Anche quest'anno gli Invalsi son tornati a confermarci di quanto in basso stia scendendo il nostro caro, amato, immaginifico bobbolo, perché sicuramente è tutta sua la colpa se la scuola pubblica non riesce più a consentire la risalita delle frange più basse nella scala sociale, (dei figli dei mortidifame in poche parole), per colpa di qualche fanatico genitore che pensa di far il bene dei propri figlioli e per colpa della scarsa sicurezza garantita alle persone oneste da parte dello stato. Il facinoroso genitore che si scaglia contro l'insegnante per il cattivo voto dato ai suoi pargoli non si è reso conto, appartenendo al bobbolo e quindi per scarsa materia cerebrale, del male che ha realizzato per tutti i suoi simili, in quanto giustamente quei pori insegnanti decisero ad inizio secolo di promuovere tutti fin dalle elementari, tanto poi i mortidefame con i pezzi di carta ce se ponno pulì er culo se la famiglia non può sistemarli. Ci hanno rimesso i bravi ragazzi figli di mortidifame che con 100 e lode sul diploma nun possono più nimmeno scegliersi il corso universitario, ma devono superare dei test assai cazzuti che se non paghi un tutor che sa cosa devi preparare, te lo scordi di accedere a medicina, dando luogo così al solito magna-magna e triccheballacche caratteristico dei paesi dove è il bobbolo a decidere i destini di tutti. Se questo va bene ai giovani, di cui non si sente mai il pensiero nei vari talk giornalistici allora va bene a tutti, A NOI del partito degli under 70.000 non va bene e già ne parlammo nel nostro programma.Comunque ai tempi di mia madre si faceva persino l'esame in quinta elementare e con la licenza di quinta ci potevi tenere la contabilità di una ferramenta con una decina di lavoratori, così ci diceva lei per farci capire quanto eravamo agevolati NOI. Ai miei tempi la scuola pubblica ancora bocciava ed a 14 anni ognuno sapeva se era meglio l'apprendistato o continuare gli studi. Io m'iscrissi all'università gratis presi anche il pre-salario pur non avendo il maximo dei voti, chè allora il 10 esisteva ma non si metteva nei diplomi e la lode si cantava nelle chiese in omaggio ai defunti, ma solo a quelli che avevano lasciato