Rigurgitano robbe da tutte le parti, non c'è un mobile, un armadio, una mensola con spazi disponibili, tutto pieno, tutto ammucchiato, tutto conservato più o meno in ordine in base al carattere di chi le abita.
Le librerie stracolme e coi libri a riempire qualsiasi vuoto a dispetto di quelle che vedete in TV quando intervistano l'acculturato di turno, anche se ormai con vane speranze di ulteriore crescita per naturali ragioni tecniche.
Gli armadi con gli sportelli che non chiudono più per quanto traboccano di abiti dismessi da tempo immemorabile da tutti i passeggeri che transitarono nella casa, cappotti, pellicce, cappelli, giubbotti a segnare il tempo andato ed essi stessi nei diversi stili, il comò di rovere della nonna con i comodini ed il cassettone in noce con ripiano di marmo accostati al primo armadio inpiallacciato di quando eravamo sposini e che bastava a tutta la famiglia, oscurati poi da tuttti gli armadi a muro in stile moderno che facemmo fare in ogni angolo della casa a quel falegnametto che lavorava così bene ed a prezzi accessibili.
Adesso ho capito perché mamma Lavinia buttava via tutto, voleva morire giovane!
Quando me ne andai da casa sua un po' ci rimasi male, non trovai più nulla da lei, vestiti, scarpe, libri scolastici, un giocattolo, lei ti chiamava e ti chiedeva di passare a ritirare la robba, altrimenti andava buttata e così via via che la sua famiglia diminuiva. Quando morì mio padre, io presi qualche golfino invernale, un paio di pantaloncini corti da mare, che ancora metto per casa, il suo ombrello e l'orologio e nell'arco di qualche mese, anche del passaggio di mio padre in quella casa non esisteva più traccia, gli armadi vuoti e così i cassetti, salvo gli album fotografici. Mamma Lavinia era troppo sensibile, era meglio cancellare tutto per non pensare e poi non voleva mai disturbare, infatti quando essa stessa andò via serenamente e giovane in un paio di settimane svuotammo casa tra noi figli, mentre ai miei eredi occorrerà l'intervento di un tir e di qualche ditta specializzata.
4 commenti:
Molto bello vedere che ogni tanto scrivi robba non politica
Grazie mille del tuo bellissimo ricordo a cui voglio aggiungere la mia esperienza.
Nel giro di pochi anni, sono venuti a mancaria sia mio padre che mia madre. Dalla loro casa ho preso poco o nulla perchè avevo piacere che il loro mondo restasse ancora integro, come se mia madre dovesse arrivare da un momento all'altro per prepararmi il caffè e mio padre mi stesse ancora aspettando seduto "per fare due chiacchere".
Le case dei vecchi sono molto di più: sono un universo parallelo ed aprire i loro armadi è come rivivere le loro vite.
Un abbraccio.
pace e bene a Te, granduca
Mizzega, Fra'! Oltre ad armadi e cassetti, ci hai puro aperto er core tuo!
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