11 lug 2018

Ipocrisie e santi predicatori

E continuano con le notizie utili a chi s'alza ogni mattina e va a produrre ricchezza: anche ieri ci sono stati naufraghi proprio davanti le coste libiche, come se qui da nojos, nelle 24 ore non ci fossero stati avvenimenti degni da esser presi in considerazione, a parte la grande lotta alla burocrazia creata apposta per bloccare tutti gli ingranaggi produttivi senza una continua, adeguata e corretta lubrificazione. Così si può continuare con le chiachjere, con le lagrime, tutti questi vostri fratelli che rubano i canotti sulle coste occidentali (di questo nessuno parla) per portarli di là e metterli a frutto. Quando che, se fossero vere tutte queste lacrime televisive, basterebbe incaricare ryanair che con 50 euro di biglietto a testa vi potrebbe trasportare in sicurezza ogni giorno e nelle vostre case i vostri derelitti fratelli. Invece no, si continua con le chiachjere dei buontemponi, così in urto A NOI matematici che da sempre siamo abituati a risolvere i problemi alla radice ed in maniera definitiva. Almeno il divino othelmo si limita ad effettuare i suoi riti propiziatori, ma questi invece continuano a non prendere mai in considerazione l'elemento base, la pecunia, la sporca pecunia, come se loro avessero tutti  la capacità divinatoria di moltiplicare peni e pesci per tutti, per non parlare poi dello sporco affare del controllo delle nascite. Non parlano mai del loro genere di controllo nascite che in quelle sacre terre è fatto con la isis che tutti i caporioni del posto finanziano facendo morire solo i morti di fame (mai sentito di un loro caporione saltato in aria in un bus, una metro, un treno, una moschea). 
Eh sì per i caporioni è brutto vedersi circondati da tanti mortidifame e per questo che finanziano l'isis, per far terra bruciata nei quartieri periferici e nelle baraccopoli e pensare che l'impero romano cadde proprio nello stesso modo, milioni di leggi, di ipocrisie, di giuristi e principi der foro che continuavano a chiachjerare e svagarsi nelle loro orge giornaliere mentre a segunto i produttori del reddito crepavano, per fortuna però seguiti a breve dai loro degni caporioni, perché i mortidifame arrivavano ad orde e con mazze pesanti. 
Insomma, cari lavoratori, che per andare a votare oggi avete bisogno della tessera elettorale da rinnovarsi con la dovuta prassi ed iter designati da chi vi scegliete ad ogni tornata elettorale, già si sente odor di peccato, la vostra colpevolizzazione trasuda da ogni schermo televisivo, siete tutti complici in questo sterminio anche se mettete le mutande rosse ed in cambio non c'è nessuna voglia di scalare il sinai per togliere almeno quell'assurdità del sesto che vi priva tutt'oggi di quella sana pippetta giornaliera così necessaria a sbollire la rabbia tipica di chi sgobba.
Almeno, con NOI del partito degli under 70.000 potreste riappropriarvi del diritto di voto senza il possesso di quell'inutile tessera elettorale inventata 20 anni orsono dalle menti burocratiche che tengono bloccato questo paese

8 commenti:

Fra Man ha detto...

Si sta aspettando il via per mettergli le mani in faccia.
il vero problema e' che sto "via" non lo vuol dare nessuno.
forse manca proprio la materia prima, un poco di amor proprio.

Sara ha detto...

Ma non vai in ferie quest'anno?

fracatz ha detto...

quest'anno ancora stiamo lavorando per il bene del nostro amato generoso immaginifico bobbolo, la cui immensa pazienza e generosità è riconosciuta solo da NOI del partito degli under 70000

pasqualedimario ha detto...

a Frà metti lo scalo fra tripoli e napoli a un prezzo de 200 euri a/r col trasporto dei barconi itajani e poi quanno questi vedono napoli e poi muori se ne ritornano al paesello col vesuvio de madrepirla accattato a porta nolana
e l'affare stavolta quadra, no come l'artra vorta.

Tunisian Railways Company - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Tunisian_Railways_Company
L'"affare" Rubattino[modifica | modifica wikitesto]

La Società di navigazione Rubattino era una società genovese di navigazione fondata da Raffaele Rubattino (da cui prendeva nome); gestiva, dal 1851, la linea marittima Genova-Cagliari-Tunisi. Nel febbraio 1880, con il segreto appoggio del governo italiano, entrò in contatto, a Londra, con i rappresentanti della "Tunisian Railways" trattando l'acquisto della rete ferroviaria per 90 000 sterline[12]. Nelle more della firma, indiscrezioni ben calcolate a Tunisi, misero in guardia la concorrente francese "Bone-Guelma" che offerse per cette vieille ferraille 105 000 sterline (2.625.000 franchi) e firmò il contratto di acquisto. L'alta Corte di giustizia inglese respinse il ricorso di Rubattino. A Tunisi, intanto, i due consoli, francese ed italiano tentavano di influenzare il Bey, cui spettava l'ultima parola, ma invano. Si profilò allora l'intervento del Presidente del Consiglio italiano, Benedetto Cairoli, che in segreto offrì una cauzione di 7 milioni di lire e una garanzia d'interesse del 6% sulle somme investite dalla "Rubattino"[13]. Il prezzo finale pagato da Rubattino fu di 165 000 sterline invano contestato dal console francese. Il 1º agosto 1880 presentò il capitolato di appalto e iniziò a rinnovare l'armamento con la sostituzione delle obsolete rotaie di ferro con quelle di acciaio. Il traffico riprese e si sviluppò sia in termini di viaggiatori che di merci (prima era quasi inesistente)[14]. Era intento di Rubattino poter ottenere una concessione per il porto della Goletta; questa richiesta, reiterata fino al marzo 1881, non venne accolta dal governatorato tunisino anche dietro pressioni del console francese. Vennero accolte invece le varie richieste francesi per la ferrovia per Susa e per Biserta assieme a quella di un porto[15].

L'espansione della rete ferroviaria della società francese e più ancora la minacciosa politica culminata con l'invasione militare dell'aprile 1881 cui seguì il Trattato del Bardo relegarono la linea della Rubattino a mera ferrovia di interesse suburbano; anche il tentativo di sviluppare la rete telegrafica lungo il tracciato della concessione Mancardi fu vanificato[16]. La Rubattino aprì un'altra linea nel novembre 1884: la El Aouina – Marsa-Ville, di 6 km.

L'importanza della ferrovia cessò con l'instaurazione del protettorato francese sulla Tunisia. Anche il porto perdette progressivamente la sua frequentazione togliendo alla ferrovia anche il traffico merci. Il 29 luglio 1898 la società Rubattino vendette la totalita delle sue azioni ferroviarie alla Compagnie des chemins de fer Bône-Guelma.

Happysummers ha detto...

Ciao, rieccomi dopo un lungo silenzio, ma improvvisamente mi è venuta nostalgia di voi amici

Unknown ha detto...

Lo sappiamo che spesso i clandestini sono un grande affare, speriamo si trovi una soluzione buona per tutti.

fracatz ha detto...

happina, tutto a posto? chissà quante cose avrai da dirci, ma se non ti va , tiettele pe' te

CirINCIAMPAI ha detto...

Votiamo per alzata di mano
(dritta in faccia, la mano.
Prima dx
Poi sx
Poi dx e sx insieme.
È per la porcondicio!)