8 giu 2023

Le caramelle del Trianon

Il Trianon era una sala cinematografica di terza categoria, una cosa inconcepibile al giorno d'oggi, si sa, abbiamo lottato e conquistato tanti privilegi. Era un'ampia sala con sedili pieghevoli in legno, però aveva il tetto scorrevole e d'estate, calata la notte, scorreva il soffitto e con un occhio si potevano vedere le stelle mentre con l'altro si guardava il film.
Era il pidocchietto del quartiere della mia adolescenza tra l'appia e la tuscolana, costava qualcosina in più della sala parrocchiale, però proiettava film di tutti i generi e poi superata la fanciullezza era disdicevole andare ancora nella sala parrocchiale. Mamma Lavinia, il signore l'abbia in gloria, continuava imperterrita nella sua decisione di non comprare la televisione, nonostante i racconti strabilianti delle sue amiche, perchè era convinta che ci avrebbe distratti dallo studio e lei ci teneva a farci studiare e si sacrificava. Così una volta a settimana con i miei risparmi mi concedevo il pidocchietto, a volte persino da solo perché agli altri del gruppo magari non interessava il film oppure erano impegnati in altre cose astruse.
Al pidocchietto si accedeva con 80 lire di biglietto e se volevi potevi prendere 2 caramelle come resto delle solite 100 lire che uno passava alla cassiera. Le caramelle così costose, però, erano particolari, infatti potevano contenere un bigliettino per un ingresso omaggio: una piccola riffetta di fidelizzazione, insomma. 
Potrà sembrare strano, incredibile, ma in genere nelle mie due caramelle di resto trovavo sempre uno o addirittura due biglietti, tanto che perdurando la cosa, evitavo di parlarne con gli amici, vista l'età della cassiera che oggi sarebbe da tutti accettata come gran milfona mentre allora passati gli anta era già fuori mercato.
Quelle caramelle me le porto sempre nel cuore e mi ritornano in bocca ogni volta che mi prendo il piacere di una passeggiata per le vie del quartiere della mia giovinezza e passo lì davanti al glorioso trianon, oggi trasformato in multisala, scherzando allegramente con la mia cassiera con la quale allora non riuscivo ad andare oltre i soliti formali saluti di cliente settimanale imbranato.  


Il solito pensierino per i cultori ed aridi amanti delle scienze matematiche 

7 commenti:

kermitilrospo ha detto...

Ho apprezzato molto il romantico ricordo del tempo che fu... ...ma anche il gioco matematico non era niente male 😁🐄

fracatz ha detto...

apprezzatore

UnUomo.InCammino ha detto...

Ahh, la cassiera era una bella milfona: beh, capisco, contribuiva alla piacevolezza del Trianon. A mio avviso le milfone (belle è implicito, visto il significato dell'acronimo inglese) sono e furono apprezzate da SEMPRE. Qualcuno vuole negare i pensieri sozzissimi di vari scolari (post)adolescenti adolescenti su certe belle insegnanti, assai "esperte" nel loro immaginario?!

La mamma che decise di non acquistare il televisore (la scatola inquina-menti, come la chiamavo qualche tempo fa) era avanti anni luce!
W Lavinia!

MaratonetaGiò ha detto...

Anche a Genova, ogni quartiere aveva il suo cinema. Erano comodi e si poteva visionare i film proiettati in centro pagando il biglietto ridotto.
Il tuo racconto è carico di nostalgia di tempi lontani in cui ci accontentavamo anche di poco. Per me, niente caramelle sai i genovesi sono: parsimoniosi!

Filippo ha detto...

E così ti sei fatto una cultura cinematografica mentre i tuoi amici facevano cose “astruse”, magari impiccavano qualche lucertola o giù di lì. Io il cinema l’ho scoperto dopo i vent’anni, è per questo, forse, che non riesco a decostruirlo, mi faccio sempre trascinare da suoni e immagini, è un mezzo troppo potente.

Sara ha detto...

Negli archivi ci sono molte memorie del cinema di un tempo, anche nei mattinali della Questura.Negli anni 50 se un manifesto ritraeva due che si baciano, lo sequestravano.

allegropessimista ha detto...

Bello questo ricordo