2005 Le case costano troppo, dall’ingresso dell’euro si sono triplicate anche qui in periferia, ed i giovani restano con i genitori, mintchia non si fanno più figli, anche il Papa è preoccupato per la immensa dispersione del seme
Progetto per la soluzione del problema casa a costo zero per i vari enti pubblici, ma ovviamente senza alcun ritorno per chi amministra e meno guadagno per i proprietari terrieri ora favoriti dal piano regolatore
Dopo 20 anni di residenza, anche non continuativi nello stesso Comune, si acquisisce il diritto di acquistare la prima casa in quel Comune. Ed a tale scopo ci si pone in lista all'ultimo posto degli aventi diritto.
I Comuni potranno rilasciare regolare licenza edilizia solo a quei costruttori che riserveranno il 50% dei metricubi da edificare agli aventi diritto all’acquisto della prima casa a costo sociale prestabilito dal Comune di anno in anno (orientativamente per il 2005 sui 1000 euro al metroquadro che con un mutuo di 30 anni consente di pagare meno di un affitto sociale) .
I costruttori potranno vendere l’altro 50% edificato anche in zone diverse del Comune a prezzi di mercato, soltanto dopo aver ceduto la parte costruita a costo sociale al Comune che la paga al prezzo concordato con i soldi presi da un fondo sociale che fornirà poi i mutui agevolati agli acquirenti bisognosi.
Le tipologie di appartamenti da vendere a costo sociale devono essere di 30 (per singles), 60 (coppie), 90 (famiglie) metri quadri più posto macchina scoperto e gli edifici devono avere le caratteristiche minime di abitabilità.
Gli appartamenti così acquistati potranno poi essere rivenduti negli anni futuri solo al fondo istituito dal Comune ed al prezzo sociale stabilito anno per anno dal Comune.
Nessun commento:
Posta un commento