Er Giannicolo è festa grande pei bimbetti, lì tra i mezzi busti: er gelato, le giostre e i burattini.
Pei sfortunati, quelli che nutrono le statistiche dei nati male o gli infortunati, er giannicolo son dolori, pianti e grida un po’ più giù, all’ospitale…
Ogni tanto me ce riaffaccio pure io; da regazzo ce venivo su a piedi, da Trastevere, tanto pe’ gustamme un tramonto invernale, o il rientro degli storni, adesso li scalini so’ montagne e me tocca accarcamme dentro ai bussolotti der 115 o l’870.
Quanta gente s’incontra: i turisti, l’innamorati, le famigliole coi bambini e li sfortunati con i pacchi che vanno a portà er cambio alle mamme che assisteno le creaturine inferme: anime sante trascurate dall’occhio viggile dell’angioletto.
Ognuno con la sua vita il suo destino, tutti comunque presi dallo stesso breve o lungo cammino.
Tra i tanti monumenti amo Anita, donna indefessa ed eroica e paziente compagna di un gran trascinatore, un omaggio a lei ed alle tante sconosciute che in silenzio si immolano per il bene dell'umanità.