16 lug 2016
Le tagliatelle di mamma
Tutte le cose della vita, come si sa, hanno un inizio ed una fine e nell'intervallo ci si abitua, le si danno per scontate, non ci si fa più caso né gli si dedica la giusta doverosa attenzione. Così erano le tagliatelle di mamma Lavinia, puntuali, ogni domenica, ad ogni festa comandata quando si stava tutti assieme, quando eravamo la sua famiglia, il tempo più breve nella vita dei suoi componenti. Le tagliatelle le preparava il giorno prima, le tagliava molto sottili, quasi come i tagliolini: a lei le riusciva facilmente senza rischiare le dita ed è per questo che erano molto apprezzate dagli eventuali ospiti di passaggio. Le faceva asciugare all'aria ed il giorno dopo le cucinava a pranzo con la salsa al ragù sempre da lei preparata, ma alleggerita nel corso degli anni per via del suo crescente mal di fegato. Chiaro che da ragazzi non si apprezzavano come di dovere, anzi con lo spirito critico dei giovani si denigravano, io stesso, alla fine del piatto, durante la scarpetta, facevo sempre notare che mi sarebbero piaciute un po' più rustiche, più spesse, di taglio più largo ed oggi, per quanto mi sforzi a ricordare non vedo in quale occasione ne mangiai l'ultimo piatto, né riesco a risentirne il sapore nella bocca. Altra cosa sarebbe stata, altri ricordi, se lei, arrivata quasi su, in cima, ci avesse fatto un invito ufficiale: "Ragazzi, venite domani, che vi preparo l'ultimo piatto di tagliatelle"
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