problemi in maniera radicale ed il cittadino potrebbe andare in giro anche senza documenti, in quanto sarebbe riconoscibile con un collegamento al sito. E la praivasi, direbbero i più forbiti? NOI siam convinti che la praivasi difende solo i truffatori, per NOI tutto deve esser messo in rete, anche le bollette telefoniche, mentre che invece pe' loro (e quindi puro pe' voi) è tutto sotto controllo, mancava solo la stangata a coloro che rovistano nei cazzonetti e sporcano i marciapiedi, 200 euro di multa e per far rispettare la norma hanno ingaggiato altri mille vigili urbani pronti a scrivere migliaia di verbali al giorno escludendo  coloro che lo fanno alla ricerca di cibo e lo consumino però solo se la data di scadenza non è stata superata.
A G G I O R N A M E N T O del 23/04 i gestori della justicia dell'immaginifico hanno rilasciato il più grande truffatore, che per NOI del partito degli under 70.000 dovrebbe esser venduto come schiavo, attenzione che ha già ripreso la sua attività   
A GG I O R N A M E N T O del 29/04 grazie alle indagini della redazione delle jene, il truffatore che tanti danni ha procurato alla povera gente è stato riacchiappato e ricollocato in galera, purtroppo a spese (428 euri al giorno) del nostro amato generoso immaginifico bobbolo, quando per NOI del partito degli under 70.000 sarebbe stato collocato, palla di piombo al piede, in uno dei tanti campi lavoro a differenziare la spazzatura delle sue vittime   

12 apr 2018

Racazzate

Vabbene gli ormoni ormai scemati, il DNA, però con un minimo di sforzo si potrebbe gestire la cosa con un briciolo di generosità come faccio io che ho in tasca sempre un po' di spiccioli e li distribuisco agli indigenti beandomi di quello sguardo di riconoscenza che mi ripaga di tutte le amarezze della mia misera esistenza. Ma che vuoi, è così invecchiata dentro che ora il burro lo mette tutto nella crostata, lo mette! Non c'è più quella complicità, quella fiamma che da sola teneva in piedi la piramide, oggi ci si affida al raziocinio e ci si ingrassa con le crostate. E perché, di certo anche er bomba nel segreto dell'urna avrà votato il NO, ché lui con lo status quo ci stà alla grande e poi c'aveva sempre er colpevole de tutti i mali, l'alfy, il poltronaro, altrimenti se voleva rottamare veramente poteva andare al voto con la bella legge italicum validandola anche per il senato e poi con la maggioranza assoluta, ché il bobbolo allora ancora veleggiava con la mente e gli ottanta euri, poteva riformare tutto ciò che voleva. 
Ma di che parlavamo, ah, debbo ricordarmi di comprare il panetto di burro da 250, mi ci ha telefonato apposta, mica cazzi.  Sdoganato dal Marlon il burro nel rapporto di coppia è un must, assolutamente indispensabile specialmente nel week end.
- che facciamo, andiamo al mare, in montagna?
- sì, cara, ma non dimenticare il burro, mi raccomando  

E non fateve sempre riconosce come al solito

3 apr 2018

Caporioni

- Porello, proprio Lui che s'era abbituato a esse sempre er primo
- Dice "e che sarà mai, ogni tanto se po' pure esse seconni, basta che c'è l'ammore, l'ammore pe' la pattria e pe' i suoi abitanti"
- Ma quello è troppo giovine, quello primma o poi lo lascia: comme tutti li giovani, tradiscono, so' incostanti, vonno tutto e subbito
- Sì, vabbé ma in fin de' conti so' problemi superabili e poi co' la grana ce vo' poco, te prenni la tessera in una sezione riconoscente, distribuisci merendine ed al prossimo turno elettorale te fai elegge anche nell'antro partito  
- Dice " però che bravo rigazzo quer fichetto, ha subbito arrinunciato al secondo stipendio che je veniva dato pe' diritto"
- Ma hai visto quanti stipenni se ponno abbuscà: uno nella veste de diputato, n'antro cor manto de prisidente, pur lavoranno nelle stesse 24 ore per il bene del nostro amato, generoso, immaginifico bobbolo?
- Ma che voi che sieno du stipenducci tra i servitori del popolo, 'na vorta ce n'era uno, na gran capoccia, che de stipenni ce n'aveva 25, sì proprio 25 comme li sordati der papa e lui ce riusciva a stajje dietro a tutti nelle 24 ore der giorno  
- Si, me lo ricordo, però mo' che c'entrano 'sti sordati der papa?
- 25 sordati der papa, in una giurnata, nun carpirono nimmeno 'na rapa, mentre uno del re ne carpì ben 103, questa ed altre storie sul regno materiale me le ricontava mi' nonna paterna, contadina mezzadra, però tanti, ma tanti anni orsono