6 mar 2025

Farfalla marzolina


Giornata marzolina ed io, adolescente ero in visita dai miei nonni in campagna


Farfalla che aleggi in un giorno di marzo
e sbattuta dal vento rasenti la terra,
che pena tua vita in sì dolce paesaggio,
che balzi i tuoi voli
Sgomenta! Non vedi che nuda è la terra
ed avara de' splendidi fiori?
Eppur non rimpiangi tua vita,
lotti felice col vento, ignara de' splendidi giorni
che  pur tue sorelle vivranno,
più in alto dei fiori del pesco,
che fuggi, infelice, sbattuta dal vento,
lambita da un passero in volo.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Fracatz,
Ho letto con attenzione il tuo ultimo post e non posso fare a meno di apprezzare la tua capacità di prendere la politica e la società di petto, incastrando i nostri sogni di cambiamento in un paesaggio tanto arido quanto ironico. La tua farfalla marzolina, che danzando nel vento sembra sfuggire alla sua stessa esistenza, mi ha fatto riflettere sull’ambiguità delle nostre aspirazioni: voliamo verso ideali altissimi, ma finiamo spesso intrappolati nelle forze che ci sovrastano, senza nemmeno accorgercene.
Ma c'è qualcosa di più in questa visione, qualcosa che tocca la nostra natura umana più profonda. Forse siamo tutti un po' come quella farfalla, cercando di trovare un senso in un mondo che sembra non offrire mai abbastanza sostegno, mentre noi continuiamo a sperare che, nonostante tutto, il nostro volo possa portare a qualcosa di meglio. Non possiamo ignorare che, in fondo, la lotta è la nostra essenza, e forse è proprio questa continua sfida contro il vento a rendere ogni nostro gesto, ogni nostro pensiero, così tremendamente umano.
Le nostre società si presentano come campi di battaglia dove le idee non si mescolano mai completamente con la realtà. La primavera, che tanto attesa, sembra sempre rimandata, e la nostra ricerca di fiori splendenti spesso finisce per essere tradita dalla scarsità che incontriamo. Eppure, non ci arrendiamo mai, nonostante la consapevolezza che la bellezza tanto desiderata è qualcosa di quasi illusorio, che sfugge quando meno te lo aspetti.
Forse siamo tutti intrappolati in questa lotta senza fine, sospesi tra ciò che speriamo e ciò che otteniamo, in un mondo che ci sbatte tra le sue forze naturali come un passero che si lancia contro la brezza. Eppure, proprio nella consapevolezza di questa lotta, potrebbe esserci una forma di felicità, una felicità che nasce dall'incomprensibile gioia di volare, di lottare per qualcosa che, purtroppo, non potremmo mai davvero possedere.
Forse non possiamo più pretendere di avere un futuro perfetto, ma possiamo imparare ad apprezzare ogni istante di resistenza, ogni piccolo battito d'ali che, nonostante tutto, ci spinge avanti.
Con il vento sempre in faccia,
Un pensiero libero.

Franco Battaglia ha detto...

Caro Fracatz, aspetiamo un passero bombardiero in volo radente a ricacciarci in gola tutti i progetti estivi.
Aleggiamo da un centro commerciale all'altro fino a che ci diranno di rimanere a casa. Sempre sia ancora in piedi.

Farfalla Legger@ ha detto...

Vuoi dire che il passero se la magna? Aiutoooo 🤣💚👋

Anonimo ha detto...

Mi hai fatto sorridere. SL

Anonimo ha detto...

Perdon🙂 PL

fracatz ha detto...

tranquilla, grazie agli animalisti che ignorano che le bestie grosse se magneno quelle piccole, oggi ci avemo solo gabbiani, cornacchie, corvi, pappagalli verdi e smerdaioli piccioni.
Gli umani non possono sparare e così addio ai cardellini, verdoni, canarini, fringuelli ed addirittura ai passeri che una volta necessitavano del grano avvelenato dei contadini per esser tenuti sotto controllo

Anonimo ha detto...

Risposta PL
Mi sembra che tu stia attribuendo troppo valore al concetto di lotta come qualcosa di innato nella natura umana. Sì, è vero che la vita comporta sfide, ma non è questa la misura di una vita ben vissuta. Se siamo sempre condannati a lottare contro il vento, non si finisce per cadere nella trappola di una miseria permanente? Le società, come le idee, non sono e non devono essere campi di battaglia. Non possiamo più permetterci di esaltare la sofferenza come qualcosa che ci definisce, perché finiremmo per normalizzare l'incapacità di progredire, di costruire qualcosa di concreto, di umano. La lotta perpetua non è un atto di eroismo, ma una prigione psicologica che non ci permette di crescere. La bellezza, nonostante le difficoltà, esiste, e non possiamo rimanere rassegnati all'idea che il nostro sforzo sia sempre destinato a fallire. C'è un valore, più che nell'ideale del volo incerto della farfalla, nel mettere radici e nella ricerca di un equilibrio duraturo. La speranza non è una condanna a inseguire chimere, ma è la capacità di costruire un futuro che non ci lasci sempre con il fiato corto.

Anonimo ha detto...

Se davvero pensiamo che la lotta sia una prigione psicologica, allora rischiamo di perdere l'unico stimolo che ci spinge ad andare avanti. La bellezza e la speranza non sono un'alternativa alla sofferenza, ma ne sono il contrappunto. A volte, nella vita, è proprio l'atto di lottare per qualcosa che ci fa comprendere il suo vero valore. Quando rinunciamo a vedere il senso della lotta, finiamo per vivere una vita che non è più nostra, ma quella che ci viene imposta dalla società, una vita vuota e senza significato. La radice del nostro essere non si trova nella tranquillità, ma nell'incertezza, nell'impossibilità di riuscire mai del tutto, eppure continuare a provare. Questo è l'unico modo per forgiarci, non solo come individui, ma come esseri umani in un mondo che, purtroppo, non offre garanzie. Se non siamo capaci di accettare la lotta, non saremo mai in grado di apprezzare la bellezza che nasce dal superamento di essa. La vera bellezza si trova nel caos, nel disordine che precede la creazione. Quindi, forse, la farfalla non sta danzando invano: sta vivendo.
PL

Farfalla Legger@ ha detto...

A meno male! Altrimenti povera mia 🤣🤣🤣 abbraccio siempre 💚👋

Anonimo ha detto...

Che saggio ragionamento, Fracatz! Giustissimo, chi non ha mai pensato che il nostro problema principale sia la scarsa disponibilità di passeri, piuttosto che il futuro delle terre rare o chissà cos'altro. D'altronde, si sa, in un mondo dove il grano diventa il bene più prezioso, è evidente che la geopolitica non si muove più per risorse strategiche o questioni economiche, ma esclusivamente per assicurarsi una scorta infinita di cibo per uccellini. Forse la guerra in Ucraina, sotto sotto, non è che un complotto segreto dei passeri per tornare a dominare il mondo, rubando il grano che tanto amano, mentre noi umani, poveri ignoranti, non facciamo altro che seguirli come sempre, senza accorgerci di nulla. Del resto, se non proteggiamo i passeri, chi lo farà? 😆
PL