3 lug 2025

Le leggi

  Il nostro è un vecchio paese con milioni di leggi e regolamenti. Tutto è regolamentato, lo scorrere della vita sociale così avviene in modo altamente civile. Abbiamo leggi internazionali, comunitarie, statali, regionali, provinciali, comunali, militari, stradali, etc. etc., persino i saldi nei negozi sono regolati per legge, guai a saldare merci al di fuori del periodo autorizzato. E’ per questo che la nostra civiltà è superiore, ma forse destinata all’estinzione. Pensavo questo nell’osservare con gioia la scena della zingarella che questa mattina nel bus 128 (il bus dei rom) allattava un bel pargolo paffutello. Entrambi mezzi nudi visto il gran caldo improvviso qui a Roma, lei sui 14, 15 anni che tranquillamente parlava con le coetanee ed il bimbo in soli slip semiaddormentato che pendeva dal suo seno. Ecco, verrà li tempo in cui l’evoluzione umana sarà riservata solo a pochi elitari il resto sarà una razza di umanoidi e tutti saranno felici fintantochè riusciranno a realizzare i disegni della propria mente. Ma entrambe le razze possederanno un’anima di pari dignità?

42 commenti:

Andrea ha detto...
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Franco Battaglia ha detto...

Questo il paese dove il governo che vorrebbe la settimana corta in realtà la fa da tempo senza che nessuno fiati. Dove l'80% delle tasse le pagano i dipendenti e i pensionati, ma nessun politico le richiede agli evasori, perché gli uni e gli altri sono tutti ammanicati e collusi.
Viva l'Italia.

fracatz ha detto...

nella patria dei caki chi risulta mortodifame anche al fisco può fare il cazzo del suo comodo purché non rientri nel penale. Solo Noi del partito degli under 70.000 risolviamo la cosa con l'apertura dei campi lavoro

Andrea ha detto...
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Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Eh, ti capisco. Anche a me quando ho visto il suo viso ieri si sono contorte le budella… ma ho pensato che fosse colpa del caldo o del cibo andato a male. Poi ho capito che era solo il corpo che reagiva d’istinto a troppa ipocrisia concentrata in un metro quadro. Però dai, bisogna capirla: tra un’accusa di truffa, un paio di processi e un ricevimento americano, trovare il tempo per la dignità deve essere davvero faticoso.
G

Anonimo ha detto...

No, guarda, io la guerra alla ragazzina non la faccio. Anzi, la sua è solo l’ennesima vittima di un sistema marcio. La mia guerra è contro quel sistema giudiziario e istituzionale che chiude gli occhi per convenienza. Perché se fosse stata un’italiana di 14 anni, sarebbero già arrivati gli assistenti sociali, i carabinieri, i tribunali, le psicologhe, le trasmissioni TV a farci piangere addosso. Ma siccome è rom, fa comodo a tutti far finta di niente: a chi la usa come simbolo di degrado, a chi la usa come simbolo di folklore, a chi la usa come scusa per votare leggi inutili. Tanto alla fine resta lì, a 14 anni con un bambino al seno, senza futuro. Questa non è civiltà, questa è vigliaccheria di Stato. Ma tranquilli, l’importante è che la legge sui saldi venga rispettata, così possiamo continuare a sentirci un popolo evoluto mentre la giustizia si gira dall’altra parte.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Giusto, perché un vero esponente degli under 70.000 non si fa ingannare come il popolo. Noi sappiamo dove intervenire, usiamo il bisturi, non siamo macellai. Non ci basta condannare il povero disgraziato che vive di illegalità: sappiamo che lui è solo la conseguenza, non la causa. Perché se tagli solo la testa visibile del problema, quello continuerà a marcire sotto terra. E noi, a differenza della massa, non abbiamo paura di guardare la radice.
G

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

No, non come Robin Hood. Noi non rubiamo niente e non prendiamo soldi per aiutare i poveri disgraziati. Siamo un partito che agisce per scelta, non per tornaconto. Nobili di animo, forse folli per coerenza, ma abbastanza lucidi da sapere che la vera giustizia non si compra e non si distribuisce come l’elemosina.
G

Anonimo ha detto...

Ma principalmente, noi non ci facciamo svariare gli obiettivi dalle loro TV o dalle loro leggi fatte su misura. Perché quando hai chiaro dove vuoi arrivare, il rumore di fondo diventa solo un fastidio, non un ostacolo.
G

fracatz ha detto...

Nei NOSTRI campi lavoro la legge è unica "si nun lavori nun magni" e te levi dai cojons, capirai ci sarà un giocatore online in meno a riempire le piazze di gioco frequentate da 20 milioni di coglioni che cercano di passare over col poker online, capirai siamo i primi al mondo con tutti questi cojons, cosa vuoi che sia uno in meno. E poi fidarsi del gioco online, quando da sempre NOI siamo per il superenalotto che vende le stesse certezze ma con solo 1 euro a settimana

allegropessimista ha detto...

L'immagine non era così male, evocava altri tempi.
Da noi sono praticamente spariti, ormai si sono concentrati nelle grandi città.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Abbiamo creato un mondo pieno di leggi, codici, regolamenti, decreti, sentenze, ordinanze, protocolli… ci illudiamo di essere evoluti perché sappiamo compilare moduli e scannerizzare QR code. Ma sotto la pelle, sotto i vestiti eleganti o i vestiti luridi, sotto le uniformi o le felpe, restiamo sempre gli stessi: animali spaventati, affamati di potere, di sesso, di cibo, di un po’ di amore rubato. Cambiano i codici penali, cambiano i governi, cambiano i decreti legge ogni settimana, ma non cambia il midollo. Siamo ancora quelli che tremano al temporale, che fissano il tramonto con lo stesso stupore degli uomini delle caverne, che allattano figli senza sapere cosa sarà di loro. Tutta questa civiltà, questo progresso, questi regolamenti sui saldi o sui centimetri dei dehors… servono solo a coprire la verità: che restiamo fragili come la pelle sotto il sole, miserabili come cani randagi sotto la pioggia, e arroganti come dèi di cartone quando ci illudiamo di dominare tutto. Ma la vita vera, quella che pulsa fuori dalle nostre leggi, se la ride di noi. E continua, incurante, a partorire, nutrire e uccidere.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Sai Andrea, "non siamo pronti,” disse mio padre poco prima di morire. E aveva ragione. Non eravamo pronti allora, quando la DC vinceva sempre nel suo paese e noi del PCI restavamo sotto, a guardare un’Italia che si illudeva di crescere mentre si vendeva pezzo dopo pezzo. Ma non siamo pronti nemmeno adesso, perché quella stessa DC non è mai sparita: si è innestata nella sinistra come una cellula tumorale, attecchendo tra i nervi e i gangli del vecchio PCI, trasformandolo in un corpo malato che non riconosce più se stesso. Oggi, nello stesso paese dove vinceva sempre la DC, vince sempre la sinistra… ma quale sinistra? Una sinistra che parla come la DC, che pensa come la DC, che fa leggi e accordi come la DC. Perché un tumore non si vede subito: si infiltra piano, si traveste da cellula buona, e poi ti mangia dall’interno, lasciandoti in piedi, vivo, ma senza più anima. Mio padre l’aveva capito: non siamo pronti, perché continuiamo a combattere fantasmi, mentre il male vero ci scorre già nel sangue.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Già, e pensare che una volta la sinistra era la speranza dei poveri, dei contadini senza terra, degli operai senza contratto. Oggi è diventata la speranza delle banche e dei fondi d’investimento. Un tempo la DC comprava voti con le scarpe e i pacchi di pasta, oggi la sinistra compra consenso con stage gratuiti e contratti a termine. Cambia il metodo, ma l’umiliazione resta la stessa.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Sai cosa mi ha colpito davvero di quella scena della ragazzina rom che allatta sul bus? Che alla fine, quando togli tutto, le leggi, i regolamenti, i decreti, i codici, i discorsi sulla civiltà, resta sempre e solo il corpo. Il corpo che ha fame, il corpo che ha caldo, il corpo che cerca sollievo e vita, anche in mezzo a un autobus bollente. Il corpo non mente, non si giustifica, non si regola con commi o articoli. E mentre noi ci illudiamo di governare la realtà con le nostre leggi, c’è un bambino mezzo nudo che succhia latte da un seno giovane, e in quel gesto c’è più verità di tutta la nostra civiltà messa insieme. Perché la fame non aspetta la legge, la sete non aspetta la legge, la vita e la morte non aspettano la legge. Ecco perché, quando tutto crollerà, resteranno sempre e solo loro: i corpi, con la loro fame e la loro disperata voglia di continuare.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Sai qual è la verità? Che alla fine, davanti a un corpo che ha fame o che allatta, tutte le nostre leggi diventano carta straccia. Possiamo scrivere milioni di articoli e decreti, ma la vita vera non aspetta i nostri permessi per continuare.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

E alla fine resta solo questo: la legge del corpo, che è l’unica vera legge scritta da Dio prima ancora che inventassimo la parola “legge”. Il corpo che nasce, che si nutre, che cresce, che desidera, che lotta, che sanguina, che si ammala, che muore e torna polvere. Tutto il resto, i nostri codici, i nostri governi, le nostre bandiere, le nostre costituzioni, sono solo tentativi goffi di dimenticare che siamo carne, sangue e respiro destinati a finire. Ecco perché quando vedo un bambino nudo attaccato al seno di sua madre, o un vecchio che trema di freddo sotto un portico, capisco che lì c’è la verità che non vogliamo guardare. Perché quella verità ci ricorda che siamo tutti uguali davanti alla fame e alla morte. E nessuna legge, nessun esercito, nessun dio inventato dagli uomini potrà mai salvarci da questa sentenza: “Polvere eri e polvere ritornerai”. È la legge che nessuno può abrogare.

Anonimo ha detto...

A livella veni pi tutti, puru pi chiddi ca oggi si sentunu Ddiu supra la terra. Quannu scinni a morti, un’avi pietà mancu pi li santi: ti scippau l’arma e ti mischia ‘nta terra cu l’ossa di l’atri, senza mancu lassari traccia di chiddu ca ti cridevi di essiri.
Alla prossima Andrea...un piacere interagire con te. Uno dei pochi, purtroppo

fracatz ha detto...

Gianluì, grazie per tutto l'impegno che metti nel rivitallizzare questo blogghe ed il partito degli under 70.000, ma come vedi il bobbolo è preso da altri pensieri. Anche la Silvana è scomparsa, credo che ormai bisognerà solo aspettare il grande botto

Anonimo ha detto...

Eh, lo so, il bobbolo è sempre preso da altro, soprattutto quando c’è da guardarsi dentro. Ma tranquillo, il grande botto arriverà, perché la storia non perdona i popoli che si addormentano. E quando accadrà, anche quelli che oggi ridono torneranno a cercare parole e verità… peccato solo che, per allora, forse sarà rimasto poco da salvare. Intanto noi continuiamo a scrivere, ché almeno lasciamo un segno per chi verrà dopo il botto.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Già, la legge come alibi. È sempre stato così Andrea. Ci raccontano che “la legge è uguale per tutti”, ma poi scopri che chi la conosce può usarla come un’arma o come un lasciapassare. Cavallari studiava giurisprudenza e alla fine l’ha capita meglio di tutti noi: la legge è come un coltello, taglia dalla parte di chi la sa impugnare. E noi restiamo qui a dire “era un suo diritto” come se fosse normale che uno condannato a 11 anni possa brindare alla sua laurea e sparire. Ma tranquilli, l’importante è che abbiamo rispettato il comma giusto.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Ed è sempre così. Qui in Italia basta una laurea in giurisprudenza per capire subito come funziona il gioco: c’è chi la usa per difendere i deboli e chi, come Cavallari, la usa per scappare da una condanna a 11 anni, o come quella donna dei piccioni che terrorizzava un intero quartiere sapendo che nessuno avrebbe potuto sfrattarla facilmente. Poi ci sono gli avvocati che difendono i politici corrotti, gli imprenditori che falliscono lasciando centinaia di famiglie senza stipendio ma si salvano grazie a qualche cavillo, o i professionisti che sfrattano vecchi e famiglie con bambini, sempre col sorriso e la legge dalla loro parte. E alla fine ti chiedi: ma questa giustizia a chi serve davvero? Forse aveva ragione chi diceva che qui la legge è come una ragnatela: intrappola solo gli insetti piccoli, mentre i ragni grossi ci camminano sopra e non si impigliano mai.

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Ma la legge più feroce è quella che ti dice di denunciare...solo che mancano le prove... quando poi scappa il morto il caso è chiuso e la coscienza lavata.

La legge che ti dice che se viene il ladro in casa tua non dovevi sparare ma farti ammazzare.

La legge dice che ..

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Quello che ho sempre pensato: ci vogliono in guerra perenne, uno contro l’altro, così loro comandano tranquilli e intanto si distraggono le masse. Nessuno ha mai detto che chi delinque deve restare libero, anzi, per me dovrebbero buttare via le chiavi senza rimorsi. Ma questo non deve diventare il motivo per farci scannare tra poveri cristi, mentre loro restano lì a pontificare leggi che non vivranno mai sulla loro pelle. Gli obiettivi devono essere chiari: loro ci vogliono divisi, spaventati e obbedienti. E noi, a litigare per la briciola che cade dal loro tavolo.
G

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

A pensare che io e Fracatz ci stiamo dannando ogni giorno per far partorire questo blog, parola su parola, riflessione su riflessione, e questi dal carcere, con un telefono sotto il materasso, sono più visti di noi. Vanno in trend, fanno like, diventano virali, mentre noi qui ci scervelliamo per dire una verità che nessuno vuole ascoltare. Ma sai qual è la verità più amara? È che in questo paese funziona così: più sporco hai addosso, più ascolti hai. Più violenza mostri, più attenzione ricevi. Ed è scritto: “Guai a voi che chiamate bene il male e male il bene.” Perché qui siamo arrivati a questo: i carcerati di massima sicurezza diventano influencer e i profeti finiscono zittiti nel deserto.
G

Andrea ha detto...
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Anonimo ha detto...

Ahahah grandissima quella del flagello con la destra, mi hai fatto piegare! Però dai, spezzo una lancia in suo favore… lo vedo anche commentare scultori siriani e statue di divinità antiche. Un uomo completo: riesce a passare dalle tette alle teste scolpite senza nemmeno chiudere il browser. Insomma, un vero esteta… apprezza tutto ciò che è arte, purché abbia curve da contemplare.
G

fracatz ha detto...

me ariccomanno ragazzi: dolore e bocca chiusa, che so' tutti meriti per l'aldilà. Nel paese dei caki, nun abboccate, nun pagate l'avvocato perchè il paraculo di turno vi ha fottuti, lui lo fa perchè è preparato e se vi ha fottuto è perchè risulta nullatenente agli occhi del fisco.
Ora va di moda incularvi quando pagate i bollettini postali e voi, per non fare la fila all'ufficio postale li pagate in queu chioschetti sgangherati che si appoggiano nei mercati e vi fanno lo sconto chiedendovi solo 1 euro, stateva accuort perchè oggi i bollettini gas, luce, acqua, so belli appetibili ed in 1 mese il gestore potrebbe sparire, opure restare li, tanto il chiosco è intestato al solito nullatenente