28 ago 2025

Uomini, arriva il nostro giorno sacro

 La "Giornata internazionale dell'uomo" zitta zitta, piano piano, sta arrivando grazie proprio ad una femmina che, generosamente, ignorando i rischi della sua ossessione si sta battendo per attuarla e realizzarla prima del 19 di novembre di quale anno ancora non si sa perché la sua idea è nettamente in contrasto con tutte le altre dei suoi colleghi di lavoro uomini e donne.

Strano, perché girando in rete si scopre che tale giornata fu già istituita nel 1991 e rilanciata nel 1999, ma sembra oscurata e boicottata in certe nazioni più acculturate, anche se le statistiche sui morti per lavoro invece son sempre sbandierate ai quattro venti con tanto di risoluzioni acculturate per poterle un giorno azzerare. Mi dispiace che i morti sul lavoro vengono posti all'ultimo posto sul manifesto di questa brava ragazza, forse se li avesse messi al primo ed unico non potevano avere argomenti per boicottarla, che sia stato fatto di proposito?

Bah, chi lo sa, portate pazienza e poi, chi vivrà vedrà e se avrà da esserci ci sarà, d'altronde non tutti gli uomini ammazzano le donne, non tutti i maschi son misogini, anche se alcuni, i malvagi, riescono a camuffarsi penetrandole prima nel cervello, ma a volte trovano il giusto pane per i loro affilati denti.


regà, dateve da fa, arimettete un po' de pepe nella vostra relazione, aoh, stamo ner 2025 èèh


11 commenti:

UnUomo.InCammino ha detto...

Nell'articolo di Leggo appare l'agghicciante carrellata di sinistra stupidenzia, AVS, donne del PD ANPI e altri mentecatti che subiamo da decenni e loro strilla isteriche sulla ortodossia della plastica violata.
Sono gli stessi dementi che fanno entrare i ganbiani 26enni a frotte che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare, ad esempio stuprare le troie italiane/europee.a sequenze di due.

Anonimo ha detto...

UnUomo.InCammino27 agosto 2025 alle ore 21:25
Insomma, vi ostinate a guardare la parte vuota del bicchiere.
Contento voi...

Invece questa dev'essere la parte piena, vero?

Anonimo ha detto...

Piacere anonimo A,io sono anonimo B,ciao

Franco Battaglia ha detto...

Un'altra Giornata Inutile.

Anonimo ha detto...

Eh già, “inutile”. Strano: la Giornata della donna serve a ricordare le discriminazioni, la Giornata dell’uomo invece è ridicolizzata. Forse perché se si guardano i dati veri, suicidi, incidenti sul lavoro, aspettativa di vita, padri trattati come bancomat... il discorso rischia di incrinare un po’ la favoletta del patriarcato. Meglio far finta di niente, vero?
G

Andrea ha detto...

Proviamo coi numeri: il 75% dei suicidi in Italia riguarda uomini; la maggioranza dei senzatetto sono uomini; la mortalità per incidenti sul lavoro è in larga parte maschile. Ma sì, certo, inutile parlarne. Meglio continuare a fare finta che vada tutto bene.
L’International Men’s Day nasce per mettere in luce queste contraddizioni, non per distribuire medagliette di virilità. Parla di salute mentale, di modelli positivi, di stereotipi da smontare. Ma chiamarlo “inutile” fa comodo: evita la fatica di guardare in faccia una realtà che non si vuole vedere.
La verità è che se fosse la “Giornata internazionale del calzino spaiato” ci sarebbe più rispetto e meno sarcasmo. Invece, quando il tema è l’uomo e le sue fragilità, scatta il riflesso automatico: ridicolizzare. Ecco, se proprio c’è una cosa inutile, non è la giornata. È l’abitudine di liquidare con una scrollata di spalle ciò che non torna nei nostri schemi. (Più vostri schemi che miei...tutti uguali)

Anonimo ha detto...

Io vedo che c'è un errore di base ,un giorno celebrativo di morte è in un senso è nell'altro .
Non ho mai capito poi anche certi movimenti femministi e maschilisti,come se sia le une che gli altri rinnegassero la propria natura (avendo genitori di sesso opposto)grazie alla quale sono lì ma non per trarne forza reciprocamente ,quanto a insultarsi a vicenda per mostrare il proprio senso di superiorità rispetto all'altro /a,disconoscendo il valore è la validità di entrambi.
Le statistiche sono utili solo se raccogliendo dati si collabora tutti per fare fronte a certe problematiche e non come se stessimo a giocare una partita di calcio,assegnando il punto alla squadra maschile più che a quella femminile e viceversa.
Le lotte si combattono assieme perché si gioca sempre in Casa e la Casa è Vita .
A me pare che di numeri ne date davvero tutti se vi rapportate anche tra voi uomini così.

Anche per me queste giornate sono inutili e non perché muoiono più uomini sul posto di lavoro rispetto alle donne , perché vale lo stesso anche quando sti benedetti numeri sono riferiti a donne .Possibile che cadete sempre nelle stesse dinamiche aumentando un fenomeno di divisione che non risolve il problema ,anzi lo dilata.

Manca l'Amore ,ma questo è troppo banale per rifletterci,roba che vedi nei film direte ,io credo che di film uomini e donne ne stanno girando tanti fino a confondere i ruoli di educatori e poi ci stupiamo delle statistiche e di tanta violenza che non è solo una conseguenza e responsabilità a senso unico .

Andrea ha detto...



Hai ragione a sottolineare che le giornate celebrative rischiano di generare divisioni se vengono interpretate come gare tra uomini e donne. Il punto centrale, almeno per la Giornata internazionale dell’uomo, non è premiare “una squadra” piuttosto che l’altra, né accumulare numeri fine a se stessi: si tratta di mettere in luce fragilità, rischi e problematiche specifiche che colpiscono gli uomini, dai suicidi alla mortalità sul lavoro, alla salute mentale, senza sminuire l’importanza delle battaglie per le donne. Numeri e dati hanno senso solo se servono a costruire consapevolezza e azione condivisa, non come strumento di competizione o polemica. È vero, manca spesso l’amore, la comprensione reciproca, e in questo senso il tuo punto è sacrosanto: per cambiare davvero le cose serve collaborazione, rispetto e consapevolezza che, alla fine, siamo tutti nella stessa casa chiamata vita.
Ps: oggi ho la testa da un'altra parte. Chiudo altrimenti faccio danni.

Anonimo ha detto...

"È vero, manca spesso l’amore, la comprensione reciproca, e in questo senso il tuo punto è sacrosanto: per cambiare davvero le cose serve collaborazione, rispetto e consapevolezza che, alla fine, siamo tutti nella stessa casa chiamata vita".

Tranquillo nessun danno.
Il punto è, se vogliamo allargare il discorso,che il concetto di Casa con tutte le caratteristiche da te ben espressamente centrate, acquisisce già nel piccolo ,come in qualche blog,la nota :questa è casa mia e qui comando io .
Quindi la comprensione reciproca,la collaborazione ,il rispetto e la consapevolezza vanno come dire un po a farsi benedire ,e quindi la possibilità di poter cambiare le cose pure volendo.Non è che uno si esprime male o l'altro interpreta male, è che qualunque discorso viene visto come una sfida personale dove io ho torto e tu ragione e viceversa .Tutto con una fottuta corsa nel tempo e se tenti spiegazioni,non c'è nulla che tenga non c'è voglia di ascolto ,comprensione , riflessione,magari pure per un qualcosa che aveva lo stesso significato, ma detto con parole diverse.
Come possiamo risolvere le cose complesse se non riusciamo ad identificare quelle più banali?
Scusate per questo piccolo OT,ma se avete pazienza capirete il nesso .

allegropessimista ha detto...

Giornata inutile

UnUomo.InCammino ha detto...

Sì, Andrea, osservazioni precise.
Del resto non esiste nulla della realtà e dell'osservarla precisamente che faccia imbufalire i vari coglioni e cretine delle ideologie di plastica.
Già l'assimetria della giornata della donna è una cagata pazzesca, anche solo questo è così evidentemente stupido che non mi capacito come si possa, inoltre, volerla difendere senza-se-e-senza-ma.