4 mar 2021

La caldaietta firmata ...etta

La prima che comprai era un gran pentolone con sotto un fornello a gas che aveva accanto una fiammella pilota sempre accesa che consentiva l'accensione quando la valvola del gas del fornello si apriva e la sicurezza la dava una sonda termica che veniva riscaldata dalla fiammella ed in caso di mancato riscaldamento bloccava il tutto. Ecco, qualche spesa in più per la bolletta del gas, ma un servizio continuo e certo per tutta la durata dell'elettrodomestico, mai giornate invernali al freddo e senza doccia ed acqua calda, mai interventi del tecnico, salvo la sostituzione della sonda termica di sicurezza effettuata in economia da me stesso personalmente. Quella prima caldaietta durò tanti anni e poi morì solo perché realizzata in ferro zincato, si corrose e si bucò: un vero peccato, se fosse stata fatta in rame, ancora oggi svolgerebbe la sua funzione alla faccia di tutti i bollini blu e le manutenzioni fantasiose con cui si son riempite tonnellate di carta col passar di questi 40 anni dalla partenza del business caldaiette, con l'unico scopo di dar da mangiare ai burocrati e qualche mollica ai vari prestatori di mano d'opera, ma con tante rotture de cojoni per il contribuente. Ora, passando di invenzioni in invenzioni, via via sempre più immaginifiche, come il soft start, lo scambiatore, la scheda elettronica con i suoi componenti, la condensazione cervicale, i controlli sul tiraggio fumi, le varie valvole termostatiche sui radiatori, l'orologio e i termostati sparsi in tutta casa, il wifi per l'accensione da remoto via cellulare, il wifi per agire sui vari termostati ambiente in aggiunta ar cazzo che ve se scopetta l'occhi, capite da soli che la vita di un poro mortodefame è appesa al funzionamento di troppi ammennicoli. 
La mia attuale caldaietta è andata magnificamente per ben 2 anni, andando poi  in blocco per un piccolo interruttorino sul controllo dei fumi che il tecnico risolse con un bel paio di cazzottoni sul tetto caldaia ed accollandomi così molto onestamente il minimo dell'intervento. Durò tutto per un anno, dopodiché non bastarono più i cazzottoni, sia miei che di lui quando re-intervenne, così dovette smontare l'interruttorino e pulirlo soffiandoci dentro con la bocca e soffiando pure in tutti i vari tubicini.  Al mio suggerimento di metterlo in corto lui mi disse che non si poteva, in quanto la scheda verificava entrambi gli stati on/off nel momento giusto in cui dovevano verificarsi e quindi impossibile eliminare una causa di fermo per un interruttorino del cazzo soggetto alla polvere ed alla condensa nei vari tubicini che lo pilotano. Ora dopo appena sei anni di vecchiaia lo stato attuale della caldaietta è che va avanti a cazzottoni, questa volta non più sul tetto, ma ho capito che per i nuovi acciacchi di vecchiaia è più sensibile sul lato centrale destro, perché fortunatamente la pulizia dell'interruttorino ancora dura. Così ho capito il fatto dell'obsolescenza, come già succede per tutti gli altri elettrodomestici casalinghi e mi son messo a cercare sotto internet una caldaia, ma anche le meno costose ho visto che hanno tutti gli ammennicoli di quelle più care e quindi il loro funzionamento soggetto allo status di troppe variabili, quanno che IO, invece, vivendo sempre chiuso in casa avrei bisogno solo di quel bel pentolone di 45 anni orsono, con sotto un interruttore per accendere e spegnere i termosifoni l'inverno. Anche se qualche filantropo che avesse a cuore la sorte dei mortidifame, si volesse buttare in un business per mettere sul mercato qualche caldaia in rame formato pentolone, oggi non lo potrebbe fare perché non risponderebbe più a tutti i vari requisiti imposti dai cervelli superiori per soddisfare le necessità delle varie caste. Al mortodifame oggi rimane solo la possibilità di arrangiarsi come facevano i loro nonni, basta vedere i film fino a 70 anni orsono quando cominciarono a vendersi gli scaldabagni elettrici ma ancora i termosifoni, se c'erano, andavano con la caldaia a carbone condominiale e per le canne fumarie c'erano gli spazzacamini, oppure sperare che qualche filantropo vendesse in rete separatamente i singoli pezzi per realizzarsi la propria caldaietta formato pentolone.      

3 commenti:

Sara ha detto...

Prenditi una vaillant!i bollini sono una rottura da 100 euro all'anno.

pasqualedimario ha detto...

a Frà tutto ciò fa parte de nestgenerescioniu. pensa che a noijos del mezzo nord ce voiono appioppà l'offerta de luce e gas più consona al mercato ma nojos tenemo duros.
ma te presempio se già avessi passato dellà ar mercato privato me potresti indicà na compagnia bbona ?
ah che tempi quanno c'era la sip dell'ultimo miglio.
però dopo 20 anni de sòle mo' semo libberi consumatori.

libberamus

UnUomo.InCammino ha detto...

Ahah! :)
Purtroppo la parte di ciclo vita che va al di là di qualche anno è negletta.
L'aumento di complessità le rende fragili: la moltiplicazione dei componenti aumenta più che linearmente il rischio di guasti.
La forza di una catena è limitata superiormente dal suo anello più debole.