
Anche quest'anno ci siamo arrivati, le vacanze al mare son giunte e speriam di goderne senza troppi acciacchi o guai, che l'età della coppia comincia a pesare. Speriamo che non ci sia qualche imprevisto e che possiam rilassarci abbastanza per affrontare poi un altro anno di vita cittadina e ripetere il rito.
Auguro a tutti un felice e rilassante riposo ma ricordatevi, siccome che ner paese dei caki i nullatenenti all'occhio der fisco posson fare il cazzo dei meglio comodi loro purché non ricada nel penale, di chiudere bene le vostre case, perché a loro è concesso di occuparle e cambiare la serratura, mentre che invece a voi, sì proprio a voi che avete rifiutato il mio partito degli under 70.000 che con i campi di lavoro risolve questi problemucci, a voi invece che siete i proprietari della casa non è consentito a meno che non fate intervenire don Ciccio, che veste abiti diversi in base agli usi dei vari luoghi der paese dei caki.
la ricevuta pagata dal bobbolo ignaro
8 commenti:
Buone vacanze anche a te, Fracatz. Goditi il mare, il sale che si incrosta sulla pelle e quella brezza che di notte ti fa capire che l’estate, almeno lei, non ruba nulla a nessuno. A settembre, pronti a raccontarci nuovi acciacchi, nuovi furti di case e qualche risata amara… ma intanto respira, ché l’aria di mare non ha ancora l’IVA.
Buon stacco allora… che sia mare, montagna o divano, l’importante è che ti rimetta in sesto. A settembre, se Dio vuole…
G
Buona vacanza rincalcato su qualche spiaggia gomito a gomito con altri 70mila che hanno scelto proprio quel pezzetto di riviera, anche se ti auguro un angolino tutto per te e consorte, senza neanche i giornali a guastarti il venticello fresco e giusto un fragorino lieve di risacca sui piedini a mollo..
oggi pomeriggio qui a
Paestum mare mosso e vento forte, purtroppo calabria e puglia per me son troppo distanti ormai; per non parlare poi della sardegna
tfoppo lontane
Tranquillo fracatz...goditi le vacanze
Un favore però...attacca un po' di locandine. Grazie.
Manifesto degli Under 70.000 – Fronte Popolare per la Dignità Umana
1. Perché nasciamo
Nasciamo perché siamo stanchi di vivere come polvere sotto le unghie della Storia. Nasciamo perché siamo figli di chi ha lottato per libertà, pane e dignità e non vogliamo tradire la loro memoria. Nasciamo perché la Terra accelera la sua rotazione mentre noi rallentiamo la nostra coscienza, rinchiusi in un presente sterile. E se nessuno ci dà voce, useremo la nostra.
2. Cosa vogliamo
Vogliamo giustizia sociale, che significa lavoro, casa, istruzione, sanità per tutti, non come slogan ma come diritto.
Vogliamo pace vera, non conferenze sulla ricostruzione mentre i morti marciscono sotto le macerie.
Vogliamo verità, perché senza verità non esiste libertà.
Vogliamo una politica di servizio e non di potere, capace di riconoscere la vita umana come bene supremo.
3. Come agiamo
Unendo giuristi, economisti, scrittori, operai, insegnanti, medici, artisti, agricoltori, studenti, chiunque rifiuti di essere complice dell’ingiustizia.
Creando azioni concrete, non solo parole: assistenza legale ai fragili, boicottaggi mirati contro chi finanzia guerre e sfruttamento, scioperi etici, presidi costanti nei luoghi simbolici.
Organizzando assemblee permanenti online e dal vivo, formando coscienze prima ancora che militanze, perché senza coscienza il popolo è solo una massa.
Costruendo una comunicazione unitaria, perché ogni granello diventi sasso e ogni sasso onda.
4. Quali sono i nostri principi
Nonviolenza attiva, come Gandhi e Capitini ci hanno insegnato, perché la violenza è il linguaggio del potere, non della giustizia.
Coraggio di dire la verità, anche quando costa.
Umiltà di ascoltare, perché nessuno da solo ha tutte le risposte.
Determinazione assoluta, perché il tempo dell’attesa è finito.
5. A chi ci ispiriamo
A Spartaco, che preferì morire libero che vivere schiavo.
A Cristo, che rovesciò i banchi dei mercanti del Tempio.
Ai profeti, che gridavano contro re e sacerdoti corrotti.
A Rosa Parks, che restando seduta smosse il mondo.
Ai partigiani, che scelsero i monti e la fame pur di non inginocchiarsi.
Ai contadini del Sud, che occupavano le terre sapendo di rischiare la vita.
A chi oggi, senza clamore, difende ogni giorno un pezzo di umanità calpestata.
6. Cosa chiediamo a chi legge
Non cercate leader da idolatrare. Siate leader di voi stessi.
Non aspettate strategie dall’alto. Costruiamole insieme.
Non limitatevi a condividere questo testo. Scrivete, agite, create.
Non dite “è impossibile”. Nella storia, tutto ciò che oggi viviamo è stato considerato impossibile da chi aveva interesse a non cambiare.
7. Il nostro nome
Under 70.000 è un numero, ma anche una scelta. Non siamo milioni perché non tutti vogliono essere liberi. Ma anche un solo uomo libero, disse un giorno un pastore in Giudea, vale più di mille schiavi.
8. La nostra chiamata
Fracatz aspetta le vostre email, ma non per fondare un club. Questa è una chiamata alla responsabilità, al coraggio, alla vita vera. Perché se non lottiamo oggi, se non diventiamo onde capaci di smuovere l’acqua stagnante, un giorno guarderemo i nostri figli negli occhi e dovremo dire loro che ci siamo piegati per paura. E quel giorno, la vergogna sarà più pesante di qualunque sconfitta.
Buone vacanze
allora mi tocca aggiungere l'etichetta "partito" a questo post, appena ritorno a casa
Fintanto che restiamo bassi e senza pretese, a casa si rientra sicuro… magari con l’acqua che cola dal climatizzatore e il vicino che ha parcheggiato sul nostro passo carrabile, ma si rientra. In futuro, però, col partito che avanza e le etichette che si moltiplicano… non garantisco più nulla: potremmo trovare casa occupata, la porta col marchio CE e un decreto attuativo che ci vieta perfino il ricordo di quando si stava peggio ma almeno era casa nostra. Nei peggiori dei casi, finiamo a Chi l’ha visto.
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