Auguri a tutti voi ed ai vostri cari, animali inclusi, purchè piccoli e graziosi.
Che il nuovo anno possa vedere il coronamento dei vostri sogni leciti e non.
p.s. Resistete, sono solo dieci giorni poi arrivo io

Per fortuna che oggi abbiamo il cosiddetto populismo, sdoganato da tutti i media e colorato di politica per contenere le spinte del nostro amato generoso immaginifico bobbolo e così persino gli yankee nordisti, sudisti o di centro che dir si voglia trent'anni dopo di noi si affidano ad un miliardario ancora alle prime armi, tanto che ha rinunciato allo stipendio presidenziale e senza bisogno di un giuramento sulla testa dei suoi figli, in diretta televisiva dal leccaculo di turno.
Se rileggo i miei scritti in questo contenitore ormai vecchio di quasi dieci anni, mi rendo conto di quanto il tempo possa inaridire un essere umano, i suoi sogni, le speranze. Quanto sarebbe stato bello aver avuto internet fin dall'infanzia ed un angolino come questo ove poter scrivere tutte le proprie gioie, le speranze, le vicissitudini per poterne poi godere più tardi nel tempo, quando inaridendosi la mente non saremmo più stati in grado di averle. Le emozioni della vita vissuta, le gioie, le speranze al tempo del grande vecchio e dei suoi discepoli in motorino, quando discendevamo le scale di trinità dei monti col pugno chiuso, alzato, cantando tenendoci per mano "el pueblo, unido" e poi la figa e sì, anche la figa negli anni assume colorazioni e connotazioni diverse. Fortunatamente tra le tante luminose idee che si ascoltano ogni giorno dal piccolo schermo casalingo, una ci ha ancora una volta emozionato ed ha riscaldato le nostre cervici qui in convento ed è quella dell'assurdità della diaria che gli onorevoli ricevono anche se residenti a Roma. Cari amici, questa strada se perseguita, apre grandi possibilità qui a Velletri ed anche per la nostra confraternita dell'eremo: poter affittare cellette munite del minimo idispensabile ai nostri amati caporioni che volessero prenderci la loro residenza e così continuare a percepire mensilmente il piacevole emolumento generosamente concesso dal nostro amato immaginifico bobbolo, lasciandone una minima parte come obolo al nostro frate tesoriere Liborio
Ma chi era quer cojone condannato da Giove a camminà con quer grosso pallone sulle spalle? Ah no, non era un cojone, era un titano. Capirai a me i titani me fanno 'na sega me fanno, io so' come Ercole, anzi pure Ercole me fa 'na sega. Certo che er monno tira avanti sempre allo stesso modo, anche se una vorta pe' dà maggiori certezze ar bobbolo je se fornivano più dei, uno per qualsiasi necessità ed i caporioni d'allora ce spennevano un sacco de soldi, pensate solo al costo di una statua di marmo e alle ore necessarie per realizzarla pe' imprime in eterno er verbo consolidato.
Oggi mi ha molto colpito il solito rapimento di lavoratori da parte di criminali, gente che va all'estero per farsi un gruzzoletto per magari estinguere il mutuo di casa e rimane vittima della grande democrazia esportata dai cervelloni che eliminarono quei dittatori sanguinari di Saddam e Gheddaffi o quello poco conosciuto che ancora resiste in siria. Trump non l'avrebbe fatto, lui conosce bene il mondo, la gente, lui non sceglie le parole prima di pronunciarle, perché conosce l'importanza della pecunia nella civilizzazione dei popoli. La democrazia non si esporta, i popoli crescono investendo denari, magari togliendoli ai padroni del petrolio che guarda caso li investono tutti nell'occidente ed una parte nell'isis per tenere a bada demograficamente lo stuolo di morti di fame che li circonda da secoli. Voi comunque nelle frequentazioni virtuali non accontentatevi dell'amicizia su facebook, pretendete almeno l'esclusiva anche se siete scaltri napoletani o siciliani, perché i calabresi, i pugliesi ed i romani li individuiamo in base al luogo di nascita da loro dichiarato e scritto in alto a destra del modulo anagrafico. Ed allora? Ma cosa significa? Tutti sappiamo che dalle loro parti fa caldo e non si usa il burro, al massimo l'olio d'oliva e nel deserto addirittura quello di palma, però un'eccezione almeno quella noi romani la facciamo, il burro lo mettiamo nei dolci per la loro croccantezza con l'accortezza di lasciarne quel che basta ad alimentare le fantasie casalinghe, ma poi col tempo le fantasie si spengono ed oggi essa è così invecchiata nell'animo che il burro lo mette tutto nella crostata, bassa, croccantissima e con la visciolata da cinque euri al barattoletto quando finisce quella fatta in casa. Non c'è più quella complicità, quella fiamma che da sola teneva in piedi la piramide rovesciata. Per fortuna che il raziocinio non abbandona le menti illuminate e con esso ci si limita ad ingrassare con le crostate.
NO, non erano mutanne verdi, erano pantaloncini simpatici piovuti dal cielo per accattivarsi il consenso del nostro amato immaginifico bobbolo, come la pacca sul culo della segretaria, data amichevolmente, in maniera sporadica ed in un clima goliardo-godereccio per non dar l'impressione che la tieni in caldo solo per le lunghe notti invernali senza risorse.
Aumenta il numero dei poveri qui, da nojos, con gran rammarico del nostro amato premie, proprio a questo pensavo dopo aver varato la riforma dell'apprendistato con l'accordo del direttivo del nostro partito, il partito degli under 70.000 e chiudendo gli occhi rivedevo la casa colonica della mia nonna paterna, una cucina al piano terra con annessa dispensa e due stanzette al piano superiore cui si accedeva con scala esterna, bagno in campagna o nel sottoscala quando pioveva, tipica abitazione contadina fino alla seconda guerra mondiale e relativa ricostruzione. Sul tavolo di cucina mangiavano moglie, marito e cinque figli e poi, nonostante le bocciature, vi si studiava, perché si voleva dare almeno la licenza elementare ai pargoli, anche se c'erano quei sette ettari di vigna sempre da zappare per dividere il raccolto col padrone. Credo che nessun povero odierno possa paragonrsi alla povertà di quei bambini, scalzi ignudi e con il pane misurato, così come credo che la licenza elementare di oggi non abbia niente a che vedere con quella di allora, perché sarebbe troppo pericoloso selezionare ed impedire a tanti bravi ragazzi di andare a scaldare i banchi alle superiori e magari poi continuare con degli inutili studi universitari. Ricordo che, ancora nella mia infanzia, al parco eravamo tantissimi ragazzini ed un solo pallone, mentre oggi è il contrario nonostante la crescente povertà, pertanto a noi mortidifame non resta che accontentarci, oppure scendere in politica, perché anche la consorte si è resa conto che la politica dà lunga e sostanziosa vita alle vedove di chi si sacrifica 24 ore al giorno per il bene del nostro amato poppolo, particolarmente poi premia coloro che fin da ragazzi hanno frequentato le sezioni del partito, oppure quelli scelti a salvatori della patria quando il poppolo ne sentiva il bisogno, come se per togliere soldi all'inps fosse necessario il possesso di una intelligenza superiore.