Insomma in altri tempi quando la gente aveva ancora tempo per pensare, sulle fave si disquisiva, Aristotele era convinto che Pitagora le considerasse impure per la loro somiglianza ai genitali maschili, per cui mangiarne i semi era come cibarsi di immondi testicoli, Plinio e Cicero poi le attribuivano effetti superiori a quelli dell'erba odierna. Il compagno di tanti giochi, Teofrasto le metteva tra le cose infernali per via dell'odore che per lui era come quello del liquido seminale ed è per questo che a maggio si celebravano i lemuria per allontanare gli spiriti dei morti che ormai venivano considerati tutti malvagi per via del fatto che non portavano regali nelle loro visite.
Diciamo che le fave, come i pomodori vanno mangiate appena staccate dalla pianta per poterle apprezzare e di certo tutti quei gran pensatori vivendo in città non avevano il tempo per raccoglierle di persona personalmente, per cui mangiandole il giorno dopo che il contadino le aveva raccolte, allora non venivano dalla Cina, ignoravano la loro vera sostanza e disprezzandole loro, il contadino poteva goderne. Compiuto il sacro rito della fava adesso non ci resta che aspettare il ritorno delle lucciole e speriamo che non abbiano provato a risorgere durante questa settimana di freddo notturno morendo e privandoci della gioia dei loro voli festosi.
per il piedino esigente
4 commenti:
Beh,la scorsa settimana ho visto qualche lucciola e anche due o tre pippistrelli,incredibile.
...e ormai i missili sono sulla rampa di lancio 😉
Grande annata di fave, meno i piselli che molti sono seccati.(a tutti)
Le lucciole ieri sera erano già in giro
Buona giornata
Legume che non mi entusiasma.
Vabbè preferisco ceci, piselli, fagiuoli.
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