24 ott 2019

Influenze con la laurea

Nella NOSTRA ultima riunione degli under 70.000 siam tornati a parlare della scuola, dei suoi grandi costi e dei danni che provoca nei nostri giovani col supporto di tutti i genitori eh sì, perché i genitori c'entrano , eccome se c'entrano, difendendo sempre e comunque i ragazzi e facendo così il gioco di loro, i professori, deresponsabilizzati nel rilasciare promozioni, ma felici e sicuramente sempre più numerosi. 
Eh quale genitore non si priverebbe di qualcosa per pagare un tutor, un piccolo aiutino per far raggiungere il figliolo al famoso pezzo di carta qualsiasi che un domani magari non lo faccia sfigurare di fronte a colleghi e compagni di partito che lo hanno spinto in parlamento!  
Oggi tutti sguazzano e non è credibile che il marasma non sia stato creato ad arte per venir incontro ai soliti annusatori, a parte quelli ufficiali con tanto di ricevuta fiscale, addirittura c'è chi a pagamento insegna via internet a superare i test di ammissione garantendone l'esito a sole 25 € l'ora su carta ricaricabile, come se tutti potessero superarli nonostante il numero limitato imposto dai gestori dei soldi pubblici. Così il laureificio, per non scontentare i genitori e per sistemare i propri parenti ed amici continua a creare nuovi corsi di pezzi di carta altisonanti ma non profumati, fregandosene altamente del dolore che genereranno nei ragazzi che poi non potranno realizzare il loro sogno creativo. Vabbé, direte Voi, ma mica uno è obbligato a farsi turlupinare se perde anni a studiare cose quando dai sondaggi risulta che gli occupati con quella laurea saranno poi uno 0,5% dei possessori, tanto poi ci pensa il reddito di cittadinanza. 
Ma allora perché tutto questo spreco, perché non tornare alla scuola selettiva visto che oggi i migliori che escono dagli studi utili ce li fottono dall'estero?
Con la scuola selettiva si farebbero grandissimi risparmi: non più test per accedere ai corsi  universitari, non più facoltà inutili ad avere poi l'accesso ad un lavoro e frequenza gratuita a coloro in regola con gli esami. Questi risparmi si possono reinvestire sul futuro dei ragazzi, rivalutando l'artigianato dando la possibilità a chi non è portato allo studio di poter essere affiancato ad un artigiano fin dall'età di 14 anni come apprendista per avere il diritto, una volta maggiorenne, ad essere iscritto all'albo degli artigiani. L'artigiano si prende in carico il giovane minorenne (dopo i 18 anni sarebbe dura offrirsi come apprendista) con una retribuzione concordata tra le parti ma con i contributi e l'assicurazione a carico dello stato come una volta si faceva per il servizio militare. 
In questo modo si riconquistano tutti quei posti di lavoro perduti a favore dei migranti che vengono specialmente dall'est e si pone fine alla barzelletta che non ci sono posti di lavoro per i giovani e che nelle altre nazioni la disoccupazione giovanile non esiste e te credo, qui da nojos, in thaja, grazie alla vanità dei genitori, i ragazzi son tutti uguali, tutti direttori, tutti dirigenti d'impresa o al limite onorevoli a prescindere dal casato di origine.  

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4 commenti:

Sara ha detto...

Quanti vogliono poter dire che il loro rampollo fa lo scientifico.

fracatz ha detto...

quando ero ragazzo IO il classico andava alla grande

pasqualedimario ha detto...

a Frà er sarvinismo promette nostalgie de quando c'era lui nella pianura pontina ma più de questo era lo stato pontificio che prometteva l'omo superiore al di sopra del bene e del male e mo' che se semo liberati dai massocattocomunisti francescani potemo affrontà il futuro cogli occhi aperti, preti sposati e preti monache.
a Frà, liberamus

fracatz ha detto...

'sto fatto der matrimonio è stato un brutto colpo per NOI qui in convento a Velletri.
Ma come?
Avevamo preso er saio proprio pe' esse immuni ?
Mo' ce toccherà spoiasse