30 apr 2020

crà, crà, crà, crà

Bei tempi quelli dell'aviaria, ricordo le raccomandazioni e la procedura da eseguire in caso di un incontro con un uccello morto, uccelli sempre di grossa stazza purtroppo, perché con i vari decreti e divieti di sparare sono gli unici sopravvissuti dopo essersi mangiati tutti gli altri volatili di dimensioni ridotte, insomma da ragazzo difficilmente mi capitava di vedere piccioni, tortore, cornacchie, corvi, pappagalli ed i gabbiani erano rari persino al mare. Poi grazie alle discariche, al consumismo, ai divieti di sparare sempre in aumento, cominciarono a sparire i cardellini che mi incantavano con i loro canti festosi mentre in primavera si rincorrevano dalle punte di un cespuglio all'altro, i fringuelli, i verdoni e persino i passerotti, guadagnavano terreno i merli, ma per poco, anche loro oggi spariti e sostituiti dai velocissimi storni.
Bisognava telefonare e segnalare ".. presto , venite c'è un uccellone morto.." e loro venivano e provvedevano con i vari attrezzi a ripulire la zona, ricordo che misero persino un gruppo di psicologhi di supporto per tutte le donne che si ostinavano a segnalare la dipartita di qualche uccello a cui si erano particolarmente affezionate.
Corvi e virus saranno il giusto futuro: 
crà, crà, crà, non era un corvo, ma una cornacchia grigia bella cicciotta che razzolava tra le macchine parcheggiate senza alcun timore di passare a 30 cm dai miei piedi che ero fuori macchina con la mascherina in attesa che la consorte facesse la spesa e tornasse col carrello e mentre aspettavo prendevo appunti sul solito pezzo di carta che noi poeti teniamo sempre in tasca per fissare l'ispirazione quando si presenta...
- "che fai, stai a pijà a targa da maghinaaa?" me fa il solito ragazzo che tornava ansimante al furgone bianco in doppia fila dopo aver fatto la  veloce consegna     
- " ma no, stai tranquillo, stò solo scrivendo il post settimanale per blogger, non so un segnalatore di targhe"
- "beati a voi che nun c'avete un cazzo da fà, ma guarda che tanto si me segnali so cazzi tui è, stai in campana"
- Sì, sì, stò sempre in campana  

6 commenti:

stefanover ha detto...

vero, le cornacchie sono uccelli predatori, a Milano anni fa, un genio le aveva importate dalla ex Cecoslovacchia, per (bontà sua) limitare il numero dei piccioni…. fatto stà che adesso a Milano è pieno di cornacchie e piccioni… ma sono spariti, passeri, merli e rondini…. quando ci si sostituisce alla natura si peggiorano le cose quasi sempre...

UnUomo.InCammino ha detto...

Scopersi che i passeri appartengono allo stesso ordine al quale appartengono cornacchie, corvi, ghiandaie, etc. ovveri ai passeriformi.

Paolincik ha detto...

Buonasera;
scusate ma non avete menzionato la passera comune...

Il Vetraio ha detto...

"Agli uccelli occorre dare il cambio, di tanto in tanto" (citaz. la mia vicina di cada ottantanovenne)

Farfalla Legger@ ha detto...

Non ho capito il discorso delle donne. Che ha un doppio senso? 😂😂😂

fracatz ha detto...

le donne son molto piu' sensibili di quei buzzurri ignoranti degli uomini