Chiaramente la cosa non è di alcun interesse, ora ci son le bollette ed il bobbolo ha tutte altre preoccupazioni, magari qualcuno chiederà al municipio di effettuare una gara per rimpiazzare tutte le palme a spese della collettività. Peccato che ero andato con il bus per accompagnare la consorte in un suo giretto di shopping compulsivo, altrimenti avrei potuto annaffiare con le bottiglie che tengo sempre nel portapacchi della mia automobile. Pazienza, non ci sono più soldi da buttare per farsi gloriosi con il culo degli altri e quei bei vasi rivestiti in metallo diventeranno di aiuto ai raccoglitori della spazzatura.
Io, invece, ho approfittato di questo clima primaverile per farmi una bella talea di rose i cui futuri fiori saranno omaggio di tutte le mie affezionate lettrici passate, presenti e future, una cosa che non avevo mai fatto quando beltà splendea e salivamo il limitare delle nostre belle e spensierate gioventù.
Ora dovrò cercare un posto non troppo nascosto, nè troppo accessibile, perché le piante di rose hanno le spine e con questa gioventù così sbadata, disattenta e che si compra gli auricolari con microfono proprio per aver le mani libere e poterle gesticolare a mò di scaccia mosche come se tutti dovessero in futuro mangiare con le chiacchiere, non vorrei far male a nessuno.
Ho scoperto che questo pensiero, questa ricerca così premurosa, mi aiuta molto la notte a prender sonno
6 commenti:
Annaffiale! Mi sembra in buone condizioni, in ogni caso c'è sempre il mio tutorial.
Io avrei lasciato meno foglie ma è solo il mio parere:-)
ma dai, le foglie appartengono al rametto germogliato dallo zeppo con gemma preso dalla vecchia pianta che ormai è radicato e vive di vita propria. Tutte cose ben spiegate nel manuale di Sara
I comuni a volte fano scelte buone ma poi come in questo caso vengono abbandonate al loro destino. Da questo post traspare la tua sensibilità.
Mi è capitato un paio di settimane fa, non pioveva da un mese. Sono entrata in una farmacia e, al momento di pagare, ho detto alla farmacista che le due piante ai lati dell’ingresso urlavano “Acqua, ho sete!”. Ha fatto una faccia contrita e ha risposto che avrebbe provveduto. Non so se poi l’abbia fatto, ma ho pensato che se tutti quelli che fossero entrati avessero fatto notare la stessa cosa le possibilità sarebbero state due: o avrebbe evitato di mettere vasi in futuro o avrebbe provveduto ad annaffiare per evitare la rottura di scatole di chi faceva notare la sete delle povere piante. Passo successivo che adotterò? Entrare e far sapere che avrei acquistato volentieri nel negozio, ma la mancanza di sensibilità nei confronti delle piante mi fa supporre che ne avrebbero altrettanta per me, quindi vado a servirmi altrove. Sì, questa mi piace, la prossima estate la adotterò senz’altro.
la sciatteria italica non conosce freni, sospetto che perfino i tuoi caporioni non riuscirebbero ad arginarla
Posta un commento