29 mag 2014

Va sempre meglio, per loro

Gli anni passano ed i bimbi crescono, ma sempre di meno gli autoctoni, come dimostrano le solite inchieste che in questa nazione sono lasciate nelle mani di "Striscia la notizia" o delle "Jene" ed i relativi ministri interpellati cadono sempre giù dalle nuvole. 'Sto fatto poi der latte in polvere mi è particolarmente odioso tanto da farmi invocare nelle mie preghiere la suprema vendetta di Dio, anche se noi qui in convento abbiamo avuto ordine dal papi di perdonare sempre , tanto da indurmi a riflettere se consigliare ai miei fedeli una conversione verso l'Islam, per avere almeno qualche taglio di mano rieducativa. E' mai possibile che in questa nazione le cose organizzate dalle cricche mafiose e portate alla luce da qualche elemento di disturbo, poi non vengano prese in carico dalle autorità preposte e generosamente retribuite dall'immaginifico bobbolo per essere sradicate alla fonte e organizzate di modo che non abbiano più a ripetersi pena il taglio delle mani? E non sto parlando del racket delle pompe funebri che gestiscono le camere mortuarie ospedaliere che ti fanno trovare il morto già bello che incassato al modico prezzo di 700 o 800 euro in più di quello che potevi spendere con l'azienda comunale, ché questo si sà, essendo l'estinto sempre assai caro è impossibile stroncare, ma qui si tratta di bambini che appartengono agli strati più poveri, gente che per la gioia di un figlio dovrà privarsi delle scarpe. Adesso che ci penso però, quando esaminai la cosa, sconsigliando una mamma autoctona a rivolgersi alla onlus di acquisto "lattemiele" per risparmiare acquistando il latte estero, scoprii che al latte in polvere thajano non conveniva rinunciare perché .... "dalle analisi sul prodotto è risultata la presenza del costosissimo "baccillus mafiensis talicus" che consentirà al pargolo, una volta cresciuto, di entrare a far parte a giusto titolo nel popolo dei mafioncelli beneficiati dal perdono prima confessionale e poi eucaristico e lo ripagherà ampiamente in denari e gloria del misero pizzo o ticket di ingresso per ora pagato dalla sua bedda matri taiana. . ."

22 mag 2014

Passaggi obbligati

Certo che ne fa di danni la religione cattolica nelle menti degli esseri innocenti ma riservati, di carattere chiuso, nell'immaginario collettivo definiti timidi. Son cose che ti lasciano il segno, che restano nella parte della memoria indelebile, difficili da rimuovere. La mia prima comunione, ad otto anni con la confessione la sera prima per essere certi di non fare peccati fino alla mattina dopo. La confessione col vecchio parroco, austero, burbero che ci sgridava quando si giocava chiassosamente in cortile ed a cui ora dovevo confessare tra le altre cose, che rubavo le prugne dall'albero di mio nonno, contro la sua volontà poverino, che ci raccomandava di non cogliere la frutta acerba, che poi ce l'avrebbe data lui alla giusta maturazione. Ma no, dai, non è peccato, d'altronde le prugne prima o poi l'avrei ottenute, sì, però rubandole acerbe e poi partecipando alla distribuzione delle poche che arrivavano a maturazione ne avrei mangiate di più e poi una volta mature tutti gli altri parenti di passaggio le asportavano. Insomma un gran dubbio devastante per un bambino timido, affamato, restio ad aprirsi sulla cosa con una persona estranea, ma abbastanza tignoso nell'autoconvincimento che il fatto non rientrasse nella sfera del settimo e così non lo menzionò con le altre marachelle, anche per quella forma di autolesionismo e violenza che i timidi usano per autopunirsi e soffrire. Infatti l'autopunizione, per la convinzione di aver fatto un enorme sacrilegio, per aver taciuto durò fino all'adolescenza, quando intervennero peccati molto ma molto più mostruosi compiuti addirittura col solo pensiero e che purtroppo irrimediabilmente si ripetevano nonostante i buoni proponimenti.
Oggi non so come va con la religione, credo che i bambini che continuano a fare la prima comunione ad otto anni non abbiano più il problema delle prugne, magari altri più tecnologici, fatto sta che di maggio si continua con questo rito con grave nocumento per le finanze dei genitori e per le panze degli invitati, però ogni volta che mi capita un bel convivio per l'occasione mi sfiora con un sorriso il ricordo delle prugne acerbe e degli anni di sofferenza autoprocuratimi, tanto che mi sono deciso a questa pubblica confessione nella speranza di un vostro cenno di conforto.

15 mag 2014

Il senso civico

Si può ancora ritrovare nelle piccole comunità dove viene tramandato da padre in figlio, mentre nelle metropoli, anche nelle periferie squallide che una volta erano delle piccole comunità, oggi non riesci più neanche a parcheggiare l'auto, perchè i nuovi arrivati se ne fregano e laddove una volta si mettevano quattro macchine adesso a mala pena se ne mettono tre, parcheggiate alla come viene. Meglio poi evitare di evidenziarlo quando ci si incontra, perché son tutti direttori incompresi che per la mala sorte si son dovuti adattare alla vita di periferia, ma solo temporaneamente, perchè il loro alto senso civico li riporterà ai vertici, magari politici della società per poter dare il loro alto contributo alla felicità del bobbolo. Eppure solo qualche anno fa, forse una generazione, ci si conosceva, si parcheggiava negli stessi posti in maniera ottimale, ci si scambiava due chiacchiere. 
Ma come, sono anni che le jene nei loro servizi ci fanno vedere che persino negli ospedali parcheggiano nei posti riservati agli ammalati e mo' tu te ne esci co 'sto fatto del parcheggio a cazzo?  Probabilmente questo parametro è uscito dal paniere dei valori con cui si stima il civismo, magari questa è gente che se vede 'na banana per terra subito la riccoje ed accertatisi che tutti stiano a guardare e che riprendino coi loro cellulari, la sbuccia e se la magna, senza neanche chiedersi chi l'avesse buttata e per quali usi l'avesse comprata.

...........tecniche di assunzione ...........1.................2.

8 mag 2014

Rigore è quando arbitro fischia

La differenza tra la fantasia immaginifica di un bobbolo latino cristianizzato e l'algida realtà delle cose quotidiane porterà nel tempo al peggioramento della situazione, al detoriamento della qualità della nostra vita terrena, perchè ogni caporione che succede al suo predecessore vorrà aggiungere qualcosa di nuovo, qualcosa di suo allo stato delle cose, peggiorandole. Il caporione sa come circuire l'immaginifico, appare continuamente nei vari circuiti mediatici a sparare le sue cazzate che a volte a forza di essere ripetute diventano credibili persino a lui, ma poi, purtroppo, lascia portare a termine la cosa ai suoi avvocati, che così si creano il pane a vita emanando continue leggi tali da criminalizzare i cittadini dal primo risveglio mattutino al calar del sole senza neanche ripararli dal gelo pur se attualmente tutti muniti di certificazione energetica. La storia qui da nojos è sempre quella "..aaggiungi un posto a tavola, che c'è un cazzaro in più..",  ma purtroppo i cazzari son diventati così tanti che il bobbolo non ce la fa più a nutrirli.
E' per questo che dovremmo rallegrarci per occasioni come quelle che spingono gente nella città eterna, facendoci recuperare una parte di quegli 8 miliardi de euri che ci costa il clero ogni anno, per carità, non tutti noi recuperiamo, ma almeno gli albergatori, i gelatari, i proprietari di bar che così possono pagare i loro dipendenti. Certo che i terroni, i nordisti e tutti quelli che non vivono a Roma che pagano il clero e non recuperano niente, nemmeno l'aggiunta di un quinto papi amato da ben nove milioni di persone e famiglie, dovrebbero almeno almeno confortarsi al pensiero che qualcosa rientra nelle casse, lo so’ che è difficile, ma con un piccolo sforzo, magari con un po' di zucchero.  
Per non parlare poi di quei caporioni irriconoscenti che vivendo nel centro storico hanno avuto anche a lamentarsi per il fastidio de tutti 'sti pellegrini sotto le finestre, senza sapere che se si fosse aggiunto il quinto papi la città sarebbe stata sommersa.
Secondo me hanno fatto bene a tenersi il quinto dei papi per il futuro, ché i tempi saranno sempre più difficili e la città avrà bisogno de tanti denari.

1 mag 2014

Er tourbillon

Anche quest'anno, puntualissimi, ri-appaiono sul conto telefonico i 2 euri e rotti per la distribuzione degli elenchi telefonici e siccome il 2014 mi pare un anno buono per cercare di non essere più trattati da sudditi, decido unilateralmente di riprendere la pratica per farmi cancellare dalla lista di distribuzione. Così cerco in internet ma non trovo alcun modulo adatto allo scopo e quindi chiamo il 155 e parlo con l'operatore esponendo il mio desiderio. Costui fa finta di ricercare il modulo e poi non trovandolo si stupisce e mi dice che debbo rivolgermi al negozio per ottenerlo. Giorni dopo vado nel negozio e facendo come al solito lo gnorri espongo il mio desiderio e chiedo cosa si deve fare per esser tolti dalla lista dei sudditi che pagano la distribuzione degli elenchi telefonici. Il commesso visto che non si trattava di guadagnare qualcosa, subito mi invita a chiamare il 155 e provvedere, costringendomi così a raccontargli tutti i fatti già avvenuti e quindi dedicarmi dieci suoi minuti per cercare via internet se per caso ci fosse un modulo adatto, cosa non riuscita in quanto, poi mi spiega, che loro hanno la stessa nostra visibilità sui dati. Pertanto mi invita a ricontattare il 155 come da me già fatto ma con una cosa in più da poter replicare. Giorni dopo richiamo il 155, racconto la storia del suddito e il ragazzo dall'altra parte mi comunica che per quest'anno mi conviene pagare, mentre per il futuro lui farà una procedura sul mio account, grazie alla quale sarò cancellato, anzi, se aspetto in linea, lui andrà ad effettuarla così mi potrà comunicare subito il lieto risultato, mi dice di attendere in linea con la musichetta ed io rispondo ok. Aspetta aspetta da solito disfattista mi sorge il dubbio sul tipo di procedura, però dopo una decina di minuti il tizio inaspettatamente mi dice che tutto è andato bene e che il prossimo anno non pagherò. Vedremo, il prossimo anno dovrò ricordarmi di aggiornare se la procedura era quella adatta o se invece si trattava del solito caffè coi colleghi alla macchinetta offerto generosamente dal suddito di turno.