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Effettuato il rito del sacro lavaggio ai convenuti, noi qui siam tutti un po' piedofili, com'è d'uso il convento ha offerto la cena ai presenti per fraternizzare e passare qualche momento in serenità e pace ed è qui che Luna, così si chiama la nostra pecorella, ha approfittato del momento per avvicinarmi e confidenzialmente aprirsi, su mio invito e confidarsi. Una storia amara, un destino crudele, sedotta ed abbandonata da un giovinastro, un certo Luigi, con tutto il raccolto compromesso dalle lunghe pioggie invernali, persino la morte della capra elisabetta che forniva quel poco di latte necessario al suo bambino. Ah Luna, Luna, che mai avrai fatto di male tu così giovane, così bella ed indifesa per meritarti questo avverso destino, piccola lunetta con questa storia mi hai commosso e coi tuoi begli occhi, la tua bocca, le tue manine, i piedini, tu mi hai fatto innammorare e con un sol colpo hai cancellato tutte le altre presenze nella mia vita;
basta, di più non dico e voi nol dimandate, che la notte fu lunga e pregna di sospiri e pianto.
Giunta l'alba e molli in viso, non avendo contante a portata di mano, con gesto audace e sconsiderato, la bonificai on-line di quei 23.000 euri che, grazie alla social card di cui tutti noi qui in convento beneficiamo, avevamo cumulato su un conto a me intestato. Solo più tardi, sgombro dal peso degli ormoni, a mente un po' più fredda, cominciai a pensare sulla opportunità del gesto benefico: e se la amata Luna fosse stata minorenne? No, non può essere, a vederla mostra come minimo vent'anni e poi è titolare di un conto in banca. Comunque con queste norme tajane così rigide e numerose, forse avrei fatto meglio a beneficiarla dal conto principale del convento quello dove accumuliamo l'8 per mille destinato ai poveri, ora spero per il mio interesse e per quello dell'autorevole ruolo che ricopro, che il solito ficcanaso desideroso di protagonismo e visibilità per una futura carriera politica non ci vada a perdere il suo prezioso tempo, pagato così profumatamente dal valoroso bobbolo tajano.
E' sì, perchè di codesti ficcanasi comunisti che non hanno un cazzo di meglio da fare è piena la patria, sarà meglio comunque, che cambi aria per un po' e che non mi faccia più sentire, cosa che consiglio anche a voi ed ai vostri cari fino a che la stagione lo consente e le acque son calme.
Ragazze, metteteve l'animo in pace, ormai i principi ereditari so andati, per ora nella lista c'è questo rampollo.