Lasciando le parole benevolenti agli enti preposti allo scopo, perchè non apriamo una tavola rotonda aperta alle idee di tutti per vedere come affrontare il problema logistico creato dai migranti, che o di riffa o di raffa hanno da campà? Io parto dal principio che tutti debbono avere un attività lavorativa, anche se umile, perchè il lavoro da un senso all’inutilità della vita e la certezza di dover lavorare terrebbe senz’altro lontani dal nostro paese tanti poveri derelitti con tendenze delinquenziali.
Ecco la mia idea: aprire campi di lavoro dove portare coattivamente tutti coloro che vengono presi a questuare con strumenti musicali, con bambini piccoli in braccio o con cani ed altri animali, a importunare automobilisti ai semafori, etc.. Invece di poetizzare sui 6 o 7 contenitori della spazzatura che dovremmo avere nelle nostre misere cucine di due o tre mq o nei nostri angoli cottura (è così che i cervelloni fanno la raccolta differenziata, anzi una volta uno voleva mettere dei cassonetti ad apertura con tessera magnetica), si porta tutta la spazzatura nei campi di lavoro, la si fa scaricare su dei nastri trasportatori ai cui lati i lavoratori in tenuta ecologica (guanti e mascherina) effettuano la cernita, alla fine del turno, una bella doccia e si è pagati in base a quanto si è raccolto (la monnezza è ricchezza diceva mio nonno). Tanto oggi tale lavoro lo fanno per le strade, svuotando cassonetti interi e lasciando ciò che non interessa per terra.
Per i delinquenti invece proporrei lo stesso i campi di lavoro, ma la paga la darei alle carceri che li hanno in consegna, con l’ordine di offrire un trattamento logistico adeguato all’entità dei ricavi effettuati.
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