11 nov 2021

Zitti zitti, quatti quatti

Anche quest'anno, zitti zitti, quatti quatti, semo arivati a Novembre, er mese dei morti alla faccia dei cojoncelli che pur de fa caciara se fanno convince a comprà le zucche gialle, sì, quelle rotonne, che qui da nojos, in thaja, nun le cortivava nessuno neanche quelli che piantavano quelle oblunghe per ricavarci i semi da trasformare, a Roma, in "bruscolini". Quante occasioni sportive si trasformavano in piacevoli opportunità per consumare bruscolini, arachidi, fusaje e poi cor tempo altre porcherie importate, tipo i pop corn caldi caldi appena spadellati.
Con Novembre arriva il freddo, anche se ufficialmente l'inverno inizia solo a Natale, però c'è sempre l'opportunità di S.Martino e della sua estate da festeggiare con un bicchier di vino nuovo, magari nella vecchia cantina di nonno in mezzo alle botti ed all'odor dei tini e poi con la mente viaggiare a ritroso in mezzo a loro, i nostri cari defunti. Quando morì mamma, ricordo che ogni anno che passava, a luglio, pensavo è passato un anno e poi ne son passati due e così via finché la mente si manteneva sveglia ed era facile ricordare. Oggi invece debbo concentrarmi e fare i calcoli ed a novembre è d'obbligo, ce lo hanno insegnato loro, i nostri morti, quando ancora si usava riconoscersi in una razza, una nazione con i suoi usi e costumi, le sue bojate. Così mi rendo conto che ne son passati più di 13 di anni e con lei, nello stesso anno, se ne andarono pure una sua sorella ed un suo fratello un po' più giovani che mi corre l'obbligo di ricordare così come da loro imparato. Nel frattempo ho vangato il terreno dove a dicembre pianterò le fave, le devo piantare tardi perché col clima attuale, una gelata a febbraio o marzo me le butterebbe tutte a terra così ho dovuto adattarmi al nuovo clima per coltivare all'aperto, senza alcuna serra e poter godere a maggio di qualche picnic con fave, pecorino e vino solo tra parenti stretti senza greenpasse . 

6 commenti:

Filippo ha detto...

Al massimo se nun te riescono le fave puoi sempre acquistare quelle cilene.

fracatz ha detto...

le fave vanno colte e mangiate, dopo 2 ore cambiano di sapore e van bene per i cavalli o per la minestra

Sara ha detto...

Non mi piacciono le fave,però vederne qualche filare mette allegria perchė lo associo ai pic nic.

Il Vetraio ha detto...

Mai, mai, mai assaggiata una fava in vita mia.
Però le brustoline (così i bruscolini in venetica repubblica) quelle sì.
Specialmente dopo una cena robusta a base di stinco di maiale, lambrusco e vulva.
Oooops...!

pasqualedimario ha detto...

a Frà la nostalgia canaglia per un passato che nun c'è più salvo che per le fave confrigge con il modernismo pandemico del cambià paggina.
adesso con il metaverso te ritrovi la verità più vvera de quando l'hai vissuta.
ma le du' ore della fava fresca se le sognano.
libberamus

per urgenze rispondo pure su kik all'omonimo accaunt

paccandrea ha detto...

Novembre è il mese con la R per cui tutti i lavori campestri sono ben fatti è il mese delle zucche come mi dici te e se sono vuote ne abbiamo tantissime in politica per cui è inutile andare a comprare dai cinesi
Le fave sono cose pianigiani per me Montanaro si seccano le castagne si mangiano i ballotti e le caldarroste
a febbraio si vanga