16 gen 2020

Adeguarsi o soccombere

Come sempre le feste finiscono e si ricomincia il solito tran tran esistenziale, abbastanza duro qui da nojos, in thaja, per gente come ME che, lo giuro, "non ho mai chiesto niente a nessuno" e mai fatto del male ad alcuno in ossequio all'unico comandamento che riconosco e che spero poi mi dia accesso alla vita eterna. Purtroppo debbo constatare che l'educazione avuta da bambino mi ha tagliato le gambe, privandomi di tante soddisfazioni, non ultima quella dell'affermazione del mio partito degli under 70.000 e data tanta sofferenza giornaliera guardando ed invidiando gente che si arruffiana persino col pizzicarolo, assicurandosi almeno gli affettati migliori. Questo ti ritorna a mente ogni volta che ti tocca abbozzare il solito ruffiano che se ne fotte se la fila è diventata pazzesca mentre Lui, forte del suo credito, continua a parlare con l'impiegato allo sportello bancario come se dovesse sbrigare affari internazionali per una buona mezz'ora, l'anima delli mejjo mortacci sua e di tutti i componenti della razza latino-thajota degli arruffianatori, quelli che c'hanno l'amico dappertutto, l'usciere al ministero, er geometra al comune, l'infermiere all'ospedale, er bidello a scuola grazie ai quali possono condurre una vita più che normale nei paesi de mmerda come il nostro. Per fortuna che a suo tempo, quando da ragazzo decisi di diventare padre, mi feci attrarre, come avviene tra gli adolescenti, da una criatura completamente opposta alla mia misera personalità caratteriale e così potei bilanciare, ritrovandomi ai Suoi ordini, ancora oggi dopo tanti anni, a recapitare omaggi e pacchi dono a tutti i presenti in agenda che ci aiutano a superare gli ostacoli che i caporioni mettono per governare e prostrare i loro sottoposti in quei famosi paesi di cui parlavamo. Una consorte perfetta, addirittura continua a lasciare il caffé pagato al bar al commesso di macelleria da cui si fa preparare per telefono i migliori tagli al prezzo normale di tutti gli altri avventori, solo una volta ed ancora glielo rinfaccio, quando frequentando il maestro e cercando di modificare il mio IO troppo tedesco, volli invitare a cena un mio compagno delle elementari che faceva il pizzicarolo e lei si rifiutò, forse per farmi capire chi comandava e stabiliva le cose specialmente culinarie, privandoci così del conforto dei buoni affettati. Così con tutti questi giri di scambi augurali ho potuto vedere almeno una decina di alberi natalizi tutti fatti secondo la regola dell'arte e solo un paio con un po' di fantasia per distinguere gli artisti dal resto del solito bobbolo.

tanto per ricominciare, ricordiamo

4 commenti:

Sara ha detto...

È ora che disfi l'albero!

pasqualedimario ha detto...

a Frà è come a ddì de sta coi frati e zappà l'orto de cincinnato, tuo nobbile concittadino dittatore de cuius ora s'è invaghito er bobbolo tajjano de tolo tolo.
I POLITICI STI LADRI ZOZZI, LI MORTACCI LORO, L'ITALIA E' UN POPOLO DE STRONZI ! - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=jKE2ib912KI

libberamus

fracatz ha detto...

Pasquà, come ar solito er video non è disponibile, peerò me lo immagino, come se si podesse vede ancora
nunvedemus

pasqualedimario ha detto...

a Frà ma te sarà parzo. proprio oggi ho rifatto la prova der copia e ncolla e vva. e vva !!