Per fortuna che presto arriverà la santa Pasqua e si sa che con essa ogni poeta abbusca e questa è cosa buona per NOI che poeti lo nascemmo. Che bello il mestiere di poeta, mettere in rima lo scorrere della vita, le bellezze della natura nonostante il calo dei vari mestieri tipo gli arrotini, adesso son spariti pure i vetrai, visto che tutte le finestre vengono fatte all'estero, se si dovesse rompere il vetro di qualche vecchia finestra a vetro unico, quello che si reggeva con lo stucco nel telaio di legno, son cazzi trovare qualcuno che lo sostituisca in una metropoli, figuriamoci poi in campagna. Tutto ciò non interessa i gabbiani che continuano nei loro voli maestosi nell'alto dei cieli delle metropoli, che cazzo si voleranno poi, quando la mattina vanno tutti a mangiare nelle discariche fuori porta e che nemmeno sanno come è fatto un pesce da catturare sott'acqua, eh sì, perché loro sono palmati e porelli non possono mica fermarsi sugli alberi o sui fili elettrici, loro si posano solo su superfici piatte e nidificano sui tetti, sui vecchi tetti delle metropoli e con i loro pargoletti si divertono a picchiettare sui vetri delle vecchie finestrelle degli abbaini.
Chissà quanti milioni d'anni ci vorranno perché i gabbiani possano avere delle zampette come tutti gli altri uccelli e possano nidificare sugli alberi senza più rompere il cazzo con i loro ululati all'alba a chi ha la camera da letto sotto il tetto.