Tornando indietro negli anni ricordo le nostre case distrutte dalla guerra e la convivenza di più famiglie nella stessa abitazione tutto tollerato con spirito di fratellanza e patriottismo. Le grandi fatiche e le privazioni per ricostruire il patrimonio edilizio negli anni 50 e 60, il grande controllo del territorio da parte delle autorità per stroncare qualsiasi criminalità sul nascere.
Poi ci civilizzammo ed a poco a poco sparirono i vespasiani (gabinetti pubblici), le pattuglie motociclistiche delle varie forze dell’ordine, i bigliettai dai mezzi pubblici, i 30 anni certi per la rapina a mano armata passarono a 3 e varie altre amenità tipiche della gestione dei morti di fame vennero eliminate, perchè considerate offensive.
Ora dovremmo ripristinare tutto questo o tenerci la puzza degli escrementi umani nei vari posti pubblici e la cosiddetta microcriminalità a tutte le ore del giorno, ma chi ci garantisce poi che una volta civilizzata la massa dei barboni di cui dobbiamo farci carico non ne arrivi un’altra da chissà quale altra parte sperduta del mondo e ci tocchi ricominciare tutto da capo?
E’ per questo che non è più derogabile il tempo di aprire campi di lavoro, a costo zero per i cittadini civilizzati, ove portare tutti coloro che micro-delinquono. Anche cagare nei giardinetti pubblici credo sia un’infrazione contemplata nei nostri bei codici, o salire sui mezzi di trasporto senza biglietto e vomitare addosso ai passeggeri qualora si lamentassero della puzza che li circonda.
Il campo lavoro dà la possibilità a tutti gli umani di nobilitarsi, poichè in cambio di sano ed umile lavoro concede oltre al pane ed acqua, anche razioni di carne, verdure, dolci ed altri tipi di confort quali docce calde, bagni puliti e buoni da spendere per beni di prima necessità.