25 lug 2019

La prima nun conta

Ultimamente stò un po' riconsiderando il fatto della mia cremazione. Non vorrei che fosse considerata una cosa insolita, fuori dal normale, in un paese dove si riaprono tombe e si fanno esami del dna alle ossa che vi si trovano anche dopo 200 anni dalla morte del loro proprietario. Non vorrei che la gente pensasse che mi sia fatto cremare per evitare futuri controlli sui miei miseri resti nella ricerca del solito responsabile di efferati delitti rimasti impuniti, ecco, non lo so, non ho più le mie certezze di onesto contribuente, anche se mi viene voglia di invitarvi tutti nei miei giardini, qui, a Versailles. Che tempi, che scontri con gli anarchici, che allora sì che avevano la loro ragione di esistere, di cercare la eliminazione di NOI dispotici tiranni dal sangue blu, ma oggi cosa vuoi mette nel mirino, quei quattro soldi promessi al sirio per una piccola delibera o gli spiccioletti di una commissione, un pezzo di pane, in cambio della conclusione di un buon affare? E poi non si può mica ostentare l'anarchia come forma di governo di una nazione democratica nel contesto occidentale, non ci sono più tiranni dal sangue blu da ammazzare ed allora vai a mettere la bombetta nella centralina ferroviaria, provocando ritardi di quattro e più ore a quei poracci che tornavano in terronia per le ferie. 
Ha ragione giggino
Eh no e', la prima non conta, non vale, specie se sempre cara mi fu quella siepe che da tutti l'antri cazzi il guardo esclude. Non vale, ero grande, imbranato, pazienza mi fosse capitata da adolescente. Che poi va a capi' 'sto fatto che le due cose debbano d'appartene' a due esseri diversi, va a capi'. Eppure se la natura così volle c'avrà avuto di sicuro le sue brave ragioni, magari con le due cose presenti nella stessa persona le criature venivano su tutte egoiste, irrispettose del prossimo ed irriverenti pur non appartenendo alle classi intellettuali o facoltose e così fu deciso di separare gli apparati  ed affidarli singolarmente per riavvicinare gli esseri umani costringendoli alla lusinga ed alla dura sopportazione di se stessi e degli altri per una felice convivenza. E con oggi abbiamo consumato tutte le risorse che la natura ci aveva maturato per tutto l'anno e quindi da domani dovremo consumare a debito sui prossimi anni, un po' come er famoso debito pubblico degli italiani, così ho sentito dalla TV e mi pare strano che coloro che consumano alla grande e poi predicano l'accoglienza a gente, come gli zingari da un figlio all'anno non capiscano che siamo già troppi su questa palla di merda e specialmente Voi, miei affezionati lettori, mi arriccommanno, state lontani da bibbiano che lì, senza sapé né lègge e né scrive, come ve girate ve lo ritrovate come minimo in mano.

chi più mostra, più vende

4 commenti:

Sara ha detto...

Uno vale uno, ma non sempre, voi di sangue blu lo sapete.

pasqualedimario ha detto...

a Frà le elites ce stanno ma concettualmente non te le giustifica più nessuno. é il sogno fatto uomo quello de potè annà ar parlamento anche se non conti una beata. l'idea ha sfonnato. adesso vorranno fa sistole e fistole ma indietro non si torna come disse uno da noi che se circondò de masso-fisio terapeuti. e il bello che non ce ne aveva bisogno

CirINCIAMPAI ha detto...

Fra, mi dispiace, proprio non ti fanno pigliare pace!!!
Siamo troppi è sicuro, ma il punto è che siamo stronzi.

Come diceva mia nonna
" 'O megli'o megliu vuless'appicatu"

fracatz ha detto...

D'estate si scrivono cose leggere, rinfrescanti e si preferiscono i cocomeri alle mele