8 nov 2018

Strategie e giustizia terrena

Questi giorni son tornati in auge i coniugi Olindo e Rosa che i media ci descrissero come mostri anni orsono per via della strage di Erba da loro confessata e per la quale entrambi si presero l'ergastolo mentre oggi alcuni dei suddetti media ce li descrivono solo come innocenti e sprovveduti, vittime della giustizia terrena, da sempre inadatta agli umani poco abbienti. 
Certo risulta difficile ora, almeno per me, dopo che me li hanno fatti catalogare come mostri, rivederne il giudizio e riconsiderarne la posizione, però con la lunga parentesi vissuta sotto queste stelle ho provato a farlo per via della loro strategia da morti di fame (i coniugi si autoincolparono per il grande amore che li spingeva a scagionare l'altro, infatti dalle intercettazioni emerge come Olindo decide di confessare sperando di ottenere benefici di pena e non l’ergastolo e di lasciare la moglie in libertà. Rosa però non ci sta: confessa per prima. Olindo prova allora a scagionare lei, sostenendo di aver fatto lui tutto da solo. Hanno confessato potendo vedere le foto della strage fornite da chi li interrogava e conoscendo man mano le dichiarazioni dell’altro). Strategia che, purtroppo per loro, li spedì per sempre al gabbio al contrario della famosa strategia da profescional suggerita dai principi del foro in cui ciascun coniuge incolpò l'altro creando dubbi nelle coscienze, tali da farli assolvere entrambi pur se uno di loro era sicuramente colpevole. 
Ora, a proposito di strategie, visto che si continua a morire ammazzati da alberi d'alto fusto o rami che si staccano dagli stessi, la migliore che ho sentito nei vari talk show passati dalla TV è stata quella di un tizio che ha aggiunto alla solita potatura ed analisi dell'apparato radicale annuali anche l'applicazione di sensori su tutti i rami e le pigne che trasmettano i dati dell'albero ad una centrale di pronto intervento ed ho capito il perché NOI del partito degli under 70.000 siamo così poco apprezzati dal nostro caro amato generoso immaginifico bobbolo, capirai, NOI risolvemmo 10 anni orsono il problema con una legge che obbligava i proprietari di alberi d'alto fusto a rimuoverli in un raggio di 15 metri dai bordi delle pubbliche strade. Lungo le strade si possono piantare solo oleandri, siepi ed altri alberelli che non vadano oltre i 4 mt di altezza.

 ecco uno del nostro partito che vi assicuro c'ha veramente 2 palle così

5 commenti:

fracatz ha detto...

Purtroppo per i mortidifame che non possono permettersi i profescional la giustizia terrena e' acerba, per questo NOI qui in convento li raccomandiamo alla giustizia divina

Unknown ha detto...

Fra, la definizione "strategia da morti di fame" calza a pennello.
Che siano stati loro o meno.


Così come mi fa riflettere Lorenzo che nel primo commento scrive "E' una cosa così stupida che è del tutto inverosimile" quando una delle poche cose di cui ho smesso di stupirmi è la stupidità umana.
Stupidità che nel loro caso potrebbe essere solo Zero voglia di combattere.
Del tipo Oddio mi hanno incastrato, tutti mi danno del mostro non so come uscirne, che vita di merda, anni di lavoro e sacrifici ed ora questo, non ho più voglia di combattere, sono stufo, ok ok, colpa mia, basta che mi lasciate in pace.

fracatz ha detto...

un caro saluto al carissimo Bill risorto sul webbe blogghettaro. In verità 'sto post è scaturito dalla rabbia che provo ogni volta che un cittadino crepa sotto un albero od un ramo e tutte le finte lacrime che poi versano i vari caporioni e le varie strategie che spiegano al bobbolo per evitare che ce ne siano poi delle altre in futuro, di morti, mortacci loro.
Togliere gli alberi dal bordo delle strade no, è troppo semplice e di poca spesa

fracatz ha detto...

All' immaginifico bobbolo thajaytano non resta allora che affidarsi al fato ed offrire sacrifici sulle piazze per ingraziarsi gli dei

pasqualedimario ha detto...

i giornalisti fanno scioperi apposta. per avere la libbertà de arcontarla come dice il padrone con tanto de morale della favola e ce fanno pure i dvd da venne in edicola co le figurine dei calciatori. come dice di mario, libbera editoria in libbero stato. e se c'è da fa na marchetta se fa col reggime de frat taz