15 ott 2015

Prof. Ciompi 9

Sempre più raramente purtroppo, non appena le finanze del blog lo consentono e quest'anno grazie alla tournee sarda che è andata abbastanza bene tanto da potermi privare di tre caciotte di fiore ed una bottiglia di filu, ben volentieri ingaggio e ne riporto integralmente il pensiero rilasciato nell'intervista ad una mia collaboratrice, del prof Sellone Ciompi De Petris, insigne economista e mio grande maestro, che purtroppo si ostina ancora a campare, godendo di una pensione da docente, assai misera, perché ottenuta al tempo della lira, prima del raddoppio del deficit nazionale.

- prof Ciompi, finalmente un suo pensiero per i nostri amici lettori
Le disgrazie si sommano alle disgrazie non solo il debito ormai non restituibile, ma l'arrivo costante di migliaia di derelitti non fanno prevedere nulla di buono per il nostro generoso amato bobbolo e nell'aria a saper ben guardare, ascoltare e leggere tra le righe si rilevano tutti i messaggi che porteranno alla gestione di un autunno caldissimo. Quando lo scontro si fa duro, allora sono i duri a scendere in campo, in poche parole, quando che son cazzi da cagare allora i favolosi media dell'immaginifico bobbolo thajathano per meritarsi quel generoso osso che gli lanciano i veri caporioni, iniziano a parlare di grillo per poter scaricare su di lui la colpa di tutto ciò che va male. Anzi questa volta ci mettono anche quel bravo ragazzo del salvini e li collegano in un connubio amoroso per infervorare maggiormente le cervici dei loro devoti ascoltatori, mentre tutti i nani, adesso che contano meno di un barattolo, vogliono che il premio vada alla coalizione, alla congrega, per rinverdire i bei tempi andati, insomma qui siamo sull'orlo e loro, i salvatori, vogliono ricominciare dall'antipasto col prosecchino  

- prof Ciompi e per i pensionati, quelli come lei, insomma?
Ai nostri anziani pensionati vorrei dire di non star a guardare quelle trasmissioni in cui presentano il pensionato emigrato in Bulgaria che piange divorato dalla nostalgia come se fosse un recluso impossibilitato a muoversi, ma di seguire l'esempio di quelli che sono emigrati in Portogallo ove hanno 10 anni di esenzione totale dalle tasse, prendere lì la propria residenza fiscale, cedere ad un figlio l'eventuale proprietà immobiliare della prima casa italiana per evitare di pagare la tassa come seconda casa e poi tornare a vivere qui da nojos per sempre se la pensione lo consente o un mese sì ed uno no se si vuol star vicino ai propri cari, tenendo presente che l'unica cosa che si perde è il medico di famiglia, ma non l'uso degli ospedali.
 

4 commenti:

Il Vetraio ha detto...

Mi vien da dire che:
1) nell'acqua torbida si pesca meglio;
2) tanto val la gatta al ladro che ci scappa un bel pompino;
3) rosso di sera, mal di testa di mattina.

Così.
Mi sentivo Bersani.

@enio ha detto...

il problema è caro professore che molti di quegli italiani pensionati non arrivamdo alla fine del mese, invece di andare in Portogallo, fanno la fila alla CARITAS per un pasto caldo al giorno.Le tasse, aumentate, si mangiano quasi tutta la pensione e debhbono pregare di non ammalarsi perchè non possono neanche pagare il tichet sui medicinali.

giovanotta ha detto...

grande Prof! un po' mi mancava..
(oh sai che sul Portogallo avevo fatto un pensierino anche io? ;)
pochi giorni quest'estate offerti da un'amica, beh il costo della vita è davvero più basso, spiagge grandi, mare pulito.. il baccalà non è la mia passione ma possiamo sopravvivere, magari se portano qualche caciotta dall'Italia
ciao ;)

Sara ha detto...

Sempre a parlar male del governo, questi diettini!