23 gen 2020

I cazzotti alberoniani

Ogni tanto torno nei luoghi della mia adolescenza come già fatto in altri post e grazie alla guerriglia provocata da un povero annuncio in una scuola,  certamente pubblicato per evitare poi lamentele dei genitori che si ritrovano i propri pargoli in classi con l'80% di extracomunitari che non parlano la nostra bella lingua, oggi mi ci sono recato di nuovo, nonostante il freddo pungente. Di certo la preside con la sua pubblicazione  voleva solo esporre la situazione nelle sue sedi scolastiche proprio per informare i genitori e di certo non poteva far riferimento ad un solo tipo di presenza, quella extracomunitaria, per non essere tacciata di razzismo e così, proprio quei genitori che in altri tempi ritiravano i figli perché inseriti in classi con tutti stranieri, si sono incazzati per essere presi per mortidifame o forse sono stati i media a farceli sentire, incazzati. Tutte le altre vicende sono passate in second'ordine e nei talk si parlerà solo di questo, togliendo A NOI cretini il piacere di ascoltare i vari cazzari per farci due sane risate sulle loro sottili obnubilanti elucubrazioni. Così spenta la TV me ne sono tornato su via Appia proprio lì all'Alberone, che ancora dopo 30 anni non riesce proprio a crescere e fa rimpiangere quello che c'era prima di lui e che morì per vecchiaia, ho proseguito fino all'incrocio con Cesare Baronio dove c'è il famoso casotto che vende il pane ciociaro ed altre amenità (ah, prima che me ne scordo, per tutti Voi che passate ogni tanto a leggermi, di pane buono ci sono anche i "cazzotti", che li puoi trovare imboccando il mercato dell'alberone dalla via Appia, 50 metri prima di arrivare al casotto famoso ed è il banco sulla sinistra prima che il mercato curvi sulla destra e poi visto che siete all'alberone, andate pure dall'altra parte dell'appia che c'è la gelateria Petrini, io ci ho visto il nonno, col figlio ci giocavo all'oratorio ed oggi credo che ci siano i nipoti. Quando che c'annavo IO alle elementari, de ricco c'era solo er fijjo der medico condotto, Vittorio Pardini, credo che fosse il nome, col quale avevamo tutti un buon rapporto anche perché allora avevamo solo qualche pallina e le figurine per giocare, mentre oggi un mortodifame seduto accanto ad un ricco potrebbe provocare severi guai alla sua famiglia, IO credo. Ecco NOI del partito degli under 70.000 siamo per una scuola statale selettiva, che non abbia bisogno di test (e spese per i genitori) per accedere poi ai corsi universitari rigorosamente gratuiti per coloro che passano regolarmente tutti gli esami previsti ogni anno e lasciamo tutti gli altri business alle scuole private che oggi hanno perso la loro funzione di richiamo per chi fortunato può permettersi di studiare a tempo perso, ma si sa, NOI siamo del partito degli under 70.000, NOI non amiamo le chiacchiere sulla meritocrazia, sur semo tutti uguali, semo tutti futuri direttori, caporioni nell'amministrazione statale, NOI conosciamo le caste, le loro severe regole di accesso e per questo pensiamo di rendere consapevoli tutti i cittadini della loro condizione, del proprio ruolo, per alleviare di molto l'infelicità futura del nostro amato, generoso, immaginifico bobbolo.


i soldi ci sono e la ricerca continua

4 commenti:

Sara ha detto...

Da noi a scuola solo uno era figlio di un ricco, ma fu bocciato ugualmente.

fracatz ha detto...

poi lo avranno iscritto ad una scuola privata

Anonimo ha detto...

Al casotto che vende il pane ciociaro vado ogni volta che torno a Roma, dato che le case dei miei fratelli sono lì vicino. Ora però ci sono pure le lumache giganti e l'Elite che è stato rinnovato totalmente mi ha fatto perdere tutti i punti di riferimento.

Straf

fracatz ha detto...

e pensare che al posto del centro commerciale c'era il deposito dei tram azzurri di cinecitta' e dei castelli