Maggio, come sempre non ci fa mancare il solito appuntamento con le lucciole, peccato che non ho a disposizione gli occhi innocenti di un bambino per poterne godere appieno quando scende la sera ed è tutto uno sfarfallio gioioso. Poi c'è il rincospermo che è lì con i suoi boccioli pronto a sostituire il ciclamino e le zagare degli aranci e poi le prime comunioni che ogni anno si ripetono puntuali. Mai rinunciare al sacro rito, anche se si tratta di un lontano nipote di una parentela ormai sopita: son soldi spesi bene quelli per il regalo che ti danno accesso al lauto convivio. Non ho rancore né odio per le cerimonie nel centro storico, dove alla consegna dei diplomi di prima comunione senti risonare cognomi altisonanti, alcuni addirittura tripli e ti fanno pensare alla tua di prima comunione, col comparetto di famiglia e l'orologino come massimo regalo: NOI dovemmo fatigare per la nostra sussistenza dignitosa e questo fu il massimo dei regali ottenuti dalla vita.
Che differenza con le prime comunioni di periferia! Lì nel centro dopo la comunione ai neofiti c'è la ressa, tutti in fila per ricevere il corpo del Cristo a testimonianza dell'onestà delle persone e senza bisogno di accedere alla confessione come invece mi avevano insegnato ai miei tempi, tutta gente di una certa levatura, che stà sempre in pace con la coscienza, diciamo quelli che dal minimo dei loro ventimila al mese hanno il diritto di partecipare ai dibattiti televisivi sull'accoglienza. Mentre che invece qui, in periferia, c'è la lotta giornaliera per la sopravvivenza: l'anima delli mejo mortacci tui, ma non lo vedi che ho lo specchietto destro chiuso? Sono anni che giro con lo specchietto destro chiuso ciònonostante proprio ieri mi becco l'ennesima sassata sulla fiancata destra, ormai ci sono abituato, non mi fermo, conosco il trucco eppure continuano a bersagliarmi per via dei miei capelli bianchi, nonostante le migliaia di donnette che viaggiano col cellulare attaccato alla recchia. Questo tizio dalla faccia levantina mi ha rincorso nel traffico salvo poi rinunciare e sgattaiolare alla mia minaccia con pollice ed indice a novanta gradi, fortunatamente per me non sapeva che l'uso delle armi di giorno ancora non è consentito all'immaginifico bobbolo thajthano. Così continuiamo a viaggiare con lo specchietto chiuso e quando il solito zelante nella sua bella divisa mi ferma e tenta di contravvenzionarmi, continuiamo con la stessa sceneggiata che qualcuno me lo ha appena chiuso nel parcheggio sotto casa in attesa in futuro di essere annessi dalla germania od almeno di usufruire di qualche succursale siciliana, perché son sicuro che nell'sola queste cose non accadono, lì con un'assicurazone a don ciccio ci pensa lui a controllare il territorio.
come sfruttare l'aumento di peso dopo i convivi maggiolini
7 commenti:
tranquillo 'fra, tra non molto si potrà sparare anche di giorno e non solo ai ladri o ai molestatori: anche al vicino rompiballe. Lo stato di diritto, la patria di Cesare Beccaria.
Ah, la ressa della Comunione... Io non vado più a messa ma quando capita di doverci andare per forza, in occasioni di matrimoni, funerali, battesimi ecc., rimago ogni volta di sasso a vedere la marea umana che si riversa verso il prete per ricevere l'ostia consacrata.
Praticamente nei banchi rimango solamente io, seduta mogia mogia, la testa e gli occhi bassi, e mi sento tanto ''Maddalena penitente''...
Poi mi dico che forse non è che siano adime canndife e pure ma che la gente è troppo indulgente con se stessa.
Sai che anch'io ho gli specchietti laterali rotti? Non è un errore se ho usato il plurale, sono entrambi rotti da più di un anno... Me li hanno rotti dei ragazzacci per passare due minuti di tempo, evidentemente non avevano niente di più divertente da fare, poveracci.
Ovviamente in tutto questo tempo avrei avuto modo di farli cambiare ma, a che scopo? Io parcheggio la macchina sempre nello stesso posto, di fronte a casa mia, in una stradina a senso unico... E i due ragazzacci abitano ancora e sempre là e si annoiano oggi più di allora... così tito avanti con il solo specchietto retrovisore :D
a Frà qua annamo avanti fra lo scoglionato e il livoroso, rancoroso, solforoso di renziana memoria. quello che a babbo glie insegna come tocca da fa co li giudici che se voiono fa li cazzi dell'antri. a quer paese le devi mannà, che il renzismo è questo.
pretennono de insegnatte che il paradiso n'c'è ma loro sempre appresso al clero per magnà l'boccone del prete. da noi il cudrizzo del pollo se chiama cossì.
Hè no, con lo specchietto rotto il codice prevede la multa obbligatoria, mentre se è sano ma chiuso si ha diritto alla trattativa e poi con lo specchietto rotto qui da nojos, nda capitale si corre di più il rischio di essere beccati da quelli della truffa dello specchietto perché li hai urtati e ti si è rotto, anche se la sassata che ti tirano fa un botto superiore a quello di un colpo di pistola.
Recentemente da uno dei tanti amici benestanti che ha fornitori di polli ruspanti di quelli di una volta mi è capitato di vedere nel piattone il boccone del prete ed ho fatto subito notare che erano anni che non mi capitava di vederne uno, visto che i polli dei supermercati ne sono adeguatamente privati, però per discrezione nel servirmi ho preso il collo, anche quello da anni non lo gustavo, diciamo dai tempi di mamma, il signore l'abbia in gloria, che si comprava i polli con tutte le penne e poi li spennava
Posta un commento