Allora, potevi starne certo, che un big tipo Dante, Manzoni o Leopardi era sempre presente e quindi dava a tutti l'opportunità di cavarsela abbastanza dignitosamente. Io ricordo che scrissi le solite due mezze paginette protocollo nell'arco di due ore con la mia solita calligrafia ritta e fitta e poi mi soffermai a rileggere ed a scribacchiare per non dare impressione di superficialità alla commissione ed aspettai e consegnai almeno dopo una decina di compagnetti.
Urca, avevo già una certa cognizione di psicologia delle masse.
Ogni anno così rivedo la gioia del Pucci nello svolgere il suo tema, lui riusciva a scriverne 8 di pagine e se non fosse per il tempo, anche di più. La sua scrittura tondeggiante, il suo animo da poeta: chissà cosa avrà fatto poi da grande nella vita di tutti i giorni il Pucci ? Ci si chiamava per cognome perchè abitavamo ai lati opposti della città e si era solo compagnucci di classe, un animo gentile che mi copiava di sua mano i testi delle canzoni inglesi da strimpellare ecco perchè conoscevo la sua scrittura, all'epoca non esistevano le fotocopiatrici.
Se fossi stato diciottenne oggi, per cavarmela, sarei andato anch'io alla ricerca della felicità, non quella del ragazzo padre del film, ma piuttosto questa molto più attuale per i nostri tempi