Ripeto, l'acqua scorre sempre dall'alto verso il basso e sulla terra dai monti verso il mare, quindi vorrei che questa legge fisica entrasse in profondità nelle menti dei vari caporioni chiamati di volta in volta a correggere codesta legge.
Ora che i cambiamenti climatici da 10 o 15 anni sono sotto gli occhi di tutti e che le cose nei territori bassi come l'Emilia-Romagna non vanno più come quando si allagava il polesine perché il fiume Po superava gli argini, ora che di punto in bianco arrivano bombe d'acqua che si scaricano in 5 minuti su una zona che magari si trova sotto il livello del mare ci vogliono altri tipi di risorse (dighe, idrovore, bacini bassi di raccolta, etc) per evitare allagamenti sempre inevitabili poi qualora la corrente elettrica dovesse venir a mancare. Ora di allagamenti potete trovare tutto leggendo le pagine scritte ma non lette dai caporioni e vedrete che la storia è vecchia quanto questo blogghe, pertanto mi rendo conto che occorre una soluzione politica definitiva che metterò nel programma del mio partito degli under 70.000:
1) I comuni non potranno più rilasciare licenze edilizie nelle zone che siano a livello zero sul mare, a meno che non lascino il piano terra disabitato ed usato come cantina, il primo piano ad almeno 7 metri sul mare deve essere usato come garage o stalla per animali domestici, gli appartamenti per civili abitazioni dovranno stare ad almeno 10 metri sul livello del mare o in caso di vallate appenniniche sul livello del fiume principale che le attraversa. Gli argini debbono essere controllati e realizzati alla stessa maniera di quelli fatti a suo tempo sul fiume po
2) Tutti i cittadini che ad oggi hanno avuto la casa allagata dopo la pioggia, sono autorizzati ad innalzare la stessa di un piano ed anche due se possibile e lasciare il piano terra disabitato ed a uso cantina
3) il duce ad esempio fece la bonifica dell'agro pontino non con le chiacchiere e forse ci riuscì perché si fece aiutare dal Genio Civile e militare mentre invece costui, si proprio quello fasciato dal tricolore (guardate quanto je dona er tricolore) voleva cresce, fasse un suo partito pe poté renne più felice er bobbolo che lo aveva eletto sindaco, porello, nun l'hanno accolto tra i caporioni, ma l'hanno stroncato, meno male allora che io ancora nun me so presentato cor mio partito, quelli stroncano tutti speciarmente i patrioti .
ragazzi smettetela di buttar soldi per i vostri complessi, ma spendeteli per diventare cheffe stellati
8 commenti:
Secondo me non hai capito bene i termini del problema.
L'allagamento NON dipende dalla pioggia che cade sul luogo allagato, dipende invece da quella che cade a monte e che viene convogliata in quel luogo a causa della orografia che alla fine è fatta di imbuti e di contenitori.
Le pianure di solito sono costituite da materiale portato nel corso dei millenni proprio dalle "inondazioni". Tutta la pianura padana è costituita di sedimenti portati dai ghiacciai e dai fiumi quando i ghiacciai si sono sciolti. Se consideri le dimensioni della pianura, capisci anche le dimensioni delle inondazioni.
Il problema è che ci sono manufatti ovunque, quindi c'è sempre un guaio oppure un altro. Dove cade cade, prende qualcuno o qualcosa.
La questione delle "nuove licenze" è aria fritta perché come puoi notare si costruisce sempre meno e a prezzi esorbitanti.
Invece abbiamo il problema di cosa fare di tutto il costruito esistente che è arrivato a fine vita oppure l'ha abbondantemente superato. Tutti gli edifici con più di 50 anni andrebbero semplicemente demoliti. Però siccome tutti hanno a bilancio questi edifici con un valore fittizio, non troviamo un modo per demolirli senza fare saltare per aria tutta la baracca, a partire dalle banche.
Giusto ieri mi volevano vendere un due locali di inizio Novecento al prezzo di 150 mila. Internamente "ristrutturato", che significa pavimento in legno e muri intonacati. Rimane un mucchio di vecchi mattoni se non anche pietrame sciolto, tenuto insieme solo dal suo peso. Nella stessa via sono tutti edifici analoghi e dovrebbero essere rasi al suolo però, ripeto, ogni 50 metri di casa viene messo a bilancio a 3 mila al metro, come fai d'improvviso a svalutarlo anzi a trasformare quel "valore" in un costo di demolizione? L'unica possibilità, come capita in centro, sarebbe costruire molta più volumetria dell'esistente sulla stessa superficie (dieci piani invece di tre) e poi vendere ai citati prezzi esorbitanti, tipo 6 mila al metro invece che 3 mila.
Un interessante consideazione accessoria è che per via della crisi demografica non ci servono tutti questi edifici. A meno ovviamente della famosa sostituzione etnica. Per esempio dove abito adesso sono tutti stranieri e questi ovviamente non hanno idea della "periferia" visto che al loro paese la nostra periferia sarebbe extra lusso. Quindi eccoci con il famoso meccanismo del vetro rotto che provoca il progressivo degrado e colle carcasse dei motorini e delle biciclette per strada.
Dalle mie parti ci sono interi paesi fatti di seconde case vuote, costruite quando io ero bambino e poi dimenticate perché quelle località non sono più di moda, oltre il fatto che non nevica più, quindi anche la moda dello sci è evaporata.
Torniamo quindi al problema di cosa fare di tutte quelle case che non servono o che non conviene mantenere.
Ultima cosa: quando facevo la naja ci mandarono spesso di notte a sorvegliare l'Adige. In sostanza c'erano dei soldati ogni tot chilometri con una radio per segnalare se la piena superasse un dato limite. Se avesse superato, sarebbe scattato un piano di emergenza in certe zone di competenza del Comando da cui dipendeva la mia caserma.
Ogni fottuto Comune d'Italia sa bene dove ci sono torrenti, fossi, canali eccetera cosi come sa bene dove e come sono costruiti gli edifici.
I casini veri capitano perché è sempre una "emergenza" cioè le cose capitano come se fossero impreviste ed imprevedibili, quando invece basterebbe avere un minimo di organizzazione. Non solo salvare le vite umane, ovviamente ma anche sgomberare i magazzini di merce deperibile eccetera. Però, ancora, siccome la "emergenza" si traduce poi in "aiuti" e quindi in movimento di soldi, probabilmente conviene piangere e fottere.
Ogni vent'anni c'è un terremoto eppure, come ho detto sopra, vendiamo case fatte di sassi e sputo a tremila al metro. Poi si piange e si ciancia di "ricostruzione".
ma che siamo matti a demolire?
Adesso poi, grazie al cappotto regalato, tutte le case che ne hanno usufruito saranno rivalutate al catasto, la loro rendita catastale aumenterà e le seconde case dovranno pagare di più come IMU, tassa monnezza, e irpef, così er debbito di 3000 mijardi ne beneficierà
poi arrivano gli speculatori e gli abusivi e tutto va a carte 48
Purtroppo come genovese ho voce in capitolo. Negli anni si sono verificate diverse alluvioni, causando anche morti e devastazione della città. Il Bisagno chiamato dai romani Ferritor, quando piove per giorni riceve l'acqua da parecchi rii e l'esondazione è praticamente immediata e violenta. Dicono che fanno ma ieri lo scolmatore del Bisagno ha ceduto per aver usato cemento di pessima qualità.
Arrivano bombe d'acqua incredibili in poche ore .
Bisogna cambiare il modo di affrontare il problema
Anche in questo caso gli effetti sono dati dalla coesistenza di più vettori, tutti negativi. Probabilmente è arrivato il momento di dare una svolta ai criteri complessivi di pianificazione edilizia ed urbana.
Il clima non è placabile, temo.
Mah direi che anche la cantina sarebbe da salvaguardare. Noi la cantina l'abbiamo trasformata in una tavernetta (spero si chiami così) dove c è un forno a legna, una cucinotta, olio, vino, insomma roba da magnà.
Se andasse a mollo mi rigirerebvero un po' tanto i c..... Anche se non li ho. ❤️👋
Più che condivisibili le osservazioni di Nessuno.
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