Lì dentro ci sono 3 orologi, uno di mio padre, uno di mio suocero ed il terzo del padre di mio suocero. Orologi perfettamente funzionanti perché una volta erano oggetti che duravano una vita ed erano facilmente riparabili in caso di guasti. Ogni tanto li prendo, li ricarico per farli funzionare e mantenerli vivi, immaginando nella mente l'atto dei rispettivi proprietari nel farlo, anche se il più vecchio appartenne nell'800 ad una persona che ho potuto conoscere solo in fotografia, una persona molto dinamica credo, in quanto come mestiere faceva il macchinista dei treni e l'orologio dietro è marcato FS e riporta un numero di matricola a sei cifre, probabilmente la matricola della persona a cui era stato donato per esser certi di arrivare sempre in orario nelle varie stazioni giornaliere. Dei miei orologi invece non c'è traccia alcuna, nemmeno quello che mi regalarono alla prima comunione. L'unico di un certo valore lo regalai al mio figliolo quando me ne andai in pensione, a me non serviva più, di certo non era adatto alle mie future frequentazioni e tutt'oggi porto orologetti cinesi da 5 euro dai numeri molto grandi e le lancette ben visibili da poter esser consultati senza l'ausilio degli occhiali e di certo non posso metterne nessuno nella teca per continuare la tradizione, tanto ormai siamo nella società dei consumi e di orologi nell'arco di una vita se ne usano a iosa, peccato per quello della prima comunione, un vero peccato, era un Avia sempre a carica manuale che mi andò smarrito o, meglio, rubato, nei tanti traslochi fatti nei primi anni di matrimonio.
10 commenti:
Bellissimi!
Io ho ritrovato quello di miopapà ,purtroppo non più funzionante,devo trovare un bravo orologiaio...
Anche mio papà mi regalò un paio di cipolloni. Attanagliato da estremo pragmatismo, visto l'inutiluzzo, passati alcuni anni nel cassetto, li restituii.
Almeno egli li usa ancora, di tanto in tanto.
Un tempo era uso regalare un orologio compiuta la maggiore età, credo di averne visti girare per casa alcuni, prima che passasse l'antiquario a recuperarli, oggi tolto un blando valore affettivo non saprei che farmene.
Per esperienza so che certe malinconie poco coinvolgono i giovani ed è meglio monetizzarle prima che il tempo le renda inutili.
Mio padre aveva un bell'orologio, gliel'avevo regalato io. Spero che al di là del momento, abbia continuato ad appeezzarlo.
Apprezzarlo!
Gli orologi.
Disperati tentativi di dare una dimensione ed una misura al nostro bene più prezioso: il tempo.
Il legame agli oggetti e alla loro simbologia mi è sempre stato contestato.
"Le cose sono cose" dicevano.
E invece no.
E io oggi ho desiderato per la prima volta nella mia vita di andarmene presto.
Mi sono rotto i coglioni.
Con o senza orologio.
A Fracà, nun daje un caxxo e portateli cun te.
Damme retta.
oh li mortè !!
vetrà, capisco er vairus, le delusioni, er casino climatico, la carenza de alacri vaginette, ma la esperantia? Me aŕiccomanno allora, nun te abbatte, tieni sempre viva la esperantia e poi sarà quel che sarà
Personalmente conservo l'orologio di mio suocero. Era una persona speciale e purtroppo ci ha lasciato presto. Quando osservo l'orologio, mi sembra di rivederlo mentre lo caricava o lo riponeva con delicatezza. Gli oggetti spesso hanno il potere di farci rivivere momenti felici.
Anch'io conservo tanti ricordi cari, che furono di mio padre e dei miei nonni... chissà che fine faranno in futuro..meglio non pensarci altrimenti mi prende la tristezza. I giovani vogliono cose nuove, magari comprate all'Ikea, figurati se apprezzano le cianfrusaglie antiche.
Buon domenica :-)
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